INAUGURAZIONE ECO/SOFT PER IL PARCO D'ARTE VIVENTE DI TORINO
   

Sabato 1° Novembre 2008, in occasione dell'apertura ufficiale al pubblico
del  Pav - Parco d'Arte Vivente di Torino in Via Giordano Bruno 31 (accanto
a Corso Bramante), è stata inaugurata la mostra Ecosoft Art.

Allestita all'interno della struttura-bio che funge da ingresso-laboratorio
del parco, oltre che nell'area verde, la mostra resterà aperta al pubblico fino
al 21 dicembre 2008 per raccontare la missione del PAV attraverso una raccolta
di lavori-installazioni realizzati dal 2002 ad oggi da un primo gruppo di
artisti - fra cui l'ideatore del PAV Piero Gilardi -  in tre sezioni:
"Preludi", "Arrivi" e "Visioni".
Curata da Claudio Cravero, la collettiva
affronta le tematiche dell'Arte Vivente e della Bio Arte e chiude il lungo
percorso di avvicinamento alla nascita del PAV e allo stesso tempo apre il
calendario delle esposizioni temporanee di artisti internazionali che verranno
invitati da Nicolas Bourriaud (Direttore Artistico Dell'Art Program 2009 del
Pav) in base al loro progetto di ricerca nei campi dell'ecologia o del sociale,
vale a dire del "vivente".
Come nella bella definizione di Felix Guattari
nel suo "Le tre ecologie" il PAV di Torino vuole essere un parco d'ecologia
ambientale, sociale e mentale" spiega Gilardi "capace di coinvolgere gli artisti
contemporanei attraverso il suo funzionamento ed il sostegno alle loro ricerche
di forme innovative, in tutti i campi. Un territorio artistico in via di
sviluppo. Potrebbe definirsi come una "repubblica artista": non un contenitore
che si accontenti di ospitare dei progetti e delle esposizioni, ma un modello di
sviluppo sostenibile e durevole."
Così i "Preludi" raccolgono opere di
artisti che fra il 2004 e il 2008 hanno accompagnato la genesi del PAV: il duo
Andrea Caretto/Raffaella Spagna, Francesco Mariotti col progetto Immigration; un
video che racconta la prima opera d'arte ambientale del PAV: Trèfle di Dominique
Gongalez-Foerster un grande spazio verde intagliato nella terra a forma di
quadrifoglio (550 mq circa) realizzato nel 2006.
Gli "Arrivi" sono le opere
che diverranno parte integrante della collezione permanente del Parco: accanto
alle "postazioni interattive" Bioma di Piero Gilardi, le installazioni di Michel
Blazy, la "Nebulosa" di Enrica Borghi nello spazio esterno dentro la serra, la
"Panchina luminosa" di Francesco Mariotti.
L'ultima sezione della 
mostra "Visioni" completerà la collettiva raccontando - grazie a un allestimento
di Gianluca Cosmacini, Francesco Mariotti e Giuseppe Camerini - i progetti 'in
fieri' del PAV:  Immigration - BIOTOPE - First Curated Forest...
Orietta
Brombin, responsabile della sezione didattica del PAV, presenterà alcuni lavori
realizzati attraverso i laboratori che in questi anni - in attesa dell'apertura
del PAV - hanno coinvolto scuole, ragazzi e curiosi sui temi dell'arte del
vivente.

ELENCO OPERE IN MOSTRA
Preludi, Andrea Caretto/Raffaella
Spagna, Colonizzazione_01 - azione collettiva di vita e lavoro in uno spazio
interstiziale
Dominique Gonzalez-Foerster, Trèfle, 2006
Gianluca Cosmacini
e Dudi D'Agostini, Trèfle backstage, la dimensione collettiva di un'opera
d'arte, 2006
Francesco Mariotti, Giardino Ibrido, 2007 ed Enclave,
2007
Glow Up!, Progetto educativo e formativo, Aprile/ottobre 2007
Jun
Takita, Light, only light, 2004
Look For Green, Workshop, 11 novembre
2007
Eleonora Diana, Living Material, Italia, 2007
Dario Magnani e Andrea
Fantino, La cultura dell'ibridazione, 2008
Arrivi, Enrica Borghi, Nebulosa,
2000/2001
Michel Blazy, Fontaine, 2008
Self Bar, Workshop, 5/7 giugno
2008
Piero Gilardi, Bioma, 2004/2008 e Phosphor, 2008
Francesco Mariotti,
Licht-Kunst-Bänke, 2007
Visioni, Francesco Mariotti
Gianluca Cosmacini,
Rendering di frammento di aboreto, 2008

"Ecosoft Art" 1.11-21.12.2008
Pav - Parco Arte Vivente Torino - Via
Giordano Bruno 31.
Giov.-Dom.  10-13 / 14-18
In altri orari su
prenotazione con accompagnamento guidato.
Tel. 011 19505210
www.parcoartevivente.it

PAV / ART PROGRAM 2009

Il concept del programma "Il PAV: una zona di sviluppo urbano per l'arte
contemporanea" di Nicolas Bourriaud, Curatore per l'arte contemporanea alla TATE
Britain, Londra.

Più che un semplice parco d'arte contemporanea, il PAV è una zona urbana in
sviluppo che viene costruita in collaborazione con gli artisti, e che presenta
l'arte di oggigiorno in una forma "vivente", in sinergia con campi di ricerca, i
più diversi, dall'ecologia all'urbanistica, passando per la sociologia.

UN PARCO D'ARTE IN PERPETUA TRASFORMAZIONE
Il PAV rappresenta così un
nuovo tipo di Centro d'arte, a misura urbana, che inventa la sua forma mano a
mano che si sviluppa secondo un principio di attivazione permanente.

Posizionandosi come uno spazio autonomo di sperimentazione artistica,
centrato sui rapporti tra l'arte e l'ecologia, il sociale e l'urbano,  il
PAV non si limita nella sua

programmazione all'utilizzo di elementi viventi e naturali, ma intende
diventare il punto di convergenza delle energie artistiche volte a trasformare
l'umano consesso e, più generalmente, delle pratiche innovative dell'arte
contemporanea.
Il punto forte della sua programmazione consiste
nell'alternare le presentazioni estemporanee (le esposizioni nell'edificio
centrale Bioma) e gli eventi temporanei con le costruzioni durevoli e permanenti
nel parco.
Primo centro d'arte al mondo a costruirsi come un progetto di
urbanistica in "tempo reale", il PAV offre un potenziale unico per gli artisti.
Il PAV non è un luogo di programmazione rigida, di tipo museale tradizionale: i
progetti e le opere sono presentati per tempi più o meno lunghi e ogni progetto
genera intrinsecamente la propria durata, di concerto con la Direzione
artistica.
Quattro "attualizzazioni" che presentano l'avanzamento del
progetto complessivo, ritmano l'anno in corrispondenza con le stagioni
metereologiche.

In occasione di questi eventi stagionali "festivi" l'insieme dei progetti,
delle opere e delle costruzioni è presentata al pubblico mescolando le nuove
costruzioni con le mostre temporanee.

UN PROGETTO PILOTA, COLLETTORE DI ENERGIE
Il PAV ugualmente si pone
l'ambizione di costituire il punto di incontro e raccordo mondiale di tutti i
cosiddetti territori artistici autonomi (come "The Land" a Chiang Mai in
Thailandia, ideato dall'artista Rirkrit Tiravanija) e di tutte le
sperimentazioni gestite dagli artisti nel campo dell'ecologia e
dell'urbanistica.
Una sezione dell'edificio centrale Bioma sarà utilizzata
come luogo di scambio tra tutti questi progetti e il PAV, e riunirà le
documentazioni e  relative opere. Questo principio di scambio ancora il PAV
nella rete mondiale sviluppata attualmente.
Il PAV ha ugualmente la vocazione
ad iscriversi nel proprio quartiere di appartenenza sviluppando delle sinergie
con gli attori sociali e culturali torinesi (di volta in volta nel quartiere e
nell'intera città) al fine di coprodurre degli avvenimenti artistici e degli
scambi culturali.

UN CANTIERE PERMANENTE UN'URBANISTICA D'AVANGUARDIA
Gli artisti sono
invitati sia a proporre dei progetti per delle costruzioni durevoli nel parco,
sia a presentare delle opere in una dimensione espositiva temporanea. Così la
programmazione del PAV gioca su due piani: la costruzione "in progress" del
medesimo sito, e la semplice esposizione di opere coerenti con lo spirito del
luogo, cioè la trasformazione dello spazio urbano e degli ecosistemi
umani.
Sculture, costruzioni funzionali, esperienze con gli elementi
naturali, esperienze sociali e relazionali, allestimento di nuovi spazi
conviviali: il PAV vedrà coesistere questi diversi tipi d'arte sul proprio
territorio.
Lo sviluppo del PAV è oggetto di una riflessione globale.
La
Direzione dovrà scegliere i progetti permanenti tra le diverse proposte
artistiche, ed eventualmente ricercare i finanziamenti necessari alla loro
realizzazione nel caso di progetti importanti e onerosi (il Caffè-Ristorante ad
esempio).
Numerosi artisti saranno invitati a proporre dei modelli di
costruzioni, allo scopo di costituire nel tempo anche un museo dei
progetti.
Gli artisti invitati a proporre dei progetti di allestimento nel
PAV possono intervenire in differenti campi:
. L'organizzazione di
eventi
. La segnaletica e il disegno grafico
. L'arredo urbano
. La
creazione di luoghi di sperimentazione sociale (spazi relazionali di durata
limitata)
. Servizi offerti ai visitatori: questa attività include degli
interventi temporanei (per esempio l'installazione di uno stand per diffondere
oggetti artistici o prodotti, come la "Guarana Cola" realizzata in Amazzonia
dagli artisti del Gruppo SUPERFLEX).
. Delle esperienze botaniche e vegetali
nello spazio fisico del parco
. Dei progetti di ridisegno e allestimento
dello spazio (come l'opera già installata da Dominique Gonzalez-Foerster,
"Trèfle")
. Dei progetti "funzionalistici" di tutti i tipi.
. Delle
strutture o dei manufatti "funzionalistici".
Ad esempio:
. Un
Cafè-Restaurant: luogo di riferimento, in quanto  un luogo conviviale
costituisce la "porta d'ingresso" di un pubblico più vasto all'interno del PAV.
È l'elemento guida perché rappresenta un fattore identitario (deve rinforzare
l'immagine del luogo) e comunicazionale  (permette che si parli del luogo
aldilà della "famiglia" dell'arte).
. Un cinema en plein air: durante una
parte dell'anno, lo spazio del PAV deve vivere a un ritmo più notturno, in
risposta all'esigenza di un pubblico impegnato nel lavoro durante la giornata,
ma che nello stesso tempo permette di scoprire aspetti inediti del parco (le
lucciole). Delle serate di proiezione en plein air basate sulla video
filmografia contemporanea, permetterà un altro tipo di programmazione più
elastica e "leggera".
. Una biblioteca/centro di documentazione
. Degli
spazi conviviali o padiglioni temporanei la cui funzione offerta è definita
dagli artisti che li progettano. Una piscina d'estate? Uno skate park in
inverno? Un centro di documentazione su tale o tal altro campo della cultura
mondiale?
A seconda delle proposte artistiche e delle opportunità sociali il
PAV propone un intero paesaggio in movimento di attività e di luoghi
artisticizzati offerti al pubblico torinese e internazionale.

LA PROGRAMMAZIONE 2009
Gli artisti sono già stati invitati e sollecitati a
progettare sui filoni delle costruzioni permanenti dell'arredo, della
segnaletica, degli spazi conviviali, delle opere temporanee, sulla scorta del
Cahier de Charge preparato dallo staff del PAV.

PER LA PRIMAVERA
Henrik Hakansson, Tania Bruguera, François Curlet,
Roberto Cuoghi, Superflex, Melik Ohanian, Matthew Darbyshire, Mark Dion, Simon
Starling, Marjetica Potrc, Pascale Marthine Tayou, Eric Duyckaerts, Jens
Haaning, Bob & Roberta Smith.

PER L'ESTATE
Tacita Dean, Dan Peterman, Angela Bulloch, Matthew Mac
Caslin, Lara Almarcegui, Pete Coffin, Paola Pivi, John Miller, Loris Cecchini,
Bruno Peinado, Abraham Poincheval & Laurent Tixador.

PUBBLICAZIONI
In termini editoriali il PAV deve affermare la sua identità
attraverso un rendez-vous annuale: una pubblicazione che prenda la forma di un
"Piano-Guida del Parco" e che costituisca la memoria dei progetti artistici
temporanei, delle nuove costruzioni e delle attività espositive che hanno avuto
luogo nell'anno trascorso.
Questa pubblicazione, in italiano e in inglese
dovrà essere oggetto di una co-edizione con un editore di alto profilo, capace
di assicurarne la diffusione internazionale. In questo modo gli aspetti di
sperimentazione artistica e quelli di costruzione in progress potranno essere
ben documentati e resi pubblici. Questa linea di pubblicazioni potrebbe essere
realizzata in collaborazione con un editore italiano attivo nel campo dell'arte
contemporanea.