approfondimento – In occasione della visita presso i Territori Occupati da parte del Segretario Generale ONU Ban Ki-moon il Commissario Generale UNRWA Filippo Grandi ha presentato il progetto Green Schools che UNRWA ha curato in partenariato con Cucinella Architects.

Commentando il progetto Ban Ki-moon ha dichiarato: "UNRWA sta trasformando la terra di Gaza".

Per l'Architetto Mario Cucinella: "sono orgoglioso che il progetto abbia trovato il consenso del Segretario Generale ONU Ban Ki-moon. Ritengo "Green Schools- Gaza" un importante segnale per dare una decisa svolta allo sviluppo del territorio palestinese, per far accrescere le condizioni di vita di quella popolazione. Se qualcosa cambierà in quei luoghi disastrati, sarà un segnale importante di inversione di tendenza per tutto il mondo e tutto questo sarà stato possibile grazie agli sforzi continui che UNRWA porta avanti ogni giorno".

Il progetto "Green Schools-Gaza" rappresenta una proposta architettonica per una scuola e un centro ricreativo/associativo rivolta ai giovani dei campi palestinesi. Il prototipo è stato ideato dall'Architetto Mario Cucinella, nell'ambito del primo tavolo tecnico italo-palestinese sull'eco-architettura e delle energie rinnovabili, tenutosi a Ramallah nel marzo 2010. Il tavolo è stato organizzato dalla Cooperazione Italiana allo Sviluppo e dal Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con i Ministeri della Pianificazione e delle Opere Pubbliche dell'Autorità Nazionale Palestinese. Il concpet generale è stato sviluppato tenendo conto delle attuali condizioni economiche e sociali dei Territori Palestinesi, ascoltando i bisogni reali dei residenti nei campi profughi. La scarsità della risorsa acqua e gli alti prezzi delle fonti energetiche rappresentano le attuali criticità di questi territori. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con l'UNRWA (The United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) e finanziato dalla Islamic Development Bank - Kuwait Fund for Development. Esso consiste nella costruzione di un edificio autosufficiente che produce tutta l'energia di cui ha bisogno attraverso le risorse rinnovabili disponibili in loco (energia solare e geotermica) e capace anche di coprire l'intero fabbisogno di acqua per le pulizie, i servizi igienici e l'irrigazione con il recupero delle acque piovane in copertura e al trattamento delle acque reflue tramite fitodepurazione. Il disegno promuove l'utilizzo di materiali disponibili in loco nonché l'adozione di semplici sistemi costruttivi in modo da limitare i costi di costruzione e facilitare le operazioni di cantiere dove potranno essere coinvolti i rifugiati stessi.

Il sistema costruttivo è composto da tre elementi distinti:

1- una platea di fondazione in cemento armato utilizzata anche come massa termica, la quale contribuisce a ridurre le oscillazioni di temperatura all'interno degli ambienti. Al di sotto di essa vi è un'intercapedine d'aria riempita di ciottoli nella quale confluiscono le tubazioni interrate che permettono di pre-riscaldare l'aria in inverno e pre-raffrescarla in estate grazie allo scambio termico col terreno. Al di sotto della platea sono collocati anche i serbatoi di acqua piovana e delle acque reflue, dimensionati in modo da soddisfare la domanda d'acqua complessiva dell'edificio per le pulizie, i servizi igienici e l'irrigazione.

2- pilastri di cemento prefabbricati: due anelli di tubi in calcestruzzo (diametri esterni di 2,22 m e 1,5 m) dei condotti d'acqua sono qui usati come casseforme verticali a perdere. Nell'intercapedine tra i due anelli vengono inserite le barre filettate per il getto di cemento che rende solidali le colonne con la platea di fondazione. Parte dei pilastri è riempita con la terra di scavo (al fine di ridurre i costi di smaltimento), mentre altre colonne, vuote, vengono usate come un condotto per la ventilazione naturale (sfruttando l'effetto camino indotto dai camini solari). Tutti questi pilastri hanno un'enorme massa termica e riducono al minimo le oscillazioni di temperatura all'interno degli ambienti.

3- la copertura assolve la funzione di terzo moderatore bioclimatico, regolando l'ingresso della luce naturale e limitando i guadagni termici attraverso l'involucro. Esso è composto da una doppia lamiera con una cavità interna ventilata la quale permette di limitare il rischio di surriscaldamento grazie anche al trattamento superficiale esterno ad alta riflettanza. Il tetto, dimensionato correttamente per favorire il recupero delle acque piovane, integra moduli fotovoltaici amorfi. Inoltre la forma della copertura interna e la sua altezza favorisce la stratificazione dell'aria e la ventilazione.

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Mario Cucinella Architects