design per il sociale – Con il supporto di Disney, l'UNICEF ha dato inizio al programma PLAY (Play & Learning Activities for Youth) realizzando parchi gioco per bambini che vivono in aree disastrate o estremamente povere. Alla base dell'iniziativa, l'adozione del sistema Imagination Playground di David Rockwell

David
Rockwell
, architetto e designer di New York, ha annunciato la sua
collaborazione con l'UNICEF per la recente iniziativa PLAY
(
Play & Learning Activities for Youth)
a favore dei bambini che crescono in aree di estrema povertà o
colpite da calamità naturali. Luoghi, questi, che offrono ai più
giovani opportunità limitate - e non propriamente sicure - per
la ricreazione, di conseguenza negando loro un sano sviluppo psichico
ed emozionale, oltre che una corretta socializzazione sin dai primi
anni.
Grazie
a una donazione iniziale da parte di Disney,
per un totale di un milione di dollari, il programma sta conoscendo
la sua prima sperimentazione ad Haiti e
in Bangladesh.
Nella nazione caraibica, circa 5mila bambini potranno usufruire di
aree gioco realizzate all'interno di cinque differenti scuole
nell'area di Port-au-Prince e in altrettanti istituti in località
rurali. Nello Stato asiatico, l'iniziativa coinvolgerà 6mila
bambini, garantendo loro accesso a venti aree attrezzate tra spazi
child-friendly”, centri
per l'assistenza allo sviluppo del bambino
e orfanotrofi.

Per
la realizzazione di queste aree gioco, intese come veri e propri
strumenti di apprendimento per la crescita dei futuri cittadini
,
UNICEF ha scelto di utilizzare il sistema Imagination Playground
di David Rockwell, già impiegato con successo nell'omonimo parco
di Manhattan.

Si
parla di “sistema” non caso, dal momento che un Imagination
Playground non prevede attrezzature fisse: dato per ogni area un kit
di elementi, sono gli stessi bambini a “mettere a sistema” i
blocchi distinti e creare il proprio ambiente di gioco
. Le unità
di un Imagination Playground sono infatti leggere e impiegabili in
qualsiasi contesto ambientale, essendo realizzate in gommapiuma
atossica, idrorepellente, resistente all'esposizione solare e ad
altre fonti di calore. Inoltre, gli elementi presentano sì forme
distinte, ma tali da poter essere assemblate tra loro. Senza
istruzioni per l'uso o, meglio ancora, senza regola alcuna.
A
differenza delle aree gioco tradizionali, che si focalizzano
principalmente sullo sviluppo motorio del bambino, Imagination
Playground promuove infatti abilità psicologiche e sociali
; per
creare il proprio gioco a partire da cubi, cilindri e altri “blocchi
da costruzione”, è necessario attivare curiosità e immaginazione
creativa, come pure imparare a collaborare per ottenere un risultato
complesso.
Proprio
per questo, tutti gli elementi del gioco sono colorati allo stesso
modo, così da evitare distrazioni, o che generino forme di
competizione
tra i bambini: ogni blocco viene preso in
considerazione non per la sua maggiore capacità attrattiva -
perché è più bello e quindi desiderabile - ma per il ruolo che
può svolgere nella creazione di un nuovo scenario.
“Scenario”
è un altro termine particolarmente indicativo delle potenzialità
di Imagination Playground in contesti critici
come
quelli in cui l'UNICEF ha scelto di adottarlo. Cassie
Landers

della Columbia University, osservatrice indipendente del progetto,
spiega quali benefici psicologici possano trarre dal gioco - di
questo gioco in particolare - i bambini che sono già stati provati
nella loro vita: “Il
gioco è essenziale per la salute generale, psicologica ed emozionale
dei bambini. Attraverso il gioco, possono mettere in scena ciò che è
successo loro e ragionare sulle difficoltà, opponendovi una
soluzione concreta. Queste attività offrono loro l'opportunità di
creare, sognare... e sperare
”.