In una situazione economica mondiale decisamente non rosea, la Spagna continua a crescere da diversi anni. Ha retto bene alla crisi del 2002-2003 e ha saputo trarre vantaggio da opportunità come Expo o America's Cup per sviluppare il mercato e riqualificare regioni sottosviluppate dando un forte slancio al settore terziario. Se le aziende italiane presenti da tempo in Spagna esprimono qualche preoccupazione per la lieve flessione dell'ultimo anno, quelle arrivate di recente vivono una condizione di vivace ottimismo.
Il mercato spagnolo degli arredi per ufficio
I dati forniti in esclusiva dall'associazione di categoria spagnola Famo, confermano il trend di crescita del mercato spagnolo che, pur con una lieve battuta d'arresto rispetto ai picchi degli ultimi anni, si attesta sul più 10% circa rispetto al 2006.
Il settore arredi per ufficio conta 150 produttori, per lo più concentrati nelle regioni di Madrid, Valencia e in quelle basche e catalane, con un totale di circa 7000 dipendenti. Secondo le ultime stime, a novembre 2007 la produzione ha raggiunto i 755 milioni di euro rispetto ai 698 del 2006. I primi cinque produttori rappresentano il 34% del mercato; la percentuale cresce al 72 considerando i primi 25.
Il fattore chiave per l'industria spagnola è costituito dalle esportazioni, che incidono per oltre il 19% della produzione interna, con particolare attenzione ai mercati europei.
Da gennaio a novembre 2007, le esportazioni sono state di circa 134 milioni di euro (erano 120 nel 2006), ma per buona parte dell'anno il saldo degli scambi con l'estero si è rivelato negativo a causa delle importazioni provenienti soprattutto dalla Cina.
Il principale mercato europeo per l'export è la Francia (52,82 milioni di euro) che ha registrato una crescita superiore al 35%. Anche Portogallo (13,64 milioni) e Olanda (11,18) hanno registrato crescite interessanti. Il Regno Unito (5,93 milioni) è l'eccezione che conferma la regola con un ribasso del 3,79%. Tra i mercati extraeuropei, crescono del 66% le esportazioni in Messico, del 27% in Russia e del 43% in Marocco. Registra invece un calo l'export in Arabia Saudita (-30%) e Stati Uniti (-22%).
Una fiera votata al design
Fin dal suo esordio, l'industria spagnola ha puntato su un design eccellente. Ofitec è la fotografia di una produzione “fresca”, di gran qualità e di un'attenta ricerca dell'immagine, come dimostra anche l'innovazione progettuale dedicata agli stand.
Hanno avuto un ruolo importante anche i contributi statali, che hanno permesso alle aziende non solo d'investire in ricerca, ma anche di far conoscere il design made in Spain attraverso la promozione e le collettive che Sidi ha organizzato nelle fiere di tutto il mondo.
In alcuni casi, va riconosciuto agli spagnoli il merito di saper cogliere da prodotti esistenti, con estrema intelligenza e sensibilità, concept, segni e forme, rielaborate in modo originale e coerente fino ad assumere una personalità propria. Non è vera e propria creatività, ma nemmeno copia pedissequa; i risultati di questo processo produttivo sono senza dubbio di buon livello. In altri casi la creatività è genuina e il livello dei prodotti eccellente.
Tra i più prolifici designer spagnoli va segnalato Gabriel Teixidò che, seppur non più giovanissimo, sta vivendo un momento di grazia: tanti i suoi progetti e per varie tipologie di prodotti (il sistema di arredi per Biok e quello per Permasa, le sedute per Levira e i tavolini per Vilagrasa), tutti impeccabili e molto diversi tra loro. Tra le altre griffe indiscusse, bisogna citare Oscar Tusquets e Jorge Pensi (essenziale la sedia Muga per Akaba), ma spiccano anche nuovi designer come Aitor García de Vicuña (sedia Mimosa per Ofita) o Estudi Cread (provocatoria la sedia Box per Ferfor).
Numerose sono le aziende estere che si affidano a designer italiani: a Ofitec si è confermato il connubio di successo tra Paolo Favaretto e l'azienda portoghese Guialmi con la sensuale sedia Nina e il sistema di scaffalali Marciana.
Roberto Danesi prosegue l'art direction per Shetug, mentre i nomi di Baldanzi & Novelli sono ricorrenti non solo all'interno degli stand italiani (Sinetica con la reception Factory), ma anche presso Permasa (libreria modulare Universal) e Mobel Linea. É di Dorigo Design il progetto di Prima Sinfonia, un sistema ampio e completo di arredi per Ofifran.
Espositori esteri
Grazie alla vivacità del mercato spagnolo, Ofitec ha vantato una presenza del 25% di espositori internazionali, oltre a un numero elevato di aziende estere rappresentate. L'Italia, con oltre 20 stand, è la più rappresentata e i vicini di casa portoghesi sono già ben inseriti nel mercato spagnolo; spiccano anche nomi importanti dalla Germania (Kusch+CO, Interstuhl e Sedus), Olanda (Artifort), Norvegia (Hag) e anche da Gran Bretagna, Messico e Pakistan.
Le aziende italiane a Ofitec
La politica design oriented intrapresa dalle aziende spagnole dovrebbe far riflettere l'industria italiana, che spesso pecca di presunzione e, a causa del suo spiccato individualismo, non riesce a trarre vantaggio dalle sinergie. Per i marchi italiani già forti di una fitta rete di rivenditori fidelizzati, come ad esempio Caimi Brevetti, la presenza a Ofitec, insieme al consolidamento dell'immagine e alla presentazione di nuovi prodotti, ha rappresentato la conferma del proprio posizionamento.
Per le altre aziende, Ofitec è diventato un palcoscenico dove sperimentare strade inedite, proporre nuove forme di comunicazione in un mercato sempre più competitivo. La qualità del prodotto non è più sufficiente e il servizio è un fattore acquisito: oggi servono anche nuove filosofie, come la ricerca di nuovi concept. A questo proposito si distingue Sinetica, che ha puntato con molta chiarezza sull'aspetto emotivo e percettivo, identificando il percorso multisensoriale “Six senses”, che si svilupperà nelle diverse fiere durante l'anno e dedicando allo stand di Ofitec il senso dell'udito, articolato intorno a brani musicali creati ad hoc e ispirati dai diversi prodotti.
Frezza Architettura si è proposta come “fornitore di progetti” con una visione globale per l'arredo d'ambiente, che si definisce attraverso l'integrazione dei sistemi esistenti. Uffix e Ares Line hanno puntato invece sulla griffe di grande richiamo, Pininfarina, con ottimo successo. Segnaliamo infine la soddisfazione di Talin (distribuito da Serbisa) per i suoi nuovi "testimonial" di grande richiamo: durante un dibattito televisivo, Zapatero e Rajoy hanno animatamente discusso seduti sulle sedie Avia.