concorso – Aperto il bando di concorso per la progettazione del Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah a Ferrara.

Dal 2006 la Fondazione MEIS - Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara (alla quale partecipano il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Comune di Ferrara, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea CDEC) ha come fine la diffusione della storia, del pensiero e della cultura dell'ebraismo e di promuovere attività didattiche, manifestazioni, convegni, mostre. Ora finalmente è stato bandito dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell'Emilia-Romagna del Ministero per i beni e le attività culturali un concorso di progettazione per dare una sede museale di rilievo, mettendo a disposizione l'ex-carcere della cittadina emiliana.

Il complesso, di proprietà statale e situato a poca distanza da quello che un tempo era il ghetto ferrarese, occupa un'area di circa 6000 metri quadrati a ridosso delle mura, in posizione strategica dal punto di vista urbano. Delimitato da un recinto continuo, è costituito da una palazzina d'ingresso -attualmente in corso di restauro -, un cortile interno, un massiccio blocco di servizi e del carcere femminile, un edificio a pianta rettangolare del settore maschile. Quest'ultimo, probabilmente l'elemento più significativo dell'insieme, costituisce un interessante esempio di tipologia carceraria "a ballatoio".

I partecipanti al concorso - architetti e ingegneri, in forma singola o associati - sono chiamati entro il 30 settembre 2010 a "recuperare un luogo nato per la segregazione e rendere aperto e frequentato uno spazio di emarginazione, adattando e modificando gli edifici dell'ex carcere fino a renderlo idoneo ad ospitare una struttura museale: accettando quindi la modifica dell'esistente nei limiti dettati dalla verifica qualitativa delle sue parti, e introducendo nuovi elementi di architettura di linguaggio contemporaneo".

L'idea progettuale dovrà inoltre dimostrare "di aver correttamente interpretato le istanze della modernità e quelle del recupero, per mettersi al servizio di un museo dinamico (…); un museo-laboratorio di cultura" dotato di percorso espositivo tradizionale ma anche sale mostra multimediali, auditorium, biblioteca, caffetteria e ristorante, bookshop e altri servizi, aperti alla città.

bando

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