centro culturale – La piazza nord del Lincoln Center si mostra con una copertura verde sinuosa e percorribile, una prosecuzione naturale della stessa piazza. Sotto il manto erboso trova sede un ristorante su due livelli che dialoga con la città grazie a fronti completamente trasparenti.

Il Lincoln Center for the Performing Arts di Manhattan, voluto da Rockfeller III negli anni 60 con l'intenzione di creare il primo complesso di istituzioni culturali nel centro di una grande città americana, è uno dei luoghi di riferimento per le arti dello spettacolo in tutto il mondo. Nel 2003 Diller & Scofidio + Renfro (D&S(+R)), in collaborazione con FXFowle architects, vengono selezionati per ridisegnare la piazza nord del Lincoln Center e l'incarico dà l'avvio a una serie di interventi di riqualificazione per rilanciare l'immagine di questo angolo di città, andando a definire anche quella che prende il nome di Street of the Arts.

Il progetto della piazza nord nasce con l'intento di riconfigurare uno spazio aperto sulla 65th Street con una quinta per migliorare la sicurezza del traffico pedonale senza limitare la visuale della Juilliard School, sul lato apposto della strada. La soluzione progettuale che ne deriva integra spazio pubblico e privato mediante un tetto verde inclinato, praticabile e vivibile sopra un padiglione vetrato adibito a ristorante, articolato su due livelli. Con un solo gesto architettonico l'Hypar Pavilion risolve sia il rapporto con la strada che la percezione della piazza da parte degli utenti. Armonizzata da una vasca d'acqua, lo spazio aperto acquisisce una dimensione urbana gradevole in rapporto al variegato contesto all'intorno. E' la stessa Elizabeth Diller a spiegare come l'atto creativo da cui è nato il padiglione è scaturito dalla scoperta di come progettare un ristorante senza "consumare" spazio pubblico all'interno del campus del Lincoln Center, rendendo, al contrario, il prato che lo copre una naturale continuazione della piazza stessa. L'intervento iniziato nel 2004 è stato completato alla fine del 2010 e prevede 2.200 mq di involucro orizzontale naturale che si eleva a interfaccia tra spazio pubblico e privato, limitando il consumo del suolo in un "vuoto urbano" prezioso. Il ristorante occupa una superficie di oltre 3.300 mq distribuiti sue due livelli con l'ingresso tra la 65th Street e la Hearst Plaza. Il livello principale, con la sala da pranzo, è complanare alla superficie della piazza e le facciate trasparenti collegano visivamente i clienti del ristorante alla vita pubblica del Lincoln Center, che si riversa sulla piazza prima, dopo e durante le performance. Al centro è situata la cucina di 300 mq aperta sulla zona pranzo e in grado di offrire fino a 160 coperti, oltre ad altri 40 del bar. Hypar Pavilion diventa presto un vero e proprio catalizzatore della rigenerazione urbana, restituendo brani di città ai suoi abitanti. Lo strumento principale di questo risultato è la mediazione: tra scale architettoniche e urbane differenti, tra la sfera intima e collettiva dell'abitare e lo spazio urbano, tra luoghi naturali e artificiali. In quest'ottica, la ristrutturazione del Lincoln Center di New York denuda le masse costruite dai loro aggettivi mostrando i contenuti degli edifici: uno "spogliarello architettonico" che mette in mostra il vero carattere del progetto di architettura. L'intervento di D&S(+R) riesce a mediare la dimensione del grattacielo di Midtown con la scala umana dell'abitare: riconduce i colossali vuoti della piazza, proporzionati con l'edificato di New York, a spazi pubblici proporzionati con il cittadino.

La grande vasca d'acqua riflette e smaterializza le grandi torri circostanti e il verde di Central Park sembra ridursi nella copertura dell'Hypar Pavilion al verde del giardino di una piazza di quartiere. I margini urbani tra le strade intasate di traffico e la piazza metafisica del Lincoln Center sono ridefiniti attraverso l'attenzione alle differenze di quote e il progetto dell'elemento di dettaglio, dalla seduta all'ingresso al giardino.
L'Hypar Pavilion è il fulcro di questa mediazione: una sorta di baldacchino verde che si alza a proteggere la piazza dalla strada trafficata e dagli alti grattacieli che si stagliano sullo sfondo; un manto erboso che si inchina a toccare il pavimento creando l'accesso al "prato urbano", una copertura che diventa l'interfaccia tra spazio pubblico e privato e che prende forma attraverso un segno linguisticamente staccato dal contesto, ma che, al tempo stesso, contribuisce a restituirgli e a confermarne l'identità.


scheda progetto

luogo: New York

cliente: Lincoln Center for the Performing Arts

progetto architettonico: Diller Scofidio + Renfro - Elisabeth Diller, Ricardo Scofidio, Charles Renfro con Kevin Rice

progetto strutture: FXFowle architects

fotografie: Iwan Baan

tempi di realizzazione: 2010

scheda studio

Studio: Diller Scofidio + Renfro

Indirizzo: 601 W. 26th Street, Suite 1815

Città: New York, NY 10001

Telefono: 001 212 2607971

Fax: 001 212 2607924

e-mail: disco@dsrny.com

www: www.dsrny.com