uffici – Breganze, Vicenza. Nell'ex area industriale si erge il nuovo Diesel Headquartes composto da cinque complessi edilizi progettati dallo Studio Ricatti.

... Forma e dimensione del lotto, vincoli prescritti dalle norme
urbanistiche ed edilizie, dati di input, hanno indirizzato l'impostazione generale del complesso edilizio, la cui disposizione, rispetto al lotto, è originata dal grande asse di penetrazione a sud, che si stacca dalla strada provinciale che perimetra l'area ad est. Su quest'asse si organizzano gli ingressi carrabili e pedonali. L'accesso mediano imposta un percorso in direzione sud-nord che divide le due aree del sistema organizzativo aziendale: a ovest quella dei magazzini con i relativi piazzali di manovra, a est quella degli uffici, anche se al secondo e al terzo livello gli uffici si estendono con due collegamenti aerei a nord e a sud, sovrapponendosi in parte ai volumi dei magazzini.

L'idea ispiratrice e guida è stata che il nuovo complesso non fosse solo una risposta adeguata alla sua utilizzazione, ma si aprisse anche alle situazioni esistenti sul luogo che sono state deliberatamente assunte e anzi riscattate, enfatizzando l'identità del progetto in senso urbano.

Tramite una complessa articolazione di spazi autonomi, ma al contempo collegati secondo un impianto planimetrico razionale e rigoroso che gerarchizza gli spazi di natura comunitaria e quelli di natura privata, ci si ritrova attorno a un'idea di benessere fondata su un migliore contesto di vita. A tale gerarchia corrisponde una articolazione di pieni e vuoti che consente il contenimento dei volumi e delle masse a favore di un'architettura leggera, in cui quel che si costruisce - innanzitutto con luce ed ombra - sono i luoghi di mediazione tra spazio esterno ed interno. Si è lavorato sulla sezione del terreno dell'area, abbassandosi rispetto alla quota media dell'asse di penetrazione a sud, di 3,50 m, ottimizzando le altezze dei volumi in riferimento alle massime ammesse dai parametri urbanistici e modellando il terreno per un'articolata morfologia: corti interne quali luoghi di relazione, fulcro energetico e insieme luoghi contemplativi; definizione del margine quale mediazione col contesto attraverso relazioni visive e filtro protettivo; campi sportivi per svago e dinamicità integrati col contesto; infine ricchezza vegetazionale, caratterizzazione degli ambiti dei rapporti percettivi; giardini pensili con valore contemplativo, ma anche ecologico degli edifici.

L'impianto planivolumetrico che organizza l'agglomerato dei nuovi volumi multifunzionali, si sovrappone, ordinandola, alla rete dei flussi per e da le aree a specificità diversa, che al piano terra presenta il più alto livello di complessità, dato il sistema differenziato delle entrate e uscite, suddivise in pedonale e carrabile, per visitatori/clienti, dipendenti, Tir e merci, con aree di parcheggio coperte e scoperte, aree di carico e scarico. Queste aree, a specificità diverse, sono integrate nella modellazione del terreno (cortili capaci di facilitare l'orientamento e i flussi di distribuzione e di determinare chiare polarità di accesso) costituendo la base che si relaziona con il sito e diventa incrocio tra sostenibilità ambientale e valore paesaggistico, mentre i volumi si muovono liberi, in buona parte sospesi sul suolo, come richiesto dal programma funzionale. Semplici con "massimo di programma e minimo di architettura", questi sono montati e accostati innestando una dinamica anche percettiva che ne diluisce l'effetto della massa orizzontale. La scala dell'intervento, che è quella di soddisfare tanto le necessità che si producono a livello individuale, quanto le condizioni spaziali richieste per circa un migliaio di addetti, recupera la valenza iconica dell'edificio che da lontano offre al visitatore una complessità spaziale che riflette quella del programma e che compone il paesaggio circostante. Ogni punto è diverso dall'altro, ogni postazione ha una sua visuale e chi vi lavora si muove dentro un paesaggio.

Il trattamento delle facciate coinvolge un'articolazione di materiali per rivestimenti con rapporto tra pieni e vuoti a formare una forte fluidità ed ampie vetrate. Il rivestimento in rame, le superfici vetrate visive o traslucide in policarbonato e il rivestimento in fibrocemento fanno in modo che l'architettura sia molto più immediata, diretta, percepibile, attraverso la sperimentazione cinestetica di chi la contempla (geometria, colore, spazio), in quanto essa sembra imporsi in primo luogo per la rigorosa materialità dei suoi volumi che si stratificano e sovrappongono a seconda dei suoi materiali.

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scheda progetto

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cv

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scheda studio

Studio: Studio Ricatti

Indirizzo: Corso Andrea Palladio, 25

Città: 36100 Vicenza

Telefono: +39 0444 323923

e-mail: info@studioricatti.com

www: www.studioricatti.com