L'Italia sconta un pesante gap sul fronte della capacità di conquistare gli appalti messi in gara dagli organismi finanziari internazionali. Un ritardo che pesa di più nel campo dell'ingegneria e della consulenza progettuale che in quello delle costruzioni. E' questo il quadro fatto oggi sulla pagina di approfondimento tematico Edilizia e territorio, in uscita ogni mercoledì su "Impresa & Territori" del Sole 24 ORE: i dati mostrano come nel 2011 alle società di ingegneria italiane sia andato soltanto lo 0,8% del valore messo in gara dalla Banca Mondiale. A fronte di questa situazione vi sono però anche i casi di architetti italiani che hanno recentemente vinto prestigiosi concorsi all'estero aggiudicandosi budget decisamente interessanti. Non si tratta solamente di archistar come Renzo Piano ma anche di professionisti più giovani, come i trentenni Scape e Mab.
Sempre oggi sulla pagina tematica dedicata all'Edilizia in evidenza anche l'uso che si fa nel nostro paese del project financing: uno strumento che stenta a decollare anche a causa di un quadro legislativo non chiaro, frutto di un insieme poco organico di interventi.
Il project finance in Italia, infatti, è meno sviluppato che negli altri Paesi europei: del valore complessivo europeo sviluppato con tale tecnica l'Italia rappresenta una quota in valore del solo 3%, molto distante dal Regno Unito (53%), ma anche meno di Spagna (12%), Francia (5%) e Germania (4%).