testo e immagini a cura di Carlotta Eco




Il 'nuovo' Teatro Franco Parenti, architetto Michele De Lucchi
testo e immagini a cura di Carlotta Eco

SCHEDA DI PROGETTO

Luogo: Milano

Committenza: Fondazione Pier Lombardo
Progetto
architettonico: 
Michele De Lucchi 
(aMDL)
Collaboratori: Giovanna Latis (project leader),
Andrea Cocco, Silvia Figini,
Sergio Virdis, Andrea
Stefani
Direzione artistica del Teatro Franco
Parenti:
 Andrèe Ruth Shammah
Consulente per le
scenografie:
Gian Maurizio Fercioni
Direzione artistica del
progetto architettonico:
Michele De Lucchi,
Andrèe Ruth
Shammah 
Direzione tecnica Strutture Teatrali: Teatro
Franco Parenti-Marcello Iazzetti
Progetto strutture: Ing.
Manuela Fantini - S.C.E. snc
Progetto impianti elettrici:
Per.ind. M. Cattaneo, Piccini sas,
ing. Luigi Berti - Beta
progetti
Progetto Impianti meccanici: Ing.M.Dell'Acqua -
Digierre 3 -
Ing. Luigi Berti - Beta Progetti
Progetto
acustico:
ing. Guido Geppetti -Modulo Uno spa
Coordinamento
Sicurezza:
ing. Giuseppe Amaro - Proges
Direzione
lavori:
Ing. Antonio Acerbo - A.C.E. Consulting
Srl
Direzione lavori impianti: Ing. Luigi Berti - Beta
Progetti
Impresa di costruzione: Società Cooperativa di
Costruzioni Lavoranti Muratori p.a
Tempi progetto: 2004 -
2005
Tempi di realizzazione: Dicembre 2005 - Giugno
2008
Superficie costruita mq: 5200 mq
Costo
complessivo :
Fotografie:
Elisa Scaramuzzino ES, courtesy aMDL
architetto Michele De Lucchi

Vedi la SCHEDA
ARCHITETTO

Intro

Conosciuto anche con il nome di "Salone Pier Lombardo", a Milano il Teatro
Franco Parenti è un'istituzione storica per lo spettacolo indipendente e di
ricerca. Recentemente, è stato completamente ristrutturato secondo il progetto
dello studio De Lucchi, con la direzione artistica della regista e socio
fondatore della Fondazione Pier Lombardo Andrèe Ruth Shammah (e dello stesso De
Lucchi) e la collaborazione dello scenografo Gian Maurizio Fercioni. Il lavoro
di ristrutturazione, reso necessario dall'avanzato stato di degrado della
vecchia sede, è stato condotto all'insegna di tre linee principali: la volontà
di creare una "Cittadella dello spettacolo" (da sempre voluta da Franco Parenti)
che fosse il più aperta possibile al contesto urbano e composta di tante sale
con possibilità di fruizione diverse; una trasformazione funzionale con tutte le
innovazioni tecnologiche proprie di un teatro moderno; il proposito di mantenere
il carattere e l'aspetto fisico dell'originario "teatro laboratorio".

La storia della Fondazione

Il carattere pubblico del teatro, cresciuto insieme alla cooperativa "Teatro
Franco Parenti", nata nel 1973, è stato istituzionalizzato nel 1996 con la
nascita di una fondazione a partecipazione mista, pubblica e privata: la
"Fondazione Pier Lombardo". I soci fondatori, accomunati dalla volontà di
raccogliere forze e capitali per la ristrutturazione, comprendono sia
istituzioni quali il Comune di Milano, la Regione Lombardia e la Provincia di
Milano, sia soggetti privati, fra cui diverse aziende e privati cittadini. A
testimonianza del forte radicamento nella società civile milanese possiamo
citare un particolare curioso ma molto significativo: i lavori di
ristrutturazione sono stati eseguiti dalla stessa impresa (Società Cooperativa
di Costruzioni Lavoranti Muratori p.a) che, negli anni Trenta, ha costruito
l'edificio preesistente.

Un luogo urbano laboratorio di sperimentazione

Il complesso urbanistico che oggi ospita il teatro comprende anche una
storica piscina all'aperto, il "Centro balneare Caimi" (una struttura sportiva
ora in disuso), che costituisce un'ulteriore potenzialità per lo sviluppo futuro
di un luogo urbano aperto al pubblico. Il teatro, che negli anni Settanta, è
stato concesso dal Comune in uso alla Cooperativa Teatro Franco Parenti,
originariamente accoglieva un cinema, costruito nel 1933 con una struttura
portante in cemento armato e da tamponamenti in laterizio. Lo spazio
architettonico è stato usato dalla cooperativa come laboratorio: le pareti
scrostate, ad esempio, sono state utilizzate come base per le scenografie di
Fercioni; i soffitti sono stati dipinti di blu come fosse un cielo; le
attrezzature teatrali distribuite anche al di fuori del palco principale.

vista degli spogliatoi della
piscina prima, e durante i lavori
(1 aMDL, 2 aMDL, 3ES) interno durante
i lavori (4 ES)

interni del teatro durante le
demolizioni (1 aMDL, 2 aMDL)
lo
scheletro in cemento della sala grande (3 
ES
,4 
ES
)

Il nuovo progetto

Il progetto del nuovo teatro aveva come scopo quello di legare le scenografie
e la struttura muraria dando vita a una moderna macchina da teatro che portasse
con sé il carattere del passato. Considerato il progetto, tale compito si è
rivelato perfettamente in sintonia con la poetica di Michele De Lucchi, che si è
fatto interprete del delicato compito di recupero e fusione fra le
strutture murarie (vecchie e nuove) e le parti scenografiche. E' stata così
rivista l'intera distribuzione spaziale interna, al fine di ottenere il massimo
collegamento fra un ambiente e l'altro. Nel contempo, si è provveduto a isolare
acusticamente gli ambienti, sia per proteggere gli abitanti dell'isolato sia per
migliorare l'acustica della sala.

viste interne del teatro
ristrutturato foyer(1 ES),
ingresso(2 ES),
foyer(3,4 ES)

Un palco continuo

Il nuovo teatro si basa sul concetto di "palco continuo". Le doghe in legno
di abete, che normalmente costituiscono i palchi teatrali, corrono lungo un'asse
longitudinale che parte dall'ingresso su strada (via Vasari), passa attraverso
il palco nella Sala grande e raggiunge il foyer a doppia altezza che si affaccia
sulla piscina. In ogni ambiente deve essere possibile fare teatro e l'alto
spessore (dai 3 ai 6 cm) delle assi permette di inchiodare, temporaneamente, le
scenografie a terra. Ovunque ci sia il palco vi sono anche i graticci a soffitto
che consentono di appendere i fari e gli allestimenti scenografici delle quinte.
Il pavimento del palco, e quindi di tutto lo spazio (compresi i bagni), è stato
rigorosamente lasciato grezzo, senza vernici o cere di finitura.
Il teatro
"rinnovato" permette di svolgere contemporaneamente diversi spettacoli: nella
zona d'ingresso, nella sala grande, nelle due sale che la fiancheggiano (la sala
Anima e la sala dopo teatro con spazio ristorante) ma anche nel foyer e in
alcune salette minori adibite a sale prove. Per fare un esempio, sin
dall'ingresso degli uffici e degli artisti una pedana posta in vetrina può
diventare il luogo per piccoli spettacoli di quartiere.

foyer (1 ES)una delle salette prove(2 ES)viste del
palco d''ingresso con (3,4 ES)

Nuovo schema distributivo

Lo schema distributivo del vecchio teatro è stato rivoluzionato. Il foyer si
sviluppa oggi in uno spazio a doppia altezza caratterizzato da scale e ballatoi
di passaggio, quasi a enfatizzare l'idea di luogo di scambio. Il foyer accoglie
un bar e l'accesso al ristorante, costituendo così un secondo asse di
percorrenza che, nelle intenzioni della Fondazione, dovrebbe essere percorribile
anche durante il giorno. Grazie all'annessione degli spogliatoi della confinante
piscina - unico ampliamento - è stato poi possibile aprire ampie finestre sul
giardino, portando luce naturale in un teatro storicamente caratterizzato dal
buio (si ricordi la citazione di Eduardo riguardo ai teatri milanesi che sono
tutti bui e posti sotto terra).

Alla ricerca del mattone perduto

La ristrutturazione ha previsto la completa demolizione della vecchia sala ad
eccezione dello scheletro in cemento armato. Questo andava nuovamente tamponato,
naturalmente con pareti di mattone a vista ma introducendo un nuovo spessore
comprendente l'adeguato isolamento acustico. La modalità di posa dei mattoni è
stata fondamentale sia per contribuire alle migliori prestazioni acustiche sia
per ricreare quella sensazione di sensualità del luogo suscitata dalla forte
matericità delle superfici. I progettisti sono riusciti a ricreare
l'irregolarità delle murature per mezzo di diversi accorgimenti: il disegno
della trama dei mattoni e, inoltre, le modalità d'uso della malta negli
interstizi, che non affiora in superficie a livello del laterizio ma è stata
tenuta in secondo piano creando zone di chiaro e scuro.

prove di costruzione delle
pareti in laterizio(1
aMdL), versione definitiva
(2ES),
fusione fra strutture in cemento, pareti in
mattone e parti preesistenti (3,4ES)

Materiali lasciati a vista : il cemento, e l'acciaio

Per quanto riguarda i pilastri in cemento armato e la convivenza fra quelli
esistenti e quelli nuovi, il procedimento è stato più immediato: si trattava di
riprenderne la sezione e, per far questo, si sono utilizzati casseri
tradizionali in legno, come del resto già era stato fatto negli anni Trenta.

L'altro materiale lasciato a vista è l'acciaio verniciato; lo scheletro
della struttura in acciaio, costruita nella sala grande per contenere la pedana
della platea superiore, è appeso al soffitto ed è rimasto a vista nella parte
posteriore visibile dal foyer. L'attenzione e la collaborazione fra progettisti
e strutturisti è stata posta proprio nel disegno di questi dettagli di attacco
alle pareti (oltre che in quello dei dettagli delle parti strutturali delle
passerelle che attraversano il foyer). La parte impiantistica - compresa quella
dell'aria condizionata - corre a vista ed è stata uniformata dal colore blu che
caratterizza tutti i soffitti del teatro ad esclusione di quelli della sala
grande. Qui infatti grossi pannelli acustici in legno curvo ricoprono la sala
convogliando il suono sino alle ultime file della platea.

strutture in acciaio della
platea appesa (1 aMDL,2 aMDL,3)
le
passarelle del foyer (4 ES)
 
La
nuova macchina teatrale: la platea mobile

La sala grande è quella che - nonostante gli spettatori più fedeli stentino a
riconoscerne i cambiamenti - ha subito le trasformazioni più rivoluzionarie. La
nuova superficie di 7000 mq è dotata di 500 posti a sedere, cioè poltroncine
disegnate secondo il modello precedente. La sala  teatrale può magicamente
essere trasformata in un salone a quota unica. Le platee, infatti, possono
essere abbassate automaticamente, e attraverso un sistema di binari, le
poltroncine possono scorrere sino a scomparire sotto il pavimento.

sistema di binari per la platea
mobile e pistoni di sollevamento (2 aMDL,
3 aMDL) i pannelli acustici del soffitto (3 ES,4
ES)

vista della platea dal palco (1
ES) sala grande (2 ES) foyer (3 ES)
rendering della movimentazione della platea (4)