Fino alla fine dell'Ottocento la luce artificiale veniva ottenuta esclusivamernte con il fuoco, attraverso candele, lampade a gas, a petrolio, torce vegetali. Una vera scienza e una vera tecnica dell'illuminazione sono nate soltanto con il perfezionarsi dei mezzi di illuminazione e in particolare con l'avvento della luce elettrica avvenuto intorno al 1880. Le prime lampade ad incandescenza erano di grandi dimensioni ed avevano una durata brevissima, poiché il filamento anneriva subito e dopo 200/300 ore di lavoro si poteva già assistere al deterioramento precoce della parte incandescente. Le condizioni di oggi sono completamente diverse: l'innovazione tecnologica ha portato le maggiori case produttrici alla realizzazione di lampade sempre più piccole, sempre più efficenti e con durata sempre maggiore. La tendenza alla miniaturizzazione appare irreversibile, così come la diversificazione del tipo di lampada: alogene, florescenti, agli ioduri metallici ecc. Naturalmente ciò ha coinciso e coincide con il progressivo complicarsi e differenziarsi delle attività e delle funzioni, sia pubbliche che private, delle aumentate esigenze che le varie sorgenti luminose e i diversi apparecchi sono chiamati a soddisfare. La contemporaneità impone regole e normative severe, caratteristiche e prestazioni sempre più performanti, per cui oggi non è più sufficiente illuminare, ma è indispensabile, opportunamente, controllare e dosare la luce, ottenere prestabilite condizioni di comfort e di illuminamento, limitare lo spreco energetico, orientare le zone luminosee scegliere i diversi colori della luce. Ad esempio un'attenta progettazione ergonomica di un posto di lavoro non può prescindere da una curata progettazione delle fonti di illuminazione, della diffusione della luce prodotta, della quantità e qualità di luce, dal disturbo connesso con i problemi di abbagliamento o di riflessione dell'apparecchio in relazione sopratutto alla presenza di monitor e videoterminali (vedi Legge 626); si tratta di valutare tutti questi elementi nella loro globalità e di riferirli alle caratteristiche del lavoro che deve essere svolto con determinate condizioni di illuminamento in un dato ambiente. Ma gli apparecchi di illuminazione e il loro modo di impiego non comportano soltanto considerazioni di tipo tecnico: spesso l'illuminazione diventa anche contributo all'arredo, sistema di comunicazione e segnalazione nel caso di apparecchi per esterni. Inoltre la luce costituisce anche un determinante strumento per il disegno degli spazi e per enfatizzare l'apparato architettonico. Un ulteriore approfondimento è relativo alla qualità intrinseca della luce, aldilà delle caratteristiche dei diffusori, della loro localizzazione, delle quantità erogate; il colore e le caratteristiche stesse della luce emessa sono importanti componenti di un impianto di illuminazione e della sua rispondenza ai requisiti richiesti. Questo processo di evoluzione ha interessato con evidenza anche i sistemi di illuminazione per esterni che hanno intrapreso in maniera sempre più marcata la via della specializzazione: l'illuminazione stradale è passata da una semplice sommatoria di apparecchi diffusori ad essere elemento costituente dell'arredo urbano sia per quanto riguarda l'oggetto in sé, sia per quanto riguarda la possibilità di illuminare architetture, monumenti, piazze, che acquistano per effetto di una efficienete illuminazione, un fascino tutto particolare.Recentemente si è svolta a Milano, contemporaneamente al Salone del Mobile, Euroluce, la più importante rassegna per l'illuminazione in Italia; tra i moltissimi espositori la conferma della tendenza a realizzare apparechi semplici e di ridotte dimensioni, oltreché la conferma che design e ricerca tecnologica sono inscindibili nel campo dell'illuminazione. |
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