intervista – Indagine culturale e approfondimento tecnologico come punto di partenza per il progetto illuminotecnico nell'opera della lighting designer Francesca Storaro.

Qual è il suo approccio al progetto illuminotecnico?
La luce ci permette sì di vedere, ma va materializzata soprattutto per raccontare l'identità di ciò che si illumina, che sia un'architettura, una scultura od una pittura. Ritengo quindi fondamentale uno studio approfondito dell'opera che si andrà ad illuminare. A questo proposito è importante capire chi sia il lighting designer e quale sia il suo ruolo; infatti il lighting designer è colui che è in grado di interpretare il linguaggio architettonico, storico o artistico attraverso il linguaggio della luce. Diventa fondamentale chiedersi cosa volevano o vogliono trasmettere il progettista, il committente, l'artista; quali ideali, quali valori, quali messaggi. Bisogna rintracciare l'anima di ciò che si illuminerà e trasmetterla con il linguaggio della luce. Da qui si origina una dicotomia: da un lato è necessario far fronte alla necessità di esaltare gli elementi architettonici, ossia di raccontare l'architettura o l'arte attraverso la luce attraverso i suoi rapporti luce-ombra; dall'altra emerge la priorità di trasmettere l'anima del monumento con la luce, si aggiunge il livello comunicativo della luce. Ne consegue il fondamentale studio di ciò che si illuminerà: bisogna conoscere e studiare il soggetto e quindi muoversi verso conoscenze approfondite, che implicano indagini filosofiche,  filologiche, artistiche, culturali, religiose.

Qual è secondo lei il valore aggiunto di una illuminazione ben riuscita e realizzata con il contributo del lighting designer?
La figura del lighting designer va sempre più riconosciuta e si rivela fondamentale per la realizzazione di un certo tipo di progetto illuminotecnico, quello che tende a far emergere la vera identità del monumento, dell'architettura o, in generale, di ciò su cui sta lavorando. Chi si esprime nelle arti visive concretizza la propria creatività attraverso gli strumenti tecnologici. Il suo è un lavoro di squadra, frutto di una collaborazione fra competenze diverse, da cui, appunto nasce il progetto. La figura del lighting designer è quella che unisce la tecnologia all'arte. Di conseguenza il progetto di luce assume valori estetici, funzionali, tecnologici, artistici e comunicativi.

In quali progetti si è concentrata ultimamente e in quali Paesi?
Mi sono occupata di moltissimi interventi di illuminazione in Italia e in diverse parti del mondo. Al momento mi sto concentrando su alcuni progetti in Bhutan ed in Bangladesh, in collaborazione con Arijit Ghosh, il managing director di S.A.P. Automations (India) Pvt Ltd che mi ha coinvolto in diversi interventi in corso. Questo mi sta dando la possibilità di conoscere culture di grande interesse. Di questi paesi sto quindi studiando l'architettura, l'arte, la storia, la religione per poter sviluppare ed esprimere correttamente il progetto illuminotecnico; tra i monumenti che sto progettando c'è ad esempio la statua del Buddha Dordenma,  alta 60 metri rivestita completamente d'oro e che cela all'interno altrettante 150.000 statue di Buddha. Per illuminare questa ed altre operein Bhutan ho studiato quindi la religione buddista ed ho trovato in essa la chiave di lettura illuminotecnica: infatti questa religione si basa sul concetto della "via di mezzo"; la luce che utilizzerò sarà una miscela di tonalità fredde e calde, la “via di mezzo" luminosa che permetterà la giusta armonia.

Cosa pensa della tecnologia esistente e cosa quest'ultima permette di realizzare?
Penso che la tecnologia fornisca un enorme contributo. Mi riferisco ad esempio al risparmio energetico e ai vantaggi consentiti dall'utilizzo di fonti come i LED, anche se non ritengo che siano le uniche fonti a dover essere utilizzate. Latecnologia di ultima generazione va integrata con quella già esistente poiché il progetto va costruito con l'interazione di sorgenti differenti a seconda degli usi.

Tra i temi di grande interesse al momento c'è quello del risparmio energetico: quale ritiene che sia il ruolo dei progetti di luce all'interno di questa problematica?
L'uso del LED sicuramente sottolinea la problematica fondamentale del risparmio energetico e dei costi di manutenzione e gestione, ricordandoci l'attenzione massima che bisogna sviluppare verso il tema dell'impiego corretto delle risorse nella luce.

Curriculum

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