mercato – L'Italian Chair District archivia un 2013 in crescita per esportazione e peso internazionale e si prepara al primo appuntamento 2014 alla Stockolm Furniture Fair

Per rispondere alla crisi bisogna saper cambiare atteggiamento e trovare nuove formule di approccio ai mercati internazionali. È la formula applicata con successo dal Distretto della Sedia italiano, un comparto che conta ben 650 aziende e oltre 450 milioni di fatturato. Nel 2013 le imprese hanno dato prova virtuosa di come da concorrenti si possa diventare"colleghe".
La formula del successo internazionale registrato nell'anno appena conclusosi è che l'ICD si appresta a rafforzare nel 2014 è l'approccio ai nuovi mercati in forma aggregata, format fino a qualche anno fa impensabile all'interno di qualsiasi cluster produttivo italiano ma che ora il Distretto della Sedia dimostra essere l'unico modo per affrontare i competitors internazionali e fare massa critica sui mercati emergenti e ricchi di opportunità da cogliere in fretta.
Nel corso del 2013, l'ICD si è presentato alla fiera di Colonia, a quella di Bruxelles, all'esposizione di Jeddah in Arabia Saudita e ha allestito un affollatissimo temporary show room a Cape Town, Capitale del Design 2014. L'entusiasmo degli imprenditori è forte per il numero di contatti e la visibilità che la formula riscuote. È per questo che al format crede un numero sempre maggiore di aziende di tutte le fasce, le piccole e medie realtà di qualità - meno abituate ad affrontare mercati lontani - ma anche le più grandi e con marchi importanti quali Moroso, Gervasoni, Domitalia.
Il Distretto si muove nel suo insieme perché in sinergia si fa meglio e si risparmia. E il marchio Italian Chair District acquista sempre maggiore autorevolezza e riconoscibilità.

Il prossimo appuntamento è a febbraio 2014, alla Stockholm Furniture Fair, la più importante fiera dell'arredo del mondo scandinavo.
A fianco delle aziende c'è l'ASDI Sedia, il cui ruolo di cluster management sta assumendo un valore sempre più strategico nel processo di internazionalizzazione del comparto, ma non solo. Recentemente è stata menzionata nella relazione di Symbola come esempio a livello nazionale di best practices nel campo"Green": grazie al suo ruolo è nata la prima filiera italiana certificata FSC e PEFC a livello distrettuale (rispettivamente con 47 e 19 aziende), una delle poche anche in ambito europeo.
Nello specifico del progetto di promozione internazionale, ASDI si è data il compito di riunire le aziende ad un tavolo di confronto propositivo e di fare sintesi delle loro esigenze.
La grande novità è il lavoro di squadra tra gli imprenditori che stanno imparando a riconoscersi come colleghi e non più come concorrenti, sono loro che ci stimolano - afferma il Presidente Giusto Maurig - ci segnalano i mercati e le fiere di loro interesse, noi non facciamo altro che catalizzare le proposte, esplorare le opportunità che offrono questi mercati e renderci braccio operativo per facilitare la loro presenza in loco. Nel corso del 2013 abbiamo accompagnato all'estero oltre 20 aziende che insieme rappresentano un fatturato di oltre 100 milioni di euro. Tra queste, oltre a quelle prima citate, vi sono Frag, Potocco, Tonon, Fornasarig, Area Declic, Blifase, BP Sedie, Cizeta... Le aziende contribuiscono in maniera diretta alle spese di partecipazione e i vantaggi di questa formula sono davvero molti. Fondamentale è poi il ruolo della Camera di Commercio di Udine che supporta le imprese e mette a disposizione la rete di contatti sviluppati attraverso le proprie attività. Con questa formula è davvero più facile promuoversi sui mercati internazionali, per questo il numero di imprese che si uniscono a noi è in continua crescita".

In ottica aggregativa, la varietà di offerta presentata sui mercati internazionali rappresenta un valore inestimabile perché consente al buyer e all'architetto di trovare all'interno del gruppo tutte le tipologie di sedute di cui può necessitare, dalle sedie per il contract a quelle per l'home office o l'health care, e in ogni materiale, dalla pelle al legno o al metallo. E vi sono rappresentati tutti gli stili, dal design al contemporaneo moderno, al classico.
L'ultima esperienza aggregativa in ordine temporale è quella tenutasi alla fine del 2013 in Arabia Saudita dove 5 aziende - Palma, Klass, Riccardo Rivoli Design, L'Abbate e Piaval - hanno esposto sotto il cappello ICD su una superficie di 100 mq e in una posizione di assoluta visibilità.
“Il nostro gruppo ha sicuramente rappresentato una novità all'interno della fiera. Ci siamo confrontati con interlocutori molto strutturati e per questo è stato fondamentale presentarsi uniti", afferma Daniele Musig dell'azienda Palma che esporta l'80% dei suoi prodotti in più di 50 Paesi e opera nel settore delle forniture HO.RE.CA e contract.
Il mercato medio orientale rappresentava un obiettivo comune a varie aziende del nostro distretto e grazie all'ASDI abbiamo potuto concretizzare il progetto di promozione aggregata - afferma Lorenzo Piani della Piaval, specializzata in sedute health care - siamo un gruppo ben integrato, aspetto che ritengo non secondario perché è molto importante poter condividere informazioni e collaborare. Questa formula è anche un'occasione importante per conoscere più da vicino realtà diverse dalla propria con cui poter dar vita a delle sinergie".

Se il 2013 ha visto ASDI fortemente impegnata a fianco delle aziende, il 2014 non è da meno. Il processo di internazionalizzazione sarà rafforzato grazie alla strettissima collaborazione della Camera di Commercio di Udine. Il futuro è continuare ad innovarsi e presidiare i mercati anche con progetti di aggregazione della subfornitura, attualmente allo studio.