Gran Bretgana

Home/Away: Five British Architects Build Housing in
Europe

All'11. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia il
Padiglione Gran Bretagna punterà i riflettori sulle condizioni particolari che
hanno alimentato la crisi dell'edilizia abitativa nel Regno Unito.

Curata dal premiato critico dell'architettura Ellis Woodman, la mostra
Home/Away: Five British Architects Build Housing in Europe esamina il modo in
cui cinque architetti contemporanei, tutti eredi del gap generazionale seguito
alla conclusione del programma britannico di ricostruzione postbellica negli
anni Settanta, stanno tornando ad affrontare la questione dell'edilizia
abitativa.

La mostra indagherà i motivi per cui i britannici vogliono a tutti i costi
essere proprietari della propria casa e insieme gli effetti del lungo predominio
degli operatori privati sul settore edilizio del Regno Unito. Afferma Woodman:
'La cultura dello sviluppo edilizio guidato essenzialmente dal mercato che si è
sviluppata in Gran Bretagna negli ultimi trent'anni è in netto contrasto con
quella dell'Europa continentale. Le dimensioni medie di un immobile di nuova
costruzione in Gran Bretagna sono inferiori rispetto a qualsiasi altro paese
d'Europa mentre i prezzi medi delle case a Londra sono più alti che in qualsiasi
capitale europea, escluso il Principato di Monaco. La Gran Bretagna si trova in
effetti di fronte a una crisi degli alloggi tra le più gravi in Europa: è stato
calcolato che entro il 2022 ci sarà un deficit di oltre un milione di case a
meno che i livelli della produzione attuale non crescano in maniera
rilevante'.

Un secolo fa il Regno Unito era all'avanguardia nella concezione
dell'edilizia abitativa. Il movimento della "città giardino" promosso da
urbanisti innovatori quali Ebenezer Howard, Raymond Unwin e Barry Parker
esercitò una grande influenza in Europa e altrove. Home/Away confronterà questa
eredità con l'operato di cinque architetti britannici impegnati a realizzare
alloggi moderni nelle difficili condizioni del mercato nazionale.

Ciascuno di questi studi di architettura è attualmente all'opera in un altro
paese europeo: Sergison Bates in Svizzera, Witherford Watson Mann in Belgio, de
Rijke Marsh Morgan in Norvegia, Tony Fretton in Danimarca e Maccreanor Lavington
nei Paesi Bassi. Aggiunge Woodman: 'L'esteso successo di questo gruppo indica
che, nonostante tutte le difficoltà della situazione britannica, è ancora
possibile offrire spunti interessanti ad altri paesi. La mostra presenta, fianco
a fianco, esempi di opere realizzate dai partecipanti sia in Gran Bretagna sia
all'estero, dando modo di esplorare le differenze culturali  in gioco'.

Ellis Woodman è critico d'architettura del Daily Telegraph e caporedattore
della sezione edifici di Building Design. Nato nel 1972, ha esercitato la
professione di architetto per sette anni dopo aver completato gli studi alle
Università di Cambridge e North London. È stato eletto due volte International
Building Press Architecture Critic of the Year e rappresenta la Gran Bretagna
nell'antologia di architettura edita dal CIVA Looking at European Architecture:
A Critical View.

Afferma Emily Campbell, direttrice del Settore Progettazione e Architettura
del British Council: "I nostri consiglieri per il Padiglione 2008 hanno
concordato sul fatto che l'edilizia abitativa rappresenta la questione
fondamentale che architetti, progettisti, costruttori e rappresentanti del
governo britannico devono affrontare. La sfida su larga scala che attende la
Gran Bretagna può offrire un contributo importante a una riflessione
architettonica, sociale, legislativa e commerciale innovativa nel contesto
internazionale della Biennale".
 
L'11. Mostra Internazionale di
Architettura della Biennale di Venezia sarà aperta al pubblico da domenica 14
settembre a domenica 23 novembre 2008. L'edizione di quest'anno è affidata ad
Aaron Betsky, ex direttore del Netherlands Architecture Institute (NAI) di
Rotterdam e attuale direttore del Cincinnati Art Museum, e si svolgerà attorno
al tema Out There. Architecture Beyond Building. Descrivendo le motivazioni che
lo hanno spinto a questa scelta, Betsky ha commentato: 'Dobbiamo impedire che
gli edifici siano le tombe dell'architettura e fare un'architettura che ci aiuti
a immaginare, a rappresentare e a sentirci a casa nel mondo in cui viviamo'.

Nella consapevolezza che la complessa questione dell'edilizia abitativa
riguarda tanto l'architettura quanto la politica e il commercio, il British
Council presenterà un dibattito sul tema sabato 13 settembre presso il
Padiglione Gran Bretagna. Organizzato da Irénée Scalbert, critico d'architettura
e docente alla Architectural Association School, esso avrà tra i partecipanti
Denise Scott Brown e John Callcutt ai quali si uniranno i cinque architetti che
espongono in Home/Away.

Il British Council, l'ente britannico per le relazioni culturali, gestisce il
Padiglione Gran Bretagna dal 1938. Progettato da un architetto italiano nel 1887
come sala da tè per i Giardini di Castello, l'edificio è stato completamente
ristrutturato dal British Council nel 1995 in occasione del centenario della
Biennale.

www.britishcouncil.org