©Mario Frusca

Evocativa e sostenibile, l’architettura progettata da Frigerio Design Group per il nuovo headquarters di Zamasport si fa interprete di un concetto di benessere che coniuga etica e rispetto per l'ambiente. Destinato ad accogliere gli ambienti produttivi e direzionali - uffici, atelier creativi, sale prova e una parte della produzione - il nuovo edificio si pone come cerniera tra le costruzioni preesistenti.
L’architettura si estende su una superficie di 3.700 metri quadri e si carica di un significato simbolico e funzionale allo stesso tempo. L’involucro esterno rievoca il tessuto e quella combinazione di tecnica e creatività che contraddistingue il lavoro di Zamasport: un marchio che ha collaborato con importanti nomi della moda, come Walter Albini, “padre” del prêt à porter, e Gianni Versace. Spazi, percorsi e ambienti sono studiati per contribuire a una migliore qualità della vita lavorativa dei dipendenti, il cui benessere è perseguito in ogni aspetto della progettazione. L’impiego di luce naturale, la presenza del verde, il comfort acustico e la definizione di microclimi interni concorrono a dar forma ad ambienti non solo funzionali, ma anche piacevoli e accoglienti, nel nome di una qualità totale.

La stessa consapevolezza e cura nei confronti del benessere delle persone si riflette nell’attenzione verso gli aspetti di sostenibilità ambientale: l’uso consapevole dei materiali e delle risorse accompagna infatti l’intero processo di progettazione dell'edificio: dalla definizione dei volumi alla selezione delle materie prime, fino alla gestione energetica dell’edificio e della sua manutenzione nel tempo. Per ridurre i consumi energetici e ottimizzare il comfort sensoriale interno, Frigerio Design Group ha lavorato a una massimizzazione delle prestazioni passive e a una riduzione di quelle attive.
La sede di Zamasport è NZEB (Near Zero Energy Building): un edificio a elevata efficienza energetica che impiega fonti rinnovabili per oltre metà del totale del fabbisogno energetico.
Il progetto di Zamasport riflette il concetto di “Slow Architecture”, diventato per l’arch. Frigerio un vero e proprio manifesto.
La Slow Architecture è un’architettura che trae dal contesto in cui si inserisce gli elementi per la sua definizione. Dove il contesto è inteso, però, in senso più ampio, come storia, società, ambiente e clima. Il termine Slow non vuol dire fare le cose lentamente, ma piuttosto con “accuratezza” - ha spiegato Enrico Frigerio -. È necessario (in architettura, ma non solo), avviare un processo diverso nel fare le cose, dove gli elementi che sono presi in considerazione non possono essere più solo quelli dell’economia”.

L’edificio, inserito nel centro del complesso industriale come cerniera tra le costruzioni esistenti - a cui è collegato da passaggi trasparenti - si ispira per le sue forme al tessuto, materia prima lavorata nell’azienda. Curve e sinuosità, pieghe e contropieghe si traducono in superfici vibranti e morbide, grazie a materiali naturali e industriali, arricchiti da dettagli e lavorazioni che ne nobilitano e qualificano l’immagine. In ogni ambiente viene privilegiata l’illuminazione naturale e il verde diventa parte integrante del progetto, in un rapporto di continuità visiva tra giardino e architettura che favorisce la relazione uomo / natura.
La struttura progettata per Zamasport è un volume semplice e compatto che nasconde al primo piano dei giardini sospesi su cui affacciano gli uffici e tutte le sale prova degli atelier. L’architettura, sviluppata su una pianta quadrata di 46x46 m e con un’altezza di circa 10, è prefabbricata in cemento armato e valorizza la luce naturale attraverso grandi aperture - come la facciata vetrata e la copertura in microshed nel magazzino dei tessuti.
Il volume dell’edificio è chiuso su tre lati, realizzati con pannelli prefabbricati in calcestruzzo - a taglio termico e ventilati - con finitura in cemento fotocatalitico autopulente colorato in pasta. La loro texture morbida e sinuosa, formata da numerose pieghe che vibrano con la luce naturale, è un richiamo alle geometrie libere dei tessuti. La superficie è realizzata con un cassero che riproduce il drappeggio verticale di una stoffa, donando alla durezza del calcestruzzo un tocco di apparente morbidezza. Al contrario, la facciata principale è completamente vetrata: qui un frangisole a bandelle verticali curvilinee, che quasi appaiono in movimento, contribuisce alla sensazione di leggerezza data dalle trasparenze, rievocando strisce di tessuto che pendono dall’alto.

La disposizione delle diverse aree è pensata per assicurare la massima funzionalità dei percorsi e un’ottimizzazione della convivenza tra le diverse funzioni, da quelle più operative a quelle di rappresentanza. L’edificio accoglie nella parte anteriore gli uffici, i laboratori e le sale riunioni, mentre nel retro si trova il magazzino: due aree separate in modo netto per essere immediatamente distinte. Il piano terra ospita le attività produttive: i magazzini dei tessuti e degli accessori con una zona di carico e scarico, il reparto taglio, l’ingresso dei dipendenti e l’ingresso principale degli ospiti. Un collegamento vetrato sul lato ovest unisce il nuovo edificio agli altri reparti dell’azienda dedicati a sviluppo, cucitura e confezionamento. Il primo piano, che si affaccia su due giardini sospesi interni, è destinato alle aree di rappresentanza: include gli uffici acquisti, la produzione e la direzione generale con le salette prova - dove la speciale illuminazione tunable white permette di regolare cromia, calore e intensità delle luci per valorizzare la percezione degli abiti -, le sale riunioni e le aree relax.
Sicurezza dell’ambiente di lavoro, utilizzo dell’illuminazione naturale in tutti gli ambienti, gerarchia dei percorsi per rispettare le diverse esigenze lavorative: questi i tre obiettivi chiave su cui si è basata la progettazione e l’organizzazione degli spazi degli Headquarters di Zamasport. Gli interni sono caratterizzati da finiture semplici, industriali e performanti, per garantire comfort, flessibilità e una ridotta manutenzione nel tempo. La luce naturale, insieme ad acustica e microclima, svolge un ruolo di primaria importanza, delineando ambienti di lavoro ariosi e luminosi, per assicurare ai lavoratori il massimo comfort. Gli uffici e gli atelier, grazie alle grandi vetrate in facciata, si aprono verso l’esterno creando uno stretto legame con il paesaggio circostante. I vari componenti (finiture, impianti e arredi modulari) sono montati a secco e selezionati dalla produzione seriale per garantire una facile manutenzione e un’elevata qualità certificata.
Per ridurre i consumi energetici e ottimizzare il comfort sensoriale, Frigerio Design Group ha realizzato una progettazione integrata del sistema “edificio-impianto”, puntando sulla massimizzazione delle prestazioni passive e sulla riduzione di quelle attive. L’edificio di Zamasport risponde alla tipologia NZEB (Near Zero Energy Building) perché impiega fonti energetiche rinnovabili per riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, acqua calda sanitaria e illuminazione per oltre la metà del totale del fabbisogno energetico. Negli ambienti interni viene utilizzato un sistema misto - statico e ad aria - per ridurre la velocità dei flussi d’aria interni e mantenerne una temperatura ottimale. Nella zona produzione si trova un pavimento radiante in battuto di cemento con tutti gli impianti a vista e distribuiti dall’alto, per facilitare manutenzioni e integrazioni nel tempo. Nella zona uffici sono collocati plafoni radianti fonoassorbenti in metallo che permettono il riscaldamento e il raffrescamento statico, abbinati a un sistema integrato di immissione con aria di rinnovo esterna per evitare le correnti. Per l’illuminazione sono stati scelti apparecchi a led con elevata efficienza e resa cromatica, che possono essere regolati con un sistema domotico di tipo DALI - Digital Addressable Lighting Interface - interfacciato con un sistema KONNEX. Gli uffici sono dotati di un sensore di livello di illuminamento interno, che permette di sfruttare al massimo la luce naturale senza sprechi energetici, mentre l’illuminazione tunable white delle salette prova regola il colore della luce a seconda del colore degli abiti, enfatizzandone la percezione. Un sistema completo di Building Automation, con rilevazione delle condizioni termoigrometriche in tutti gli ambienti, dello stato e delle anomalie di tutte le apparecchiature, gestisce gli impianti meccanici ed elettrici. L’edificio è dotato di un impianto fotovoltaico con una potenza di 50 kWp e produzione annua di 50.000 kWh.

Scheda progetto
Committente: Zamasport spa
Lavori: 2017 - 2020
Superfici: lotto 9.000 mq; edifici 3.700 mq (magazzino 780 mq, produzione 1.570 mq e uffici 1.350 mq)
Coordinamento generale, Progetto architettonico - concept, definitivo, autorizzazioni, esecutivo e Direzione Lavori: Frigerio Design Group
Collaboratori: E. Frigerio con D. Bona (capo progetto)
Progetto definitivo ed esecutivo: F. Valido, M. Sola, S. Cambiaggio, V. Villa, M. Verdona, D.Gesualdo
Strutture - Progetto e DL: Studio Tecnico Ing. Silverio Tettamanti
Impianti - Progetto e DL: Energy Engineering srl
Responsabile dei lavori: Geom. Massimo Zugnino
Geologia e geotecnica: Geol. Giorgio Grassi
Acustica - progetto: arch. Elena Bocca
General Contractor: Notarimpresa spa
Involucro edilizio: Gualini spa
Pareti vetrate interne: Techno
Frangisole in facciata: Krion by Porcelanosa
Arredi ufficio: Unifor
Sedute: Arper
Arredi ufficio: Rimadesio
Costo: 6 milioni euro