©Rasmus Hjortshøj

I dati sono sorprendenti: il 62 per cento degli abitanti di Copenhagen usa la bicicletta per recarsi al lavoro o a scuola, percorrendo ogni giorno un milione e 440 mila chilometri. Per raggiungere questo obiettivo la capitale danese a partire dal 2009 ha investito due bilioni di Corone Danesi (più di due miliardi e mezzo di euro) in infrastrutture a due ruote, costruendo 350 chilometri di piste urbane, 4 ponti ciclabili e tanti, tanti bike-parking. L’ultimo nato in ordine di tempo è il Karen Blixens Plads, un progetto che ancora una volta stupisce per i numeri oltre che per il design innovativo: una maxi piazza ‘collinare’ di 21 mila m2 (è uno fra i più grandi spazi pubblici di Copenhagen), dove trovano ricovero più di 2.000 biciclette. Un mix fra un parco e un parcheggio, fra un luogo di svago e un’infrastruttura urbana.

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Lo firma Cobe, studio di architettura locale ma di respiro internazionale, che in una sola decade ha saputo imporsi come una delle realtà più interessanti del mondo del progetto soprattutto per la vocazione sostenibile del suo design. Come spiega Dan Stubbergaard, anima dello studio e guida del team danese che conta 200 architetti, tutti giovanissimi, il Karen Blixens Plads si ispira “a tre obiettivi, irrinunciabili per la green city del futuro: promuovere il trasporto verde, adattarsi ai cambiamenti climatici, difendere la biodiversità”. Situato nell’area universitaria di Copenhagen tra la Biblioteca Reale Danese e gli istituti accademici, il nuovo spazio pubblico è una sorprendente piazza multitasking, unica nel suo genere. Punteggiata da mini colline artificiali, l’area alterna percorsi pedonali/ciclabili ad angoli verdi destinati al relax, ma a sorpresa cela, al di sotto dei ‘rilievi’ in cemento armato, tre maxi parcheggi: qui trovano ricovero le biciclette dei 16.000 studenti e dei 2.000 impiegati del campus universitario.

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"Abbiamo dovuto pensare a un nuovo e flessibile modello di bike-parking visto l’elevato numero di persone che quotidianamente si sposta su due ruote, soprattutto in quest’area universitaria", racconta il progettista. "La soluzione è stata quella di realizzare delle ‘bicycle hills’ (letteralmente, colline di biciclette), una soluzione che ci ha consentito di trasformare i due terzi dell’area disponibile a parcheggio, grazie ai nuovi volumi ricavati sotto le colline artificiali. I vantaggi? Amplificare il numero dei posti-bicicletta e regalare nuovi spazi di condivisione agli studenti e alle famiglie dei quartieri vicini", conclude l’architetto danese. Infatti, la Karen Blixens Plads unisce le necessità logistiche del campus universitario (più zone verdi e parcheggi destinati agli studenti) con quelle dei residenti delle aree urbane vicine, creando una sorta di simbiosi urbana. Così, il lato nord della piazza, dove si trovano i tre ingressi principali agli istituti universitari, si presenta come uno spazio aperto e polivalente dove gli studenti possono incontrarsi, studiare e rilassarsi, mentre a sud, il ‘prato collinare’ collega direttamente il campus con i quartieri urbani limitrofi. Un altro elemento centrale del progetto, che ne arricchisce ulteriormente la valenza sociale, è l’auditorium all’aperto: una gradinata semicircolare scandisce la collina più alta, disegnando la linea di un moderno anfiteatro con 1.000 posti a sedere. Non solo: tutte le ‘colline’ diventano all’occorrenza dei belvedere urbani, dai quali assistere a concerti o eventi pubblici. Il progetto Karen Blixens Plads oltre a favorire la socialità, è in grado di trovare risposte anche alle esigenze climatiche e ambientali.

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La morfologia della piazza, infatti, consente di gestire le precipitazioni in modo ludico e sostenibile insieme: raccogliendo la pioggia nelle ‘depressioni’ disegnate dal paesaggio collinare, oltre a enfatizzare le benefiche capacità terapeutiche dell’acqua creando dei mini specchi lacustri, permette la formazione di funzionali bacini ‘di scarico’ a uso dei canali vicini in caso di forti precipitazioni. Parallelamente facilita anche la nascita di ‘biotopi’ umidi, cioè piccoli stagni dove pulsa la vita animale e vegetale, allo scopo di proteggere e favorire la biodiversità. Scelte sostenibili caratterizzano anche l’arredo outdoor e l’illuminazione: pochi, semplici elementi punteggiano la piazza, tutti caratterizzati dall’uso di materiali a bassa manutenzione in linea con il profilo green della piazza, e da una design super funzionale. Ma è dal punto di vista strutturale che il progetto si distingue grazie a soluzioni costruttive di grande impatto nate da un felice lavoro di squadra con società di ingegneria specializzate, quali EKJ Consulting Engineers e CN3.

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Le maxi costruzioni a cupola in calcestruzzo, già di per sé stesse performanti dal punto di vista ingegneristico, rivelano un’ulteriore sfida strutturale: ampi fori sono stati ricavati sulla sommità delle ‘colline’ per portare luce e aria ai parcheggi che si trovano sotto il manto ondulato della piazza. Il Karen Blixens Plads è la seconda infrastruttura per le due ruote realizzata dallo studio Cobe, dopo il parcheggio destinato alla Nørreport Station, il più importante snodo della mobilità urbana di Copenhagen. Qui, dal 2015 trovano ricovero le 2.500 biciclette dei pendolari che prendono le linee metropolitane o di superficie in partenza da Nørreport per muoversi in città o nell’hinterland urbano. "Per questo progetto avevamo creato i cosiddetti ‘bicycle beds’, i letti per biciclette, cioè aree ben definite e leggermente ribassate dove parcheggiare in modo semplice e ordinato, grazie anche a percorsi pedoni/ciclisti ben distinti al fine di rendere più fluida la mobilità di superficie", ricorda Dan Stubbergaard che però aggiunge: "Tuttavia, con le bicylcle-hills della Karen Blixens Plads abbiamo fatto un ulteriore passo in avanti, aumentando la capacità ricettiva del parcheggio e regalando ai cittadini di Copenhagen anche nuovi spazi di socialità e condivisione pubblica".