Mercati – Il tasso di crescita annuale del settore è dell'8%. Il marmo italiano rimane tra i prodotti più importati

La vendita di marmi e graniti nel mercato indiano cresce a un ritmo dell'8% l'anno: lo rivela un'analisi della sezione di New Delhi dell'Istituto per Il Commercio Estero, secondo cui l'impetuoso sviluppo è da attribuirsi principalmente al boom del settore costruzioni, che secondo alcune stime potrebbe raggiungere un giro d'affari di 90 miliardi di dollari nel 2015. Questa forte espansione ha portato soprattutto alla richiesta di lastre e piastrelle di spessore pari a 2 cm, ripiani da cucina, componenti di colonne, pavimentazioni e rivestimenti di pareti.

La crescita delle aree urbane
Sebbene non esistano dati precisi sull'effettiva domanda di materiale lapideo da parte dell'industria delle costruzioni, il mercato principale per questi materiali è sicuramente rappresentato dall'edilizia commerciale: in India si sta assistendo a un continuo nascere di nuovi palazzi di uffici, corporate houses e centri commerciali; segnali molto incoraggianti arrivano anche dal settore residenziale. Geograficamente, le aree più interessate a questo fenomeno sono le grandi metropoli: New Delhi, Gurgaon, Chandigarh, Jaipur, Pune, Nagpur, Mumbai, Chennai, Kolkata, Bangalore, Hyderabad e Surat, città che stanno crescendo a un ritmo impressionante e dove il concetto di qualità nell'edilizia ha fatto passi da gigante. Per quanto riguarda il settore meccanico legato all'industria lapidea, i macchinari di produzione locale non hanno ancora raggiunto livelli qualitativi tali da rappresentare un'alternativa valida ai macchinari d'importazione. Nonostante dei tentativi siano stati fatti in questo senso, gli indiani non sono ancora riusciti a fabbricare delle macchine efficienti, soprattutto per quanto riguarda il granito. Diverso il discorso per gli utensili e gli abrasivi, settori nei quali cominciano ad apparire prodotti di qualità accettabile.

I limiti alle importazioni

Sebbene un sempre maggior numero di architetti si rivolga al mercato locale per prodotti di qualità, sono ancora molti quelli che si affidano ai prodotti importati, soprattutto da Italia, Vietnam, Turchia e Spagna, ma il marmo italiano è quello che sicuramente ha nel tempo riscontrato più favore presso gli architetti indiani. Nell'analizzare i dati sull'importazione del marmo, bisogna tener conto delle misure protezionistiche nei confronti dell'importazione di marmo e in generale di calcari in blocchi, con un tetto fissato, nell'ultimo anno fiscale, a 130.000 tonnellate. Molti importatori, di conseguenza, hanno ripiegato sull'importazione di lastre, sebbene queste rappresentino un prodotto più costoso. Per quanto riguarda le importazioni di granito, in India sono state vendute solo quantità limitate di Blue Pearl, Baltic Brown e Desert Brown.

Le esportazioni: il ruolo della Cina
La principale destinazione per i lapidei indiani, soprattutto i graniti, è la Cina, anche attraverso Hong Kong: Pechino acquista ingenti quantità in blocchi, a prezzi estremamente convenienti, che vengono poi lavorati nelle processing unit situate in prossimità dei principali porti, come Xiamen e Shangai. Non sono rari i casi in cui i prodotti finiti dell'industria del processing cinese, basati su materiali indiani, sono poi rivenduti al mercato occidentale a prezzi più bassi di quelli offerti dalle compagnie indiane, a parità di prodotto. L'Italia si conferma come uno dei principali importatori dall'Unione Indiana, avendo acquistato nel 2005-06 (ultimo anno per cui esistono dati completi) quasi 71 milioni di dollari di materiale lapideo. Una analisi del settore completa e aggiornata, a cura dell'Ufficio ICE di New Delhi, è liberamente scaricabile in anteprima a questo indirizzo.