Mercati – Nuova stagione per il settore, che negli ultimi anni sta coniugando efficacemente attenzione per la tecnologia, qualità artistica e buon gusto estetico

Grande successo lo scorso anno per il settore ceramico, che ha positivamente risentito della tendenza alla firma ed alla progettualità d'ambiente. Finalmente il comparto ha reagito alle istanze e alle mode con piena maturità. L'aspetto estetico è risultato particolarmente curato e altrettanto lo sono stati tutti i particolari che fanno da composizione, corredo e completamento delle ceramiche di architettura.

Le novità del Cersaie
Il Cersaie 2007 verrà ricordato come una esposizione mondiale diretta ad una svolta di tipo artistico. In realtà questo trend era già iniziato nel primo periodo di presidenza di Alfonso Panzani, nel momento in cui aveva aperto all'aspetto della comunicazione/immagine, dando grande importanza alle relazioni con gli architetti e cercando di far sì che il prodotto, al di là della quantità, potesse essere valutato sotto il profilo estetico-funzionale. «La piastrella è divenuta un complemento d'arredo - afferma Panzani - ambito, questo, orientato al mondo dell'interior design, dominato dagli architetti. Il lavoro sulla ricerca e sull'immagine ci aiuta grandemente a entrare meglio in contatto con queste fasce di professionisti che sappiamo essere molto esigenti». Ma quando un settore si muove, lo fa nel suo complesso e quindi è sicuramente opportuno incrociare i pareri; bisogna sentire ad esempio quello che taluni avveduti imprenditori sostengono sull'argomento. Anche l'intorno dei “tecnici”della ceramica ha molto valore se è vero - come chi scrive sostiene - che molte delle piegature stilistiche nei materiali d'architettura si devono a scoperte scientifiche ed alchimie chimiche.

Le tendenze artistiche
Dal punto di vista artistico si possono distinguere tre tipi di tendenze: la prima è quella della materia, della texture, dedita alla superficie ed espressa in forma geometrica oppure organica; essa si realizza pure nella differenziazione dei materiali che possono assomigliare a quelli lapidei o legnosi in forma verosimile e che nel contempo testimoniano quanto la ceramica possa essere sé stessa in forza a quanto le tecnologie consentono, con effetti molto particolari e specialistici. La seconda è quella di un'ampia decoratività, data da stilemi di carattere sia geometrico (quindi risalenti agli anni Cinquanta-Sessanta), che di gusto floreale, dove arabeschi o comunque tralci, foglioline e rami si rincorrono e si compongono combinandosi sulle varie superfici. La terza tendenza coincide con quella definibile di puro design, cioè diretta al linguaggio degli architetti, dei disegnatori d'interni, per la creazione di sintesi tra l'ambiente -dove l'oggetto verrà a vivere - e l'aspetto estetico del disegno grafico - quindi connesso all'immagine tattile visiva, alle tonalità cromatiche, al segno. Riguardo poi l'applicazione di sofisticate ricerche tecnologiche, sono in evidenza i materiali sottili, di cui avevamo scritto già diversi anni fa e che, finalmente, qualcuno li ha ritenuti idonei al settore; in specifico si tratta del «Laminam» o soluzioni più spesse comunque particolarmente variegate e fatte con un'impiantistica in rettilineo detta «Continua» (di Sacmi Imola).

La produzione seriale
Dal punto di vista invece del terzo fuoco e comunque dei corredi, si è registrata questa particolare predilezione a qualunque piccola innovazione, a qualsiasi intelligente variante possa scaturire dal laboratorio, ingegnerizzabile, con una riproducibilità industriale, per la serie. In questo settore Enzo Manara e Francesco Marchetti, sono i leader di questa tendenza, riuscendo ogni anno riescono a trovare o con marchi propri (Ker-Av, per Marchetti) o con marchi ospitanti (Il Monile, per Manara ad esempio) delle soluzioni di grande innovazione e di grande interesse. Proprio Marchetti ci dice: «Ho girato pochissimo, comunque ho visto delle cose a livelli sempre più alti, fatte per durare nel tempo, per non stancare e non più seguendo per forza la moda del minimalismo o la moda che ha detto quest'architetto o quell'altro…» Alla conclusione emerge l'idea che se c'è design c'è vita, perché dal punto di vista tecnologico tutti gli Stati si affineranno sempre di più e i procedimenti già sono gli stessi, le materie prime probabilmente migliori; per cui è indispensabile riuscire assolutamente a mantenere lo scettro della creatività, la capacità di essere innovativi nella creazione al punto di saper mantenere le distanze con tutti gli altri concorrenti.

Un settore che punta sulla qualità
Ciò pure verso le altre realtà culturali e produttive che stanno facendo dei passi significativi ed importanti nel campo industriale e nell'acquisizione di quote di mercato. Quantità minore di alta qualità è l'unica alternativa che può contraddistinguere il nostro Paese. Da ricordare in questo senso che anche la Triennale, con le sette sedute di «SIT_DOWN_PLEASE», voluta da Confindustria Ceramica, ha contribuito a creare un punto topico delle ceramiche nel campo del design ufficiale e del «Fuori Salone» primaverile di Milano. Una ceramica che quindi non è più la Cenerentola dei materiali, non è più sostanza fatta di piccole formelle, un prodotto per poveri, ma un composto sinterizzato ricco che dà soddisfazioni e che si presta per tante variegate, flessibili ipotesi abitative.