Idee – Le più recenti tecnologie di produzione sembrano fornire ulteriori possibilità al decoro degli oggetti

Sempre più ravvicinate sono le cadenze che ci permettono di scoprire nuove tendenze relative al mondo del progetto, un pianeta ormai afflitto da manie e atteggiamenti più simili a quelli in uso nella moda. E che sembra voler mostrare una volontà di annullamento della propria identità. Probabilmente la crisi economica in atto farà recuperare al design quel rigore progettuale che le è consono; un atteggiamento che non va inteso come rispondenza ai canoni di quel vuoto minimalismo che ha afflitto recentemente il mondo del progetto e che, nel continuo alternarsi del gusto, sta provocando un grande interesse e una grande attenzione alla decorazione. Così il tema del decoro sta diventando la nuova sponda del progetto, come se nel mondo del design questo tema non fosse stato mai affrontato.

La storia del decoro
Ci sono stati momenti nei quali la decorazione è stata vista come nemica della modernità; in altri in cui è stato esattamente il contrario, venendo invece considerata come strumento utile alla sua affermazione. Dunque, ne abbiamo viste di tutti i colori, dimenticandoci talvolta che la decorazione deve essere sempre strutturale al progetto, alla sua tecnologia produttiva, alla funzione e alla natura dell'oggetto. Il senso del decoro è insito nella natura umana e l'uomo l'ha sempre trovato indispensabile decorare (fin dagli albori della civiltà) il proprio corpo, gli spazi che ha abitato, gli oggetti che ha usato e fabbricato. Fin dalla preistoria il decoro è sempre riferito alla natura di ciò che viene decorato: se volessimo fare degli esempi, la lista potrebbe rischiare di essere infinita. Ma è sufficiente prendere alcuni casi (i più noti) per capire lo stretto legame che c'è tra la decorazione e l'idea di un oggetto concepito invece per la produzione seriale. Così, anche nei primi tentativi di produzione seriale in epoche assolutamente preindustriali, la decorazione appare in grande sintonia con i primi tentativi di standardizzazione. Possiamo, ad esempio, prendere in considerazione i vasi greci antichi (dove la decorazione viene fatta secondo schemi standardizzati) o le prime piastrelle in ceramica (dove nasceva dalla ripetizione del medesimo modulo).

La svolta della rivoluzione industriale
È stato però con la rivoluzione industriale che la risoluzione dei problemi della decorazione è divenuta di importanza essenziale nell'ambito della produzione seriale, rappresentando lo spunto per la messa a punto di straordinarie invenzioni come quelle di Josiah Wedgwood. Anche se è stata la difficoltà di trovare la soluzione del giusto rapporto tra decorazione e produzione industriale a dar vita a quella forte polemica nei confronti della produzione industriale, portata poi avanti da John Ruskin e William Morris, che di fatto aprirà la strada a una rivalutazione della decorazione intesa come elemento strutturale nella concezione del progetto (secondo il modello seguito dagli esponenti dell'Art Nouveau). Anche tutti gli esponenti dei movimenti artistici delle avanguardie storiche videro nella decorazione uno strumento comunicativo straordinario. Guardando al Movimento Moderno (ingiustamente letto e considerato come negazione del valore stesso della decorazione), sarà l'espressività dei materiali e delle lavorazioni a diventare vero e proprio elemento decorativo nell'ambito della definizione del progetto.

Le nuove frontiere
Ma sarà invece l'inquieta atmosfera degli anni Trenta, a seguito della nuova apertura al valore della decorazione proposta dall'esposizione dell'Art Dèco del 1925 a Parigi, a sdoganare definitivamente la decorazione e a trasformarla in elemento qualificante del progetto di design. Se non addirittura in elemento strutturale come sarà per la vicenda progettuale di Gio Ponti. È quanto mai interessante sottolineare come l'uso della decorazione divenga così funzionale alle esperienze del design radicale, inteso nel senso di strumento di negazione dei valori più tradizionali del design. Oggi, infine, le frontiere aperte dalle nuove tecniche del progetto e dalle più recenti tecnologie di produzione sembrano fornire ulteriori possibilità di rapporto tra il design e la decorazione, svincolata oramai da ogni riferimento alla manualità, ma vista come espressione dei nuovi processi produttivi industriali.


*Docente al Politecnico di Milano in Teoria e Storia del Disegno Industriale