©Roland Halbe

Ospitato nella suggestiva ex chiesa dei Disciplini, il Museo Civico Archeologico di Remedello (Bs) conserva ed espone numerosi e importanti reperti provenienti dal territorio del basso Chiese, con un focus sull’Età del Rame. Inoltre ampio spazio è dedicato, alla collezione ottocentesca, di proprietà privata, creata da Leone Carlotti nel corso delle sue ricerche nei siti palafitticoli dell’area benacense. Nel 2021 il Comune di Remedello ha incaricato l’architetto Giorgio Palù - Arkpabi, di riprogettare l’organizzazione museografica di questo spazio che ospita oltre 2.000 reperti.

Nella logica di un museo sempre meno oggettuale e più narrativo, l’idea progettuale è partita da una trattazione ottimale del patrimonio museale in senso estetico, percettivo e comunicativo per giungere alla divulgazione, anche multimediale, dei contenuti culturali e scientifici. Oltre alla sostituzione degli allestimenti esistenti e alla creazione di postazioni multimediali, il progetto di trasformazione del percorso espositivo ha implicato una importante riduzione delle opere esposte per rendere più visibili e comprensibili i reperti, inducendo i visitatori a focalizzare maggiormente l’attenzione su un minor numero di oggetti, più significativi, descritti in maniera più esauriente grazie all’impiego di diverse tipologie di supporti informativi ma anche con l’estrazione di nuovi reperti dai depositi del museo.

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La grande sala espositiva, decorata con preziosi affreschi del Cinquecento, è stata completamente riorganizzata con un allestimento che nel suo insieme ha voluto integrare immagini e reperti, rendere il museo multimediale e migliorarne l’accessibilità. La scelta di arredi e strutture dalle linee essenziali, in colorazione grigio intenso, di altezza variabile, consente di non offuscare la lettura degli affreschi e una migliore integrazione dell’esposizione nel prezioso contesto. Questi arredi su misura e multifunzionali sono stati posizionati lungo le pareti longitudinali della sala, a ridosso della controparete nella quale alloggia il sistema di aereazione. Sono cassettiere push/pull in mdf e teche materiche con base quadrata o rettangolare sulle quali sono esposti i reperti protetti da teche in vetro stratificato. Queste strutture, che seguono il profilo degli affreschi, in alcuni punti diventano sedute che permettono ai visitatori di riposarsi. Le loro caratteristiche e la distribuzione nello spazio garantiscono una corretta conservazione dei reperti e una maggiore accessibilità e sicurezza.

Al centro della grande sala sono state posizionate cinque strutture dalle forme sfuggenti, irregolari e asimmetriche. Sono composte da un pannello verticale con un lato in mdf di colore grigio e un lato materico (il materiale è diverso a seconda dell’epoca storica, in modo da renderle facilmente riconoscibili) e da una teca in vetro a forma prisma-triangolare che a sua volta contiene una base materica illuminata dal basso sulla quale è esposto l’oggetto più evocativo dell’epoca storica di riferimento. Le basi in backlight Stealth generano una luce uniforme, esaltando la visione dei pezzi esposti. Staffe, fissaggi e ancoraggi, sono stati realizzati su misura.

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Un radicale rinnovamento ha coinvolto anche i supporti alla visita realizzati adeguandosi alle linee guida ministeriali e agli attuali standard museali compresa l’altezza adeguata anche ai bambini. I contenuti sono stati gerarchizzati e caratterizzati da uno stampo divulgativo, con ampio ricorso a tecniche proprie dello storytelling, per coinvolgere le più ampie categorie di pubblico. Oltre ad alcuni interventi di manutenzione, di ritinteggiatura dei rivestimenti in cartongesso esistenti è stato adeguato e completamente rivisto l’impianto illuminotecnico. Un doppio binario è stato posizionato alla quota di 3 m con proiettori led, con una temperatura di colore di 3000K, che migliorano la visione del ciclo pittorico presente sulle pareti e a soffitto. Infatti per questo nuovo allestimento è stata posta grande attenzione per integrare i nuovi apparati nel prezioso contesto monumentale e alla specificità della sede museale al fine di valorizzare il dialogo tra la collezione archeologica e il ciclo decorativo della Disciplina.

Una postazione multimediale con touch screen, rappresenta la guida virtuale che racconta il patrimonio museale dando voce, tramite dei video, ai personaggi storici più rappresentativi della storia del Museo come il pittore Lamberto Orazio De Rossi (autore del ciclo pittorico della Disciplina che decora la sala), il paletnologo Gaetano Chierici, che studiò la famosa necropoli dell’età del Rame di Remedello e Leone Carlotti, creatore della collezione ottocentesca di reperti palafitticoli, primo nucleo di materiali esposti nel Museo.
Per ampliare lo spettro comunicativo e differenziare le modalità di fruizione, è stato realizzato un percorso multisensoriale, costruito su alcuni dei reperti più emblematici del Museo (ad esempio: la sepoltura di una donna dell’età del Rame, un pugnale di rame tipo Remedello, un’ascia in pietra verde, la moneta celtica in argento ecc.). Questi oggetti permettono al visitatore di aprire delle finestre sulla storia del territorio, integrando il contenuto informativo delle vetrine. Ciascun reperto è affiancato da un ripiano interattivo, dotato di sensori RFID, con la riproduzione tridimensionale dell’oggetto che, attraverso la manipolazione, attiva un audio narrativo, strumenti adatti anche a un pubblico con disabilità (cognitiva e visiva).

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Anche la zona accoglienza è stata ridisegnata come uno spazio più definito, dotata di un banco reception, per la biglietteria e le prime informazioni. Il bookshop è stato arricchito con nuove scaffalature che permettono una migliore esposizione dei libri in vendita. Anche qui un invitante pannello grafico, una lastra in plexiglass inclinata e posizionata su di una base in legno mdf di colore grigio scuro, accoglie i visitatori spiegando il ciclo pittorico della Disciplina.

La tipologia degli arredi e l’impiego di tecnologie digitali rispondono in modo concreto all’esigenza di flessibilità e di contenimento dei costi di manutenzione, garantendo al contempo una durata nel tempo dell’allestimento. Gli impianti di illuminazione a led delle vetrine, oltre ad apportare immediati benefici in termini conservativi, non alterando il microclima delle teche, consentono una riduzione dei consumi e degli interventi di manutenzione. Le tecnologie degli apparati multimediali permette di variare o ampliare la gamma dei contenuti, per rispondere alle continue esigenze di aggiornamento che incentivano il pubblico a ripetere la visita nel tempo, potenziando l'attrattività.

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