Greenpix, una facciata 'parlante' a celle fotovoltaiche | |
SCHEDA PROGETTO Luogo: Xicui Road, Beijing, China Intro A ridosso dei Giochi Olimpici, a maggio 2008, verrà inaugurato un nuovo edificio dedicato alle attività ricreative: L'entertainment Center Xicui, un centro per le attività sportive e per l'intrattenimento, dove centri benessere si trovano accanto a sale convegni, cinema e ristoranti secondo l'abitudine, tutta cinese, di riunire in un unico luogo questo genere di attività . la facciata in vetro e celle fotovoltaiche (1,2) il diradamento delle celle Contesto locale e contesto globale Il complesso si trova nel quartiere ovest di Pechino, in una zona militare che è, quindi, solo in parte accessibile ai cittadini. Questo vincolo ha spinto la committenza a richiedere un progetto in grado di "mettere in comunicazione" l'edificio con il resto della città e, in particolare, con l'adiacente strada ad altissima percorrenza. Proprio grazie agli spettacoli luminosi di videoarte, la "facciata parlante" attrae l'attenzione di tutti i passanti, anche i più distanti. L'obbiettivo è così stato raggiunto. la media wall di notte (1) esempio di diradamento delle celle (2) La facciata "parlante" autosufficiente Lo schermo-facciata, un vero e proprio "media wall sostenibile", è il più grande sino ad ora realizzato in Cina. Misura 2200 mq. ed è composto da circa 2300 tessere costituite da pannelli in vetro; ogni pannello è costituito da una sorta di "sandwich" di lastre che hanno funzioni diverse: di sicurezza, di isolamento... etc.; vi è poi un film in pvb con funzione opacizzante e di diffusore di luce; e infine è composto da piccole celle fotovoltaiche, più di 34.200, collegate fra loro. I circuiti di collegamento fuoriescono dal lato posteriore dei vetri per essere connessi con una centrale che genera la corrente per accendere, con il calare del sole, i punti luce: faretti LED collocati nell'intercapedine della facciata a curtain wall. intercapedine della facciata: attacco pannelli in vetro e collegamenti La singola cella diviene modulo di base Lo sviluppo delle tecnologie fotovoltaiche ci ha abituato all'immagine di un pannello fotovoltaico -un rettangolo di circa un metro quadro - caratterizzato da una superficie cieca di colore blu scuro, prodotta dall'accostamento delle singole celle (della dimensione base di 10x10cm l'una). E' questo il sistema che ci garantisce il maggiore accumulo di energia. L'integrazione all'interno di un edificio abitabile, tuttavia, ha portato ultimamente allo sviluppo di pannelli in cui i singoli moduli delle celle sono stati distanziati di pochi centimetri; si tratta di una scelta operata per aumentarne la trasparenza e, quindi, il passaggio di luce dei pannelli utilizzati come elementi di copertura o di facciata. la struttura reticolare che supporta i pannelli in vetro (1,2,3) Il riflesso discontinuo del paesaggio La facciata non "parla" solamente per mezzo delle tecnologie digitali ma interagisce con il paesaggio circostante. L'architettura della città e il cielo si riflettono infatti nel vetro lucido dei singoli pannelli delle lastre, che misurano circa 90 centimetri per lato. La superficie è stata attentamente studiata in modo da riflettere la realtà in modo discontinuo e creare immagini non del tutto nitide alla stregua di quelle a bassa definizione (i riferimenti estetici dei progettisti sono gli artisti Gerhardt Richter e Jim Campbell). la facciata riflette il paesaggio in modo discontinuo (1,2,3) Una Facciata integrata Oltre a costituire lo schermo multimediale dell'edificio, la facciata assolve anche funzioni di ventilazione e di protezione solare. La struttura reticolare in acciaio che sorregge i pannelli in vetro è, a sua volta, ancorata per mezzo di mensole a pilastri posti in adiacenza immediata del primo involucro dell'edificio. L'intero "pacchetto", profondo un metro, contiene al suo interno le passerelle necessarie per la manutenzione delle due facciate e del sistema di illuminazione montato al suo interno. Durante il montaggio le passerelle sono state utilizzate dai tecnici per fare i collegamenti elettrici del sistema fotovoltaico e dei faretti. schemi di montaggio pannelli in vetro e disegni costruttivi (1,2,3,4) La sperimentazione con Schüco e la realizzazione in Cina La fase sperimentale del progetto è durata un intero anno. Un lasso di tempo nel quale sono stati prodotti diversi prototipi studiati dallo Simone Giostra and Partners insieme a due delle maggiori aziende tedesche del settore: la Schüco, per quanto riguarda l'integrazione della tecnologia fotovoltaica con il vetro laminato, e la Sunways per la parte prettamente tecnologica. L'apporto della società multinazionale di ingegneria Arup è stato poi determinante soprattutto nello sviluppo del progetto illuminotecnico. il mock up per gli studi di  illuminotecnica (1,2,3,4) Architetti Hard e Soft E' interessante rilevare come questo studio di progettazione riunisca diverse figure: gli architetti, i progettisti del software che gestisce i contenuti di videoarte e, infine, la committenza agli artisti delle opere multimediali da utilizzare sull'edificio, in modo da costituire, progressivamente, una sorta di libreria di contenuti multimediali artistici. Così la facciata diventa un museo di nuova generazione. |