Restauri – Nello storico quartiere marinaro della capitale catalana uno spazio a tre navate di fine Ottocento è stato recentemente ristrutturato e restituito al pubblico

Barcellona. Un antico mercato in avanzato stato di degrado al confine di una grande piazza disegnata dai flussi disorganici, e spesso antitetici, degli abitanti del quartiere. La ferma intenzione delle autorità comunali di recuperare la struttura. Un architetto che, con profondo rispetto per l'esistente, fantasia e allegria, ridisegna il vecchio scheletro e, facendolo giocare con nuovi volumi, lo proietta nello spazio aperto. Una miscela di elementi, questi, che ha dato via a un interessante, quanto ardito, intervento di recupero nella Barceloneta, storico quartiere di marinai e pescatori. Il Mercato de la Barceloneta, costruito nel 1884 dall'architetto catalano Antoni Rovira y Trias, è uno spazio suddiviso in tre navate, una principale, più alta, e due laterali, scandito da portali di ferro, cui si affianca, quasi per caso lungo una delle navate minori, Placa de la Font, dalla forma allungata, frammentata negli usi e occupata in parte da parcheggi. Il Comune di Barcellona decise, nel 2001, di recuperare l'antica struttura emanando un bando di concorso.

Un restauro attento
Il programma prevedeva la ristrutturazione del mercato per adeguarlo alle esigenze e alle normative di una moderna struttura commerciale e l'introduzione di un supermercato, un ristorante unito ad alcuni bar e caffè, e un ampio parcheggio che potesse liberare la piazza. Vincitore del primo premio fu lo studio catalano dell'architetto Josep Mias - per anni collaboratore di Eric Miralles - che riuscì, senza snaturare la costruzione esistente, a soddisfare interamente le richieste. Creare una relazione con la piazza fu la premessa al lavoro: era necessario che la sezione dell'edificio originale ammettesse leggere deformazioni che aprissero lo spazio commerciale all'esterno e, nello stesso tempo, contenessero le nuove funzioni. In fase di concorso, Josep Mias trasse la sua ispirazione dai pesci fantastici di Cesar Manrique: un “disegno di bambino” che contiene e dà voce all'allegria, all'energia e alla vitalità del quartiere. Creature marine variopinte, che richiamano l'antica vocazione di un mercato quasi esclusivamente a vocazione ittica, nuotano e si incastrano nella struttura di ferro: nuovi volumi si inseriscono, si affiancano e si sovrappongono all'antico scheletro. Una lettura attenta e puntigliosa dei portali di ferro ottocenteschi ha permesso, poi, di verificare i nuovi profili possibili, ammettendo leggere modifiche, sinuose distorsioni e annessioni importanti per aprire il mercato a nuove connessioni.

Gli spazi commerciali e per il tempo libero
Il rinnovato spazio commerciale ha due piani interrati che contengono, nella piccola parte prevista sotto la navata laterale lungo Placa de la Maquinista, i magazzini, i depositi e i vani impiantistici e, sotto la piazza, un ampio parcheggio. All'interno, la navata centrale rimane a tutta altezza e ospita lo spazio dedicato alla vendita di prodotti freschi. Un'imponente trave reticolare, sorretta da un sistema di doppi pilastri affiancati, sorregge la struttura di un nuovo volume, che occupa la parte sommitale a est, e porta la rete dei canali di aerazione e il sistema di illuminazione centrale, parti integranti della costruzione. La “scatola” aerea, quasi interamente di legno, ospita gli uffici e l'amministrazione. Alle due ali laterali si annettono le forme curvilinee dei volumi aggiunti: verso Placa de la Font un bar e il ristorante, lungo Placa de la Maquinista il supermercato e un altro piccolo caffé. Entrambe suddivise in due livelli, il piano terreno rispetta l'antica volumetria, mentre il livello superiore si espande aggettando verso l'esterno. Pilastri singoli si affiancano in modo discreto a quelli esistenti e pilastri binati uniti a travi curve di acciaio galvanizzato irrompono all'esterno.

Il nuovo ruolo della piazza
La piazza, un tempo tangente l'edificio, entra così a far parte del mercato grazie a un portico dalle forme sinuose e irregolari, le cui sporgenze preminenti connotano il nuovo ingresso, e a una diversa definizione dei suoi spazi. Disegni della pavimentazione, piantumazioni, zone di sosta attrezzate con comode panchine, prati e spazi per il gioco dei bambini restituiscono l'area ai suoi abitanti. La realizzazione ebbe, però, qualche imprevisto. In un primo tempo, lo studio Mias Arquitectes stimò la struttura ottocentesca in un buono stato di conservazione, tanto da permetterne il riuso, ma, quando cominciarono a demolire il paramento murario alla base, si rese evidente lo stato di avanzata ossidazione del ferro. Unica soluzione fu smontare totalmente la struttura e procedere al suo risanamento in stabilimento. Secondo problema che il cantiere dovette affrontare fu il trasporto di travi e pilastri di misura tale da rendere impossibile il loro passaggio nelle intricate e strette trame della Barceloneta: gli ingegneri studiarono così un “progetto di sezionamento” delle strutture in modo da ottenere profili tali da poter passare nelle calle. Una volta risanati, i portali furono ritrasportati nel luogo originale e montati nuovamente nella medesima posizione. L'operazione permise la creazione dei due piani interrati sotto la navata laterale, che fu rimontata dopo lo scavo.

Una costruzione condivisa con il territorio
Il carattere fortemente industriale della costruzione esistente è mantenuto anche nel rivestimento esterno: lastre di zinco rivestono integralmente le falde dell'antico mercato e si adattano a ricoprire le curve sinuose dei volumi annessi, le strutture, nuova e antica, rimangono a vista lungo i fronti. Le ampie vetrate schermate dalle storiche persiane di legno e le chiusure opache alla base sono rielaborate e ristudiate in considerazione del mutato orientamento del mercato: ciò che erano i fronti laterali ora sono i principali e viceversa.
Lungo gli antichi ingressi è enfatizzata la trasparenza con ampie superfici trasparenti e traslucide dalle forme irregolari, i profili delle vecchie finestre sono ridisegnati dai nuovi profili di acciaio dei serramenti. Intelaiature metalliche curve di pannelli con doghe di legno inclinate giustapposte ai fronti ridisegnano i pannelli di oscuramento di un tempo. I prospetti laterali sono completamente nuovi: aggetti curvilinei dalla struttura metallica creano lo spazio di connessione con la Placa de la Font, un filtro porticato tra interno ed esterno. Infine, 180 pannelli fotovoltaici, per un totale di circa 150 metri quadri, si integrano nella copertura metallica: installati lungo la falda della navata principale rivolta a sud, sono disposti in 18 file parallele, producono 35 kW/h e l'energia generata, venduta alla rete nazionale, copre parte dei consumi per l'illuminazione pubblica dello spazio commerciale. Josep Mias ricorda il Mercato de la Barceloneta come una costruzione fatta di piccoli pezzi, frammenti ricomposti e creati a costruire una realtà più grande, che architetti, ingegneri, costruttori, restauratori e fornitori hanno condiviso passo passo con gli abitanti del quartiere.