tendenze – La tecnologia indossabile inizia a sentire il forte richiamo dello stile. Via libera a orologi e occhiali intelligenti grazie alla ricerca di aziende come Google, Samsung, Huawei, Apple ed Epson.

Orologi, occhiali e in ogni caso tutto quanto ha a che fare con le tecnologie indossabili. È questa la tendenza del momento in un mondo che sempre più spesso cerca di coniugare tecnologia e design, complice il fatto che in gioco sono entrati i big dell'It, da Apple a Google, da Huawei a Samsung. È un comparto (e un mercato) in pieno sviluppo - secondo la società di ricerca Gartner entro i prossimi due anni dovrebbe raggiungere i 10,9 miliardi di dollari - che solo ora comincia a sentire forte il richiamo dello stile. Perché piccolo non è necessariamente bello e senza dubbio le prime versioni degli Smart Watch comparse sul mercato non solo non avevano espresso tutte le loro potenzialità in termini di funzionalità ma erano ben lontane dal considerare l'aspetto stile, indispensabile in un oggetto indossabile. Ben lo sanno Google, Samsung, Huawei, Apple, tutte alle prese con lo sviluppo di uno Smart Watch. Da sottolineare che, in due mesi dal lancio, Samsung ne ha venduti 800.000 di orologi intelligenti, nonostante lo scetticismo degli analisti, convinti che limitatezza nelle funzionalità e un aspetto non esattamente leggero avrebbero rappresentato un limite anche per i techno-fan più accaniti. Lo stesso vale per gli occhiali.


Capofila è senza dubbio Google, con i suoi Glass, non ancora disponibili commercialmente, se non come strumento di test (il costo è di 1.000 dollari) per lo sviluppo di applicazioni che guardano alla realtà aumentata. I Glass però sono già entrati nel mondo dell'arte - lo scorso mese di novembre a Sesto Fiorentino nell'ambito di DigiArte la prima mostra di fotografie scattate utilizzando per l'appunto i Google Glass - e nel mondo museale. In questo caso, sempre lo scorso mese di novembre, un progetto che ha visto coinvolti il Museo Egizio di Torino, Rokivo (società di digital design, fondata a New York da un gruppo di professionisti di Torino e con un ufficio a Torino, dal quale segue il mercato italiano ed europeo), Vidiemme Consulting, che si occupa di sviluppo software e con l'Ens (Ente Nazionale Sordi), il Politecnico di Torino, l'Università di Torino e altri enti e imprese, i Google Glass sono stati utilizzati per consentire anche ai sordi di accedere all'esperienza museale in totale pienezza: tutte le descrizioni e le informazioni relative alla statua di Ramesse II sono state infatti tradotte in Lingua dei Segni Italiana (LIS) e vengono proiettate sulle lenti degli occhiali mentre il visitatore si trova davanti alla statua. 


Ma perché il connubio tra tecnologia e design si compia, c'è davvero ancora tanta strada da fare. Ed è per questo che, prima ancora che i Glass arrivino realmente sul mercato, Google ha giocato d'anticipo e ha raggiunto un accordo di sviluppo e commercializzazione congiunta con Luxottica, in una collaborazione che coniuga moda, lifestyle e innovazione tecnologica. Lo stile Ray-Ban e Oakley, questi i due brand della casa coinvolti nel progetto, vestirà la tecnologia di Google e ne aiuteranno la diffusione in un mondo sicuramente più mainstream rispetto a quanto non è finora accaduto.

A maggio arriveranno invece gli occhiali Moverio BT-200 realizzati da Epson (il prezzo è di 699 euro): grazie a numerose funzionalità per la realtà aumentata, come fotocamera frontale, giroscopio, GPS, bussola e accelerometro, sono in grado di rilevare con precisione i movimenti di chi li indossa e dell'ambiente circostante. Queste informazioni, attraverso una visione binoculare, sono proiettate nell'intero campo visivo dell'utente, con un'immagine equivalente a quella riprodotta su uno schermo di 320 pollici. La ricca dotazione hardware ha posto alcune limitazioni a Epson in termini di design, ma lo stesso la società ha cercato di dare ai suoi occhiali un aspetto meno tecnologico possibile, consentendo anche di utilizzare lenti correttive per chi ha problemi di vista. Del peso di soli 88 grammi, possono essere usati all'interno di applicazioni sviluppate per il sistema operativo Android.