Autore testo: Lorenzo Soro, Valentina Susini
Col termine intonaco si indica generalmente quello strato di malta che funge da rivestimento delle strutture verticali al fine di proteggerle e definirne l'aspetto estetico. Può essere applicato su una superficie nuova o preesistente, in interni o esterni. L'intonaco è costituito da un impasto di materiali (minerali e prodotti industriali) che vengono mischiati insieme a formare la malta. Gli elementi utilizzati sono:  Diluente Si tratta di acqua che viene aggiunta all'impasto per amalgamare gli altri elementi e innescare la reazione chimica che porterà all'indurimento.  Legante I leganti più usati sono la calce e il cemento la cui funzione è quella di assicurare l'agglomerazione dei vari elementi dell'impasto. Il legante una volta indurito, determina il grado di aderenza al supporto, la durezza superficiale del rivestimento, la resistenza all'aggressione chimica e alle sollecitazione meccaniche. Il rapporto col quale vengono impiegati all'interno dell'impasto, determina i diversi tipi di malta: malte magre (con poco legante, meno pesanti, più isolanti ma meno plastiche) sono ottenute tramite legante di cemento e calce impiegati nell'impasto in misura rispettivamente pari a 1/8 e 1/4; malte magre (con molto legante, più malleabili durante la lavorazione, ma più dure e resistenti dopo l'indurimento) sono ottenute tramite legante di cemento e calce, impiegati nell'impasto in misura rispettivamente pari a 1/6 e 1/3;  Inerte Elemento da cui dipende la struttura interna dell'intonaco e quindi la relativa rugosità o levigatezza della superficie intonacata. Come inerti si usano: sabbia e ghiaia con diverse granulometria per gli intonaci tradizionali; polveri di marmo per intonaci particolarmente lisci; pietrisco o ciottolato per ottenere superfici rugose;  Additivi Vengono impiegati all'interno dell'impasto per correggerne o modificarne le prestazioni (allungare i tempi di presa, aumentare l'impermeabilità , la durezza ecc.);  Sostanze coloranti Vengono aggiunte nell'impasto per dare le tonalità cromatiche all'intonaco.  Trattandosi di intonaci esterni, si prediligono malte che utilizzano il cemento e/o la calce eminentemente idraulica come principali leganti e la sabbia silicea come inerte. Lo spessore complessivo dell'intonaco per esterni va da un minimo di 1,5 cm a un massimo di 2,5cm per la tecnica esecutiva tradizionale e a un massimo di 3 cm per gli intonaci a più di due strati.  CLASSIFICAZIONE E TIPOLOGIE La classificazione più valida per gli intonaci consiste nel suddividerli in base ai materiali e alle attrezzature impiegati e alle tecniche di esecuzione adoperate per la messa in opera, per cui si avranno: intonaci ordinari, tra i quali vengono fatti ricadere l'intonaco civile, l'intonaco grezzo, l'intonaco rustico. intonaci speciali, che comprendono l'intonaco additivato, l'intonaco a stucco, l'intonaco plastico, l'intonaco monostrato. Un'ulteriore distinzione tra i tipi di intonaci può essere fatta in base alla tecnica adoperata per la loro realizzazione. L'intonaco può essere eseguito ad uno strato o a più strati. Nell'intonaco a più strati ciascuno strato assume una funzione ben precisa, in particolare, lo strato più interno deve essere quello maggiormente resistente. Nel caso di intonaco a tre strati si ha: rinzaffo, è il primo strato, quello più interno che svolge funzione di aggrappo al supporto e di livellamento dello stesso; arriccio, è il secondo strato quello che riveste funzione di tenuta idrica e di resistenza meccanica; finitura, è l'ultimo strato dell'intonaco, quello superficiale, con funzione di impedire la penetrazione dell'acqua.  PRESTAZIONI E REQUISITI Gli intonaci per esterni, costituiscono la parte dell'edificio che sta a contatto con l'atmosfera per cui devono presentare caratteristiche prestazionali adatte all'ambiente in cui saranno messi in opera.  Comportamento meccanico La resistenza meccanica dell'intonaco dipende dalla composizione dell'impasto e dalla natura del supporto. In particolar modo un intonaco deve: sapersi adattare, senza fessurarsi, ai piccoli movimenti del supporto su cui viene applicato. Questa proprietà gli viene conferita dal grado di elasticità propria della malta che ne costituisce l'impasto; avere una buona aderenza al supporto e conservarla inalterata nel tempo; presentare una certa resistenza alla scalfittura, all'abrasione, alla penetrazione; avere una buona resistenza all'urto.  Comportamento al fuoco Il rivestimento ad intonaco deve proteggere la struttura dall'azione del fuoco: esso ha lo scopo di evitare l'aumento della temperatura degli elementi che costituiscono la struttura e rallentare l'estendersi dell'incendio. Al contempo non deve generare né fumo né gas tossici.  Comportamento in presenza di liquidi L'intonaco deve proteggere la struttura muraria dalle infiltrazioni d'acqua provenienti dall'ambiente esterno, ma al contempo deve permettere la fuoriuscita dell'umidità presente all'interno della parete muraria. In questa situazione l'intonaco impermeabile risulta inadatto, il muro ha sempre bisogno di respirare, soprattutto in situazioni dove il paramento soffre di problemi di umidità .  Comportamento in presenza di agenti biologici Gli intonaci possono essere contaminati da sostanze animali e vegetali, per cui col passare del tempo si può verificare la formazione di funghi, licheni, muffe e batteri, che solitamente si sviluppano in presenza di umidità .   Durabilità Il problema principale dell'intonaco è rappresentato dalla durabilità , ossia dalla possibilità di distacco dal supporto. Per evitare questo fenomeno, nella scelta dei singoli elementi che costituiscono l'impasto dell'intonaco, bisogna tenere conto del tipo di supporto che andrà a rivestire, dell'ambiente esterno e delle condizioni di esercizio.  Aspetto estetico L'aspetto estetico che si vuole ottenere viene deciso in fase di progettazione, questo perché a seconda del risultato che si vuole ottenere, si possono impiegare diversi tipi di prodotto. L'aspetto finale dell'intonaco, dipende dalla lavorabilità della malta impiegata nell'impasto e dalla capacità della manodopera addetta.
POSA IN OPERA Condizioni da rispettare prima della posa dell'intonaco: effettuare la posa in opera durante le stagioni intermedie; preparare appropriatamente le superfici di supporto che devono essere regolari e pulite; l'intonaco deve essere applicato con appositi attrezzi su superfici preventivamente inumidite; su superfici di calcestruzzo, risulta necessario stendere prima uno strato di prodotto aggrappante; frazionare le superfici troppo estese con variazioni di spessore, incisioni o modanature. La posa dell'intonaco consiste nell'applicare l'impasto sulla superficie di supporto. Tale applicazione può avvenire in un'unica volta per intonaci ad un solo strato, oppure in due o tre strati sovrapposti. Tale operazione può essere eseguita a mano, tramite l'uso di frattazzi, cazzuole, spatole, stagge ecc., oppure a macchina mediante l'uso di apposite intonacatrici.
Bibliografia:Â C. Macchia, F. Ravetta, Intonaci, Requisiti Progettazione Applicazione, Maggioli editore, Rimini, 1997. A. Marano, P: Rossi, Fare architettura con l'intonaco, Franco Angeli, Milano., 1997. E. Gregoriani, I rivestimenti esterni - materiali e sistemi, Maggioli Editore, Rimini, 1996. Manuale di progettazione edilizia, materiali e prodotti, vol.5, Ulrico Hoepli editore, Milano, 1995. Â Fonte foto: A. Mutti, D. Provenziani, Tecniche costruttive per l'architettura, sistemi costruttivi / sottosistemi di completamento/ installazioni impiantistiche, Edizioni Kappa, Roma, 1989.
|
|