(© Adrien Buchet)

Luce e materia costituiscono il fil rouge del progetto di Giovanni Vaccarini Architetti che ha ridisegnato e ampliato la sede della Société Privée de Gérance, situata in prossimità del centro storico di Ginevra. Visto dall’esterno, l’edificio direzionale cambia continuamente aspetto sia durante le ore del giorno e della notte, sia in base alle condizioni atmosferiche. Alla sera, quando si accendono le luci artificiali, il volume si smaterializza, diviene una nebulosa luminosa, dai contorni indistinti ed eterei proprio come i corpi celesti. Di giorno, alla luce del sole, l’aspetto degli elementi di facciata diviene definito, geometricamente rigoroso, tagliente come le lame in vetro serigrafato poste perpendicolarmente ai prospetti. Con la pioggia, le gocce che cadono sui vetri sono protagoniste di un caleidoscopio continuamente mutevole. Alla base di questo edificio polimorfico vi è un perfetto studio delle facciate, ingegnerizzate con elementi in carpenteria metallica.

(© Adrien Buchet)

I profili in acciaio che ancorano le pareti vetrate alle strutture sia del vecchio volume che della porzione realizzata ex novo sono sagomati ad hoc in officina tramite estrusione con una precisione millimetrica. L’esiguo peso dell’assieme carpenteria metallica-vetro è stato determinante in fase di progetto, per non gravare sulle strutture portanti. Il pacchetto di facciata, apparentemente semplice, è molto articolato: esternamente il primo strato è costituito da tripli vetri a camera calda; un quarto vetro, dotato di camera aerata, contiene le veneziane. Le lame innestate perpendicolarmente hanno funzione di frangisole oltre che di principale elemento decorativo, sono poste ad un passo variabile e presentano tre dimensioni differenti di 200, 400 e 600 mm.

(© Adrien Buchet)

L’elaborato sistema di vetrature permette una visione allargata dall’interno verso l’esterno, una sorta di, come la definisce il progettista, “finestra aumentata” su Ginevra e le attività che si svolgono nelle vie che costeggiano la sede SPG. Lo schermo mutevole che avvolge tutti gli otto piani non ha solamente una funzione estetica, ma è di fondamentale importanza per l’efficientamento energetico.

(© Adrien Buchet)

La facciata in acciaio e vetro di 1.900 mq di superficie assolve infatti al duplice compito di garantire la schermatura solare degli ambienti interni e di garantire la permeabilità visiva verso l’esterno.
La doppia pelle che caratterizza i volumi dell’Headquarter ha funzioni d’isolamento acustico e termico: l’edificio sfrutta l’aerazione naturale che contribuisce, associata all’impianto di ventilazione interno, a ridurre il consumo energetico nei mesi estivi e invernali. La nuova sede SPG è entrata immediatamente a far parte dello skyline della città, grazie anche ad uno short film intitolato “Deep into the Surface” che mostra le innumerevoli sfaccettature dell’edificio. A sottolineare l’eccellenza del progetto e della sua messa in opera, è stato il premio “Architizer A+ Award” per edifici ad uso commerciale-uffici di media altezza (5-15 piani), conquistato nel 2017.

(Courtesy of Fondazione Promozione Acciaio - Text by Lorenzo Fioroni)

Scheda progetto
Committente: Thierry Barbier-Mueller, SPG - Asset Development
Progetto architettonico: Giovanni Vaccarini Architetti, Fossati architectes SA (direzione tecnica)
Collaboratori al progetto architettonico: Francesca Di Giannantonio, Alice Cerigioni, Luisa Di Blasio, Ida Blasioli, Anthony Bove, Alfonso Di Felice, Matteo Mucciante, Daniele Silvestri, Giuditta Maria Lelli
Progetto strutturale: Wintsch&Cie
Consulenza alla progettazione, realizzazione facciate: Stahlbau Pichler srl
Ingegnerizzazione facciate: BCS SA
Fotografie: Adrien Buchet