Testo di Stefano Bernuzzi

GIO PONTI DESIGNER
Fino al 16 settembre 2007
Milano
   Testo di Stefano Bernuzzi

L'opera di Gio Ponti come architetto, designer, giornalista, promotore
culturale è stata analizzata ormai molteplici volte sotto tutti gli aspetti e,
solo quattro anni fa, una grande mostra alla Triennale, intitolata non a caso
Gio Ponti: A World, ribadiva la portata quasi "universale" di questa
figura. Sempre a Milano è ora allestita l'esposizione dedicata al lavoro di
Ponti nel campo del design, organizzata dalla Fondazione Anna Querci per il
Design nei cui spazi di Calenzano era stata precedentemente presentata nel mese
di Maggio.
Il percorso espositivo della piccola mostra attraversa tutte le
fasi dell'attività dell'architetto milanese, dagli anni Venti agli ultimi lavori
degli anni Settanta, seguendo la selezione di circa settanta oggetti raggruppati
però per tipologie e non cronologicamente. Spiccano tra questi i pezzi più noti
della sua produzione, le sedie Leggera e Superleggera
rispettivamente del 1951 e 1957, le poltrone Distex, Dezza, e
la 901, le lampade Bilia, T0024, Piccola,
Fato e la Pirellone, fino alla serie di arredi Apta e la
scrivania con due poltroncine della arredamenti Ponti, le sue ultime produzioni.
Allo stesso modo spiccano purtroppo delle mancanze, una su tutte la macchina da
caffè "La Pavoni" del 1948, visibile solo nella riproduzione fotografica. Più
curata appare la selezione del settore dedicato alla casa, posate, tovagliette,
ceramiche e tessuti dove spiccano i piatti, i vasi e le coppe caratterizzate
dalle delicate figurine realizzate negli anni Venti e Trenta dalla
Richard-Ginori, le avveniristiche posate della Krupp dalla "forma esatta", le
tovagliette all'americana, gli smalti e le bottiglie che sfociano nell'ambito
artistico. Non poteva mancare, infine, una sezione riservata alla tipografia,
con la prima edizione di "Amate l'architettura" e alcuni numeri di Domus,
compreso un originale fascicolo numero uno del 1928.
Sicuramente pregevole
l'intento di definire in poco spazio espositivo una figura così articolata come
quella di Ponti, soprattutto attraverso la presenza di inediti materiali
cartacei, disegni, lettere e bozzetti, provenienti dalla collezione privata di
Anna Querci che intesse una fitta corrispondenza privata con Ponti, e un curioso
acquerello per un progetto di automobile francese degli anni Cinquanta. Il
medesimo intento lo svolgono le immagini fotografiche delle principali
architetture pontiane messe a confronto con gli oggetti esposti, in particolar
modo nel caso nel caso della nave Giulio Cesare per la quale disegnò la poltrona
492 prodotta da Cassina.

Gio Ponti Designer
Palazzo Reale, Milano
Fino al 16 settembre
2007
Orari: 9:30 - 19:30, giovedì fino alle 22:30, lunedì dalle 14:30 alle
19:30
www.clponline.it

Gio Ponti nel suo studio di Milano, metà anni Cinquanta Sedia Leggera 646, Cassina, 1951 Poltrona mod. 901, Cassina, 1966 Piatto Gli amanti, Richard-Ginori, 1927 Coppa ovale Donatella Richard-Ginori, 1927
Smalto Il diavolo, Flavio De Poli, 1956 Piatto con monogramma A, Richard-Ginori, 1956 Lampada a sospensione mod. T0024, Fontana Arte s.p.a., 1932 Lampada da terra Pirellone, Fontana Arte s.p.a., 1967 Auto francese, acquerello, anni 50