Sarà un polo culturale che ospiterà la nuova biblioteca comunale con spazi per laboratori, lettura libera, eventi, un centro di aggregazione urbano all’interno di un edificio dalla storia secolare. Questo il destino di Palazzo della Rovere a Savona, illustrato dal team di progettisti di Politecnica, cui è stato affidato da I.R.E. spa e Infrastrutture Recupero Edilizio Energia Agenzia Regionale Ligure, e dal Comune di Savona, il progetto di restauro e valorizzazione del grande edificio di impianto rinascimentale che con il suo cortile ricuce il nucleo della città storica, con la zona del porto.

Il progetto esecutivo, comprensivo di definitivo, è frutto della sinergia tra il Ministero della Cultura attraverso la Soprintendenza per le Province di Imperia e Savona e il Comune riuniti in un tavolo di governance che comprendeva, IRE spa e la progettista culturale Antonella Agnoli, è stato realizzato a valle di un’accurata indagine conoscitiva sugli aspetti strutturali e tipologici dell’edificio, il cui nucleo originario risale al XV secolo per opera di Giuliano da Sangallo su commissione della famiglia nobiliare Della Rovere. L’edificio nel corso del tempo ha subito diversi interventi, per diventare nel 1600 sede di una comunità di Clarisse e in epoca napoleonica assumere la funzione di tribunale che ha mantenuto fino agli anni 90 del secolo scorso.


“Il progetto è frutto di una bella collaborazione tra diversi soggetti che ha coinvolto anche i cittadini. Più di 400 savonesi, infatti, hanno preso parte alla prima tranche di un percorso partecipativo finalizzato a definire la nuova identità di Palazzo della Rovere; i servizi di comunità che conterrà e un palinsesto culturale per la fase cantiere. Palazzo della Rovere, in sinergia con altri luoghi della città in via di trasformazione, sarà motore dell'ecosistema socio-culturale di una città, come la nostra, che si sta preparando per la candidatura nel 2024 a Capitale Italiana della Cultura” ha commentato l'Assessore alla Rigenerazione Urbana, Ilaria Becco.

Si tratta di un edificio a carattere storico che all’interno presenta elementi di grande pregio storico e artistico accanto altri incongruenti dovuti agli interventi stratificati nel tempo - ha spiegato l’architetto Micaela Goldoni, coordinatrice del team di progettazione di Politecnica - la sua posizione, inoltre ha finito per rappresentare una sorta di cesura tra il porto e la città storica. Il progetto punta proprio a sanare questi aspetti, aprendo il passaggio attraverso il palazzo sul mare, ricucendo così il tessuto urbano che troverà nella corte interna dell’edificio e nei suoi ambienti spazi di aggregazione urbana nuovi e inclusivi. Grazie al costante confronto e alla collaborazione con gli Enti, è stato possibile elaborare un progetto sostenibile e rispettoso del valore storico artistico e culturale che questo complesso architettonico rappresenta per la città”.

Oltre 5.000 metri quadri di spazi di cui 400 metri quadri all’aperto: oltre alla corte interna, che ospiterà nuovi alberi ed essenze, si aggiungono la terrazza superiore che verrà adibita a orto botanico e le terrazze inferiori che ospiteranno un pergolato verde. Inoltre, i locali con accesso da via dei Vacciuoli e vico del Marmo saranno riaperti e utilizzati come spazi culturali legati alla biblioteca o per attività socioculturali. La grande scala ricavata nella torre dei Mullasana costituirà il tema architettonico più innovativo: un percorso verticale che accompagna il visitatore dall’ingresso su via Pia ai vari livelli riproponendo il volume a doppia altezza del quadrinartece ormai perduto.
“Questo intervento permette di capire il senso e l’importanza di introdurre il contemporaneo nelle scelte di tutela e valorizzazione di un monumento - spiega Andrea Canziani, architetto responsabile della Soprintendenza - e insieme con altre scelte architettoniche coraggiose e di grande qualità restituirà al presente un monumento ricchissimo di storia”.

Il piano terra sarà concepito in continuità con la corte interna, come grande spazio comune: un salotto urbano. Ai piani superiori sarà trasferito il patrimonio della biblioteca comunale Anton Giulio Barrili con un allestimento di nuova concezione: uno spazio per la lettura libera, lo studio o il lavoro, si integreranno con spazi che ospiteranno i laboratori per bambini, ragazzi e utenti di tutte le età. La sala delle udienze dell’ex tribunale, finemente decorata con affreschi di epoca napoleonica, diventerà un grande spazio per la lettura avvolto in un’atmosfera austera e preziosa.
Dal punto di vista impiantistico, l’edificio risponderà ai più elevati standard ambientali fissati dalla normativa vigente nel rispetto dei caratteri storici e tipologici del complesso architettonico, saranno presenti impianti ad alta efficienza energetica alimentati da fonti rinnovabili e saranno impiegati materiali riciclati e a basso impatto ambientale.