Eventi – Più attenzione al dialogo con il design e l'architettura contemporanea nello storico appuntamento del settore lapideo

L'economia mondiale si evolve rapidamente verso nuovi equilibri e il settore lapideo non fa eccezione. A 30 anni dalla sua origine, la Fiera Carrara Marmotec si trova ad operare in un contesto molto innovativo e a confrontarsi con problemi molto diversi da quelli di un tempo. Non a caso, la trentesima edizione, in programma nel prossimo maggio, è stata presentata all'insegna dello slogan secondo cui “la Fiera diventa Evento”, con un dialogo approfondito con i professionisti del design, della progettazione e del marketing.

Il presidente Bianchini ha illustrato le previsioni aggiornate: circa 500 espositori, in un comprensorio assolutamente tipico, dove la produzione e l'esportazione del grezzo hanno dimostrato, anche in un anno assai difficile come il 2009, la capacità di confrontarsi in maniera positiva con la domanda mondiale. E dove esiste una filiera di oltre mille aziende, determinante nel sistema economico del distretto, con riguardo prioritario all'occupazione e all'indotto.

A prescindere dai grandi numeri, la vernice della Fiera di Carrara è stata importante, soprattutto per avere posto in evidenza il rapporto fra l'industria del marmo e la committenza tecnica di architetti, costruttori e stilisti. Da questo punto di vista, si sono udite voci finalmente nuove nel linguaggio promozionale: il design va inteso come cultura del progetto e deve coniugarsi al meglio con un marketing capace di sviluppare la domanda; la soluzione del rapporto fra gli obiettivi e i vincoli, essenziale in campo lapideo come negli altri settori, costituisce un ovvio fattore di successo da perseguire in modo sistematico ma duttile.

In quest'ottica, non è stato fuori luogo aver ricordato che l'Italia possiede una buona metà delle opere artistiche mondiali, e che due terzi del suo patrimonio è costituito da lavori in marmo e pietra, evidenziando l'importanza della tradizione lapidea e delle sue grandi manifestazioni nell'architettura e nella scultura. Non è azzardato confidare nella prossima Fiera come in una grande occasione di rilancio e sviluppo. Ciò anche per l'auspicata soluzione dei maggiori problemi del settore, che alla luce dei più recenti confronti maturati nell'ambito del comprensorio si chiamano parcellizzazione operativa (l'occupazione media è di cinque addetti per azienda), impulso agli investimenti, regime normativo, comunicazioni promozionali.

È appena il caso di aggiungere che il primo problema condiziona tutti gli altri: di qui, la necessità di “fare sistema”, anche attraverso maggiori aggregazioni associative o consortili, che hanno raccolto consensi nello stesso mondo della finanza e del credito. Queste soluzioni diventano più facilmente perseguibili in un comparto che prenda maggiore consapevolezza della sua idoneità a parlare un linguaggio “moderno” nel campo della progettazione, e quindi, degli impieghi in architettura e nell'edilizia contemporanea. Carrara, con la forza dei suoi duemila anni d'attività produttiva, è sede idonea a diffondere questo messaggio.