La scuola internazionale di Copenhagen progettata dallo storico studio C.F. Møller è un vasto complesso scolastico situato nella penisola artificiale di Nordhavn circondata dall’acqua, sulla costa nord est a 4 km dal centro della città. Un’area portuale e industriale che oggi si sta trasformando grazie a un vasto progetto di rigenerazione urbana promosso dalla CHP City & Port Developement (con la consulenza di Cobe, Sleth Modernism, Polyform e Ramboll) in un moderno quartiere residenziale sostenibile caratterizzato da un efficiente sistema di trasporto pubblico e dalla elevata qualità paesaggistica degli spazi pubblici aperti. Tra i principi ordinatori del progetto di rigenerazione urbana c’è la suddivisione, con un sistema di canalizzazioni artificiali, della vasta area portuale (400 ettari) in 11 isole-quartiere. Ciascuna di esse è dotata di un equilibrato mix di funzioni distribuite in modo capillare, per minimizzare gli spostamenti, in edifici recuperati e di nuova costruzione. In questa ottica si inserisce la progettazione della Scuola Internazionale CIS Nordhavn, la più grande struttura scolastica di tutta Copenhagen in grado di ospitare, su una superficie di 25.000 m2, una popolazione studentesca di 1.200 alunni tra i 3 e i 19 anni e 280 impiegati. Il moderno centro educativo, che dà un significativo contributo per lanciare i futuri sviluppi di Nordhavn, raccoglie in un unico complesso le attività prima divise tra le due strutture preesistenti di Hellerup e Østerport. L’edificio è composto da un parallelepipedo basamentale, che raccoglie tutte le funzioni comuni, dal quale si ergono 4 torri, di altezza variabili tra i 5 e i 7 piani, che conferiscono un profilo frastagliato e asimmetrico all’insieme. Un richiamo alla logica dei container impilati, ancora visibili sullo sfondo dell’edificio, e dunque al recente passato di porto industriale dell’area.

L’ingresso all’edificio avviene dal primo livello del basamento, accessibile a nord da una rampa verso il parco urbano aperto alla collettività. Qui trovano collocazione gli uffici amministrativi, un teatro con le relative sale prove e una biblioteca distribuita intorno a un vuoto centrale a doppia altezza. Al centro di quest’ultimo un’ampia scalinata, che funziona anche da seduta, conduce al piano terra, in cui sono collocate la mensa, proiettata verso l’acqua per mezzo di una grande vetrata, e tre palestre regolamentari per la pallavolo. Qui l’acqua è inquadrata per mezzo di finestre quadrangolari di dimensione variabile in un interessante gioco di “forature” irregolari delle pareti opache. Le aree comuni raccolte nel basamento restano dunque accessibili per gli ospiti della Copenhagen International School e per la comunità locale anche fuori dal normale orario scolastico. Il basamento comprende anche l’ampio terrazzo del terzo piano che funziona da comune area giochi per l’intera popolazione studentesca e per i più piccoli in particolare, che qui possono trovare un ambiente sicuro che li allontana dal rischio di avvicinarsi troppo all’acqua pur godendone della vista. Nelle torri, a ogni piano, le aule sono distribuite intorno ad ampi spazi di circolazione organizzabili come ambienti flessibili per le attività comuni o per piccoli spettacoli. Le aule, di dimensione variabile in rapporto al ciclo di studio, sono collocate per lo più in posizione angolare così da ottimizzare illuminazione e ventilazione naturale e favorire la vista in più direzioni.

Un aspetto unico della scuola è la sua facciata. Essa è caratterizzata da un rivestimento in 12.000 pannelli solari di colore verde mare, omaggio alla sirenetta di Copenhagen, ciascuno inclinato in modo variabile che donano all’edificio un vibrante effetto pixelato. I pannelli che rivestono le torri coprono nel complesso una superficie di 6.048 m2 in grado di produrre 200 MWh per anno, più della metà del fabbisogno annuo di elettricità della scuola, numeri che ne fanno il più grande sistema fotovoltaico integrato in un edificio della Danimarca. Un esempio di sostenibilità che gli studenti monitorano quotidianamente come parte del programma scolastico riflettendo sui dati di produzione e consumo dell’energia nelle lezioni di scienze. Il waterfront a sud della scuola è organizzato come un parco urbano sull’acqua che si inserisce in una passeggiata che connette il porto alla matrice urbana del quartiere. Qui sorgeranno tre isole galleggianti per le attività legate al tempo libero da svolgersi in parte sulla terra ferma e in parte direttamente sull’acqua.
Le isole circolari hanno ciascuna una propria caratterizzazione funzionale pensata in stretta relazione con le attività che si svolgono all’attacco a terra della scuola:
- The Reef, in corrispondenza della mensa, è una piattaforma multifunzionale su più livelli per eventi e per il gioco.
- The Lagoon, in corrispondenza delle palestre, è un’arena galleggiante per attività sportive sull’acqua (quali kayak e canoa),
- The Sun Bath è pensata per ospitare una sauna e un’area protetta per il nuoto.
Dentro e fuori le isole sono circondate da una vegetazione acquatica spontanea che, in contrasto con l’ambiente urbano circostante, crea una naturale protezione verso l’acqua, permettendo anche ai più piccoli di esplorare le isole in sicurezza.

GUADAGNO ENERGETICO IN FACCIATA

Gli ambienti prettamente scolastici della Scuola Internazionale CIS Nordhavn sono organizzati in quattro torri che si ergono sopra un basamento che raccoglie le funzioni comuni. Questa suddivisione facilita il riconoscimento dei percorsi e rafforza il senso di identità in rapporto ai diversi ordini scolastici per la numerosa popolazione studentesca.
Nel trattamento del basamento che ospita mensa, teatro e palestre, prevale l’uso di ampie superfici vetrate che proiettano gli ambienti verso l’acqua e la caratterizzazione delle porzioni opache con un rivestimento in doghe di legno verticali. Le torri si contraddistinguono per l’uso di una pelle omogenea composta da 1.200 pannelli fotovoltaici che coprono una superficie di 6.048 m2. Questi ultimi di forma quadrata, colore verde mare e inclinazione variabile, conferiscono alla facciata un effetto pixelato che la fa vibrare sotto la fredda luce nordica. I pannelli fotovoltaici, frutto di una tecnologia sviluppata all’École Polytechnique Fédérale de Lausanne, sono in grado di produrre 200 MWh di elettricità all’anno, coprendo così quasi la metà del fabbisogno annuo della scuola.
Per ottenere il caratteristico colore verde mare non sono stati utilizzati pigmenti: il colore deriva da un processo di interferenza della luce sviluppato nel corso degli anni nel Solar Energy and Building Physics Laboratory dell’EPFL.
L’interferenza luminosa è un modo per produrre il colore che sfrutta un effetto detto “iride”, simile a quello visto nelle bolle di sapone, sulle ali di alcune farfalle o in uno strato di olio sulla superficie dell’acqua. La tecnologia messa a punto ha permesso di controllare la luce riflessa dai pannelli solari in modo che producano un solo colore, senza ridurne l’efficienza energetica. Una vera sfida che ha richiesto una serie di simulazioni digitali e un particolare processo di produzione con filtri speciali applicati ai pannelli di vetro in strati nanometrici che determinano quali lunghezze d’onda della luce saranno riflesse come colore visibile. Il resto della luce solare viene assorbito dal pannello e convertita in energia con ottimi risultati sotto il profilo prestazionale.

Scheda progetto
Progettisti e lanscape design: C.F. Møller Architects
Committente: Property Foundation Copenhagen International School (ECIS)
Construction period: 2013 - 2017
Costo: 67 million €
Localizzazione: Copenhagen, Denmark
Ingegneria: Niras A/S
Architettura del Paesaggio: C.F. Møller Landscape
Premi: Iconic Award 2017, Construction Project of the Year – honorable mention 2017
Strutture: Per Aarsleff
Facciate: Eiler Thomsen Alufacader A/S
Elettricità e idraulica: KT Elektric Aalborg and DTEK
Pavimenti: Miko Gulve
Oscuramento: Blendex
Paesaggio: Per Aarsleff
Attrezzature da gioco: Kompan
Serre: Drivadan
Pannelli solari: SolarLab.dk
Photos: Adam Moerk

Arketipo 118, Acqua, marzo 2018