Mercati – L'export ristagna sui livelli del duemila mentre la Turchia sta vincendo la partita della competitività

Le vicende macro economiche che hanno portato la Grecia sull'orlo del baratro, innescando l'ennesima crisi dei mercati internazionali, non devono ignorare quanto è accaduto in alcuni settori tipici, nell'ambito di un ristagno che viene da lontano. Nel campo del marmo e della pietra, la Grecia figura da sempre tra i maggiori produttori europei, vantando alcuni materiali esclusivi di elevato prestigio, ma non ha saputo partecipare al forte sviluppo mondiale del settore. Al contrario, ha perduto parecchie posizioni nelle quote di mercato e prima ancora in cifra assoluta, scendendo da 1,8 milioni di tonnellate annue estratte nel 1994 a 1,2 milioni.

Export in netto calo
C'è di più. La tradizionale forza esportatrice ellenica, sia nel grezzo sia nel prodotto finito, si è progressivamente ridimensionata, mentre gli acquisti dall'estero, un tempo minimi, hanno soppiantato le spedizioni già dal 2005, evidenziando un fenomeno senza eguali negli altri maggiori Paesi lapidei. La differenza si è ridotta nel 2009 a causa della crisi, ma l'importazione in volume ha evidenziato egualmente un'eccedenza pari al 10% circa.

Il sorpasso turco
Gli acquisti greci hanno favorito il granito e soprattutto il marmo turco, nei cui confronti si è manifestata una progressiva perdita di competitività. Tra le cause più evidenti si possono citare un maggiore stato di conflitto sindacale, il difficile accesso al credito che ha condizionato gli investimenti, i vincoli ambientali più cospicui e una promozione meno incisiva. Il mercato interno, peraltro, si è confrontato positivamente col ristagno, forte di un consumo pro capite di oltre un metro quadrato, che rimane fra i più alti del mondo.
Il caso della Grecia lapidea, in buona sostanza, è indicativo.

La Grecia al palo
Negli ultimi 15 anni, produzione e consumi mondiali sono più che raddoppiati, al pari dell'interscambio, mentre l'export ellenico è rimasto sulle posizioni del duemila, a fronte di strozzature e in qualche caso di errori che è bene evidenziare per evitare che possano ripetersi, in particolare nelle altre economie mature del settore, come quella italiana. L'eccezione che conferma la regola è sempre dietro l'angolo, anche in un Paese caratterizzato dalla presenza d'importanti risorse e di grandi tradizioni, soprattutto quando il sistema economico è pesantemente condizionato, com'è accaduto in Grecia, dal debito pubblico. Il marmo, peraltro, ha già dimostrato di essere un materiale idoneo ad avviare processi di ripresa e sviluppo, potendo contare su caratteri naturali e tecnologici di alta competitività.