musei – Torino. Una livrea sinuosa e morbida contraddistingue il nuovo impianto del museo dell'automobile di Torino "Carlo Biscaretti di Ruffia" inaugurato in occasione dei primi festeggiamenti per il 150° dell'unità d'Italia.

"Un automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall'alito esplosivo... un automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bello della Vittoria di Samotracia". Nessuna citazione potrebbe spiegare meglio il sentimento che l'automobile ha creato nell'uomo dalla sua nascita ad oggi. L'automobile come mezzo di trasporto primario e universale, ma anche come simbolo di una nuova epoca legata alla velocità e alla facilità di spostamento. Sebbene questa visione del fenomeno sia riconducibile ad una realtà ormai obsoleta, non più in grado di rispecchiare le evoluzioni del mondo contemporaneo, è innegabile il fascino e il ruolo che questo mezzo di trasporto ha avuto nel corso della storia moderna e contemporanea. Se poi si considera la collocazione geografica del museo - la città di Torino - all'interno della grande capitale dell'industria automobilistica italiana, l'entità dell'intervento assume una ancor maggiore importanza storica-sociale.

La riprogettazione dell'impianto museale originario, creato da Amedeo Albertini nel corso del biennio 1958-60, è stato il soggetto di un concorso indetto nel 2004 dalla direzione del museo, allo scopo di "togliere al museo l'etichetta di garage impolverato e trasmettere ai visitatori le conoscenze che possediamo" come spiega il direttore Rodolfo Gaffino Rossi; primaria la volontà di adattare il nuovo complesso agli standard dei musei internazionali e renderlo un luogo in grado di interagire con il tessuto sociale della città. Come ricorda Cino Zucchi - autore del progetto architettonico "crediamo che il progetto di riforma abbia trovato una sintesi felice tra la valorizzazione dell'edificio di Amedeo Albertini e le necessità spaziali e comunicative di un museo contemporaneo, vivo e aperto alla città a tutte le ore del giorno. La continuità tra spazi interni ed esterni crea viste inattese, facendo dialogare tra loro la maglia urbana ad ovest, la visione veloce della parkaway di Corso Unità d'Italia e il paesaggio delle colline". Laddove il concorso richiedeva l'edificazione di una nuova ala con affaccio su via Richelmy e via Zuretti, il nuovo impianto propone un volume etereo e sinuoso, reso tale dall'utilizzo di una mixitè superficiale del vetro serigrafato ed una sottostruttura che predilige forme morbide. Piccole nicchie all'interno della nuova facciata, permettono la visione di alcune parti della collezione anche dalla strada, avvicinando quindi l'interno con l'esterno. La nuova facciata di vetro riesce ad integrare i due differenti corpi museali, creando una soluzione di continuità che non permette - se non in parte - la loro identificazione temporale. Un grande lavoro di ammodernamento è stato compiuto con la trasformazione del cortile esistente, che connette i due corpi originari delgli anni '60, in una nuova "piazza coperta": uno spazio completamente libero, caratterizzato da una copertura luminosa a shed, che assurge ad una dualità funzionale laddove si fa carico dell'accoglienza dei visitatori e diventa essa stessa zona d'allestimento interno. Anche in questo caso gli spazi interni dialogano con l'esterno attraverso l'utilizzo di una pelle in alluminio traforato che formalmente ricorda la fasciatura esterna in vetro.



bio_Mauto

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scheda progetto_MAUTO

Luogo: Torino

Committente: Museo dell’Automobile “Carlo Biscaretti di Ruffia”

Progettista: Prof. Arch. Cino Zucchi con Arch. Pietro Bagnoli, Arch. Maria Rita Solimando Romano – Cino Zucchi Architetti

Collaboratori: Maria Nazarena Agostoni, Cristina Balet Sala, Gianni Cafaggini, Michele Corno, Filippo Carcano, Francesco Cazzola, Maria Silvia Di Vita, Luca Donadoni, Stefano Goffi, Linda Larice, Diego Martinelli, Filippo Facchinetto (render)

Progetto strutture: Ing. M. Angelucci, Ing. Sergio Sgambati – Proger Spa con Daniele Bertani, Claudio Bruni, Andrea Castelnovo, Andrea Ginelli, Nicola Radice, Alessandro Rebughini, Genziana Salvatori, Daniela Serini, Massimo Toscano, Elisa Zaffalon

Progetto elettrico: Ing. Walter Mauro, Ing. Giorgio Finotti, Ing. Massimo Cadorin – Proger Spa

Impresa di costruzione: Associazione temporanea di Imprese fra Impresa Mandataria: ARCAS S.p.A. Mandanti: Siemens S.p.A. Bogetto Engineering S.r.l. D’Arcano Sergio.

Tempi progetto: 2004-2007

Tempi di realizzazione: 2007-2011

Superficie costruita mq: 19.000

scheda studio

Studio: Cino Zucchi Architetti - CZA

Indirizzo: via Revere, 8

Città: Milano

Telefono: 02 48016130

Fax: 02 48016137

e-mail: studio@zucchiarchitetti.com

www: www.zucchiarchitetti.com