Realizzazioni – Logge, terrazzi e tende variopinte caratterizzano una residenza a Izola (Slovenia), improntata alla flessibilità e vivacità degli spazi

Nel 2003 la Slovenia Housing Fond indice un concorso nazionale per la realizzazione di alcuni edifici residenziali, a basso costo, nella città di Izola sulle coste slovene del Mar Adriatico. Il progetto vincitore è quello degli OFIS, premiato per l'originalità d'impianto, la massima flessibilità degli spazi interni e l'estrema economicità della soluzione architettonica. Le due palazzine sono caratterizzate da cinque piani fuori terra su un promontorio prospiciente la baia di Izola e circondato da colline. La maglia strutturale è costituita da travi e pilastri in calcestruzzo armato, studiata per non vincolare la distribuzione interna degli alloggi e aumentare la flessibilità organizzativa.

I pilastri, infatti, si trovano in corrispondenza dei muri perimetrali, così da lasciare completamente libera la pianta interna e contestualmente fornire un sostegno al complesso sistema di logge della facciata. Tutti gli appartamenti sono organizzati con attenzione e razionalità per ottimizzare l'uso dello spazio interno, arredati in modo sobrio ed essenziale secondo gli standard abitativi sloveni. Le zone giorno e le camere sono collocate a ridosso delle facciate, per permettere agli utenti di godere la vista del paesaggio, mentre i locali di servizio occupano la parte più interna a ridosso del corridoio. La ricerca della flessibilità abitativa diviene così il filo conduttore del progetto interno degli alloggi.

La geometria perfetta di un grande alveare
La vivacità e variabilità degli spazi si riflette in facciata, caricando il progetto di grande originalità. Indubbiamente è questo l'elemento decisivo che connota l'intero progetto. I due fronti principali delle palazzine sono pensati come un sistema di logge e aggetti tridimensionali, perfettamente integrati alla verticalità dell'edificio al quale conferiscono un'intensa plasticità. Da un lato, il progetto propone una rilettura in chiave architettonica della struttura geometrica degli alveari e delle relative arnie, adottate dai numerosi apicoltori nell'entroterra; dall'altro, evoca il vivace contesto edilizio della cittadina, dove nel centro storico sono osservabili numerosi interventi di personalizzazione di balconi e facciate, con tende colorate e pannellature sgargianti.

Ciascuna loggia è come una struttura metallica indipendente e autoportante appesa al fronte, con una veranda che fornisce uno spazio esterno, privato, completamente fruibile e all'occorrenza integrabile nell'alloggio. La struttura prismatica dell'aggetto è stata progettata per ottimizzarne l'uso: ciascun elemento è condiviso, nella massima privacy, da due appartamenti posti uno sopra l'altro. Se l'appartamento superiore, infatti, può usufruire del balcone vero e proprio, quello inferiore nello stesso punto sfrutta l'aggetto per integrare il sistema d'ombreggiamento scorrevole. Il complesso gioco degli aggetti è pensato per assicurare spazi privati al riparo da occhi indiscreti, grazie alla posizione alternata e sfalsata sia in orizzontale sia in verticale in prospetto.

Tende avvolgibili multi funzione
Nello stesso tempo, il gioco cromatico delle tende contribuisce a personalizzare i singoli alloggi. Le logge rappresentano anche un efficace sistema passivo di climatizzazione degli ambienti interni in tutte le stagioni. Durante il periodo invernale, infatti, i raggi del sole sono convogliati all'interno dell'alloggio attraverso le ampie vetrate; la struttura chiusa e compatta della loggia consente il ristagno d'aria calda, creando una zona “cuscinetto”, più mite e temperata. Durante il periodo estivo, invece, grazie al sistema integrato di tende avvolgibili, la loggia si trasforma in un soggiorno aperto, coperto e ombreggiato. Per evitare il surriscaldamento estivo, sono stati predisposti, sulle pareti laterali della loggia, alcuni fori di 10 cm di diametro che convoglia la brezza marina al suo interno, realizzando una piacevole ventilazione e impedendo il ristagno del calore.

*Dottore di ricerca in Tecnologia e progetto per la qualità ambientale presso il Dipartimento BEST del Politecnico di Milano