Il quarto ponte sul Canal Grande di Santiago Calatrava | ![]() |
testo e immagini a cura di Carlotta Eco
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Progettisti: Santiago Calatrava Nel 2008 verrà finalmente inaugurato il quarto ponte del Canal Grande di Venezia, opera del progettista spagnolo Santiago Calatrava. Negli ultimi mesi i veneziani hanno assistito a grandiosi operazioni di trasporto via acqua di enormi pezzi di ponte (solo il pezzo centrale pesa 250 tonnellate) trasportati attraverso il Canale sino a Piazzale Roma. Il progetto, regalato dal progettista al Comune di Venezia, è nato più di dieci anni fa quando il comune di Venezia ha deciso di realizzare un nuovo ponte sul canale, dopo quelli dell'Accademia, di Rialto e degli Scalzi, che collegasse piazzale Roma, l'ultimo approdo automobilistico alla città lagunare, e la stazione ferroviaria. Il portale del Comune di Venezia ha raccolto una ricca galleria di fotografie di cantiere e di documentazione per informare i cittadini sull'andamento dei lavori, una forma di comunicazione pubblica resa indispensabile in presenza di progetti di tale portata.
rendering del ponte (1,2) fotomontaggio (3), il ponte realizzato (4) La lunga storia: progetto, appalto, costruzione La realizzazione del progetto dell'architetto - ingegnere catalano Santiago Calatrava, che vanta nel suo curriculum la costruzione di più di venticinque ponti sia in Spagna sia in molte altre parti del mondo (Atene, Londra, Buenos Aires, Berlino) ha incontrato moltissime difficoltà a partire dalla cifra stanziata in seguito all'appalto - vinto al ribasso, come previsto dalle attuali leggi sugli appalti pubblici. Infatti, i costi di realizzazione previsti dall'impresa nel corso degli anni sono stati quasi quadruplicati (non esiste a tutt'oggi ancora una cifra definitiva). I problemi sopraggiunti nel corso degli anni sono sostanzialmente quattro e sono accomunati dall'incapacità previsionale di alcuni degli attori coinvolti e da una generale sottovalutazione dell'alta complessità dell'opera : per prima cosa lo stato geologico dei muri di sponda si è rivelato essere molto più fragile del previsto (come è risultato in seguito a un'indagine eseguita in modo tardivo); poi l'inadeguatezza della soluzione strutturale del ponte stesso adottata per tale contesto con la conseguente necessità di irrobustire alcune parti; in seguito, il ritrovamento di reperti archeologici scoperti durante gli scavi insieme al conseguente ripristino di Piazzale Roma; e infine la totale mancanza, nel primo progetto, di una possibilità di utilizzo da parte dei disabili. La forma particolare del ponte La forma del ponte è ad arco ribassato, cioè molto "schiacciato" sull'acqua, una scelta che implica un sistema di sostegno molto complicato con forti spinte laterali sulle sponde. Tali spinte, anziché essere perpendicolari al suolo, sono distribuite secondo una direzione tangenziale al terreno. In seguito alle analisi geologiche sullo stato delle rive è stato necessario modificare la forma dei "piedi" a terra in cemento armato, formati da una parte di plinto sotterraneo e da una fuori terra a forma di cuneo.alle quali sono state agganciate le due estremità dell'arco. Un'altra particolarità formale, che complica il sistema statico di scarico dei pesi a terra, è il disegno rastremato della pianta: il ponte si allarga al centro - con una "pancia" di nove metri - e si presenta invece più stretto negli attacchi a terra - larghi solamente tre metri. Il progettista ha voluto questa conformazione per permettere ai pedoni di sostare e ammirare il canale senza intralciare il passaggio degli altri. La struttura del ponte, interamente realizzata in acciaio, è costituita da una serie di elementi tubolari che, uniti fra loro, ricordano le vertebre e la costolatura di una "spina dorsale". Data la forma rastremata del ponte le 74 vertebre sono di dimensioni diverse l'una dall'altra e sono state saldate fra loro, durante la prima fase dei lavori a terra, in tre tronconi (chiamati conci) distinti.
la costruzione dei "piedi" (1), l'inserimento del gancio (2,3) il cuneo finito (4)
saldature nel cantiere di terra (1,2), la "spina dorsale" di tubolari Il cantiere di terra ferma e la discussione sulle saldature I singoli conci sono stati assemblati in un cantiere di terra ferma a Marghera e suddivisi in tre in base a dimensione e peso in modo da poter essere trasportati, prima via terra e poi via acqua.
il montaggio nel cantiere di terra (1), prove statiche (2), costruzione del Il trasporto dei conci Nonostante sia stata scelta la notte per approfittare del traffico ridotto, il trasporto dei conci è stata un'operazione alquanto complessa che ha attirato molti curiosi lungo le sponde dei canali e sopra i ponti. Le operazioni di trasporto sulle chiatte attraverso il canale sono state programmate in base all'andamento delle maree. Infatti, calcolare il rapporto esatto fra il peso del convoglio e la quota del livello dell'acqua era indispensabile per evitare danni, soprattutto durante il passaggio sotto il ponte di Rialto. Il peso complessivo era dato non solo dal singolo concio ma anche dal carrello trasportatore in grado di ruotarlo, una volta raggiunta la posizione di montaggio, oltre che dalla chiatta stessa. L'operazione era stata calcolata in modo esatto da prevedere che la chiatta avesse un pescaggio fino a dieci centimetri dal fondale e che la distanza minima in verticale sull'arco del ponte fosse di 80 cm. Per questo, la ditta incaricata del lavoro, la Fagioli Group, specializzata in trasporti pesanti, ha dovuto studiare attentamente la dimensione delle chiatte e la loro movimentazione. Una volta arrivati a destinazione, i singoli conci sono stati ruotati sulla chiatta, grazie al fatto che poggiavano su appositi carrelli, in modo da poter essere montati in serie.
trasporti notturni sotto il ponte di Rialto Il montaggio in acqua con l'ausilio di castelletti e tiranti. Il montaggio in canale dei conci è avvenuto in tre fasi. Per primi sono arrivati i tratti laterali, appoggiati su alcuni castelletti (precedentemente costruiti a mare per sostenerli) e agganciati ai cunei di cemento. L'arcata centrale, invece, una volta in loco, è stata sollevata dalla chiatta con dei martinetti idraulici, ruotata di 90 gradi, e poggiata tra i due conci laterali. Per un primo periodo di assestamento il ponte è stato mantenuto assieme da tiranti in acciaio, poi rimossi una volta completate le saldature.
fasi del montaggio del concio laterale
fasi del montaggio del concio centrale
l' aggancio al cuneo in c.a. (1), aggancio fra due conci (2), I materiali del ponte A parte l'acciaio verniciato di rosso gli altri materiali saranno prevalentemente il vetro e la pietra, oltre a un corrimano in ottone che corre lungo tutto il ponte.
fresatura del monolite in pietra d'istria (1,2), montaggio gradini (3), |
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