mostra – Architettura e paesaggio fusi in un unicum poetico, questa la chiave del successo di Snøhetta, che dal 7/7 al 14/8 espone le sue opere al Macro Testaccio di Roma insieme a Area Norway: Mellom rimmel og jord, un viaggio fotografico tra le architetture contemporanee della Norvegia.

Progetti presentati

Biblioteca di Alessandria d'Egitto
Questa non è una biblioteca qualsiasi, la Biblioteca di Alessandria (IV secolo a.C. ) è un cardine fondamentale nella storia dell'uomo. E' il simbolo della ricerca scientifica e filosofica ai suoi albori, della ragione contro l'ignoranza e l'oscurantismo. Faro per tutte le menti dell'epoca fino al IV secolo d.c. L'avvento del cristianesimo spense e distrusse questo faro, soprattutto per mano di Cirillo, vescovo della città, che fece assassinare l'ultimo suo straordinario "cervello", Ipazia, filosofa e scienziata, vate della famosa biblioteca. Dopo 2000 anni gli architetti norvegesi hanno voluto rappresentare questa rinascita, con uno scrigno prezioso, perfetto nella sua forma rotonda, un forziere di sapere che risorge dal terreno.

Un enorme cilindro di cemento e cristallo, sezionato in diagonale, di  33 metri di altezza con 11 piani ( 4 sotto il livello del terreno) e circa 85.000 mq di superficie. Al suo interno: 2 musei, un centro congressi, sale mostre, un laboratorio di conservazione e restauro, un centro di formazione e una sala lettura di 20.000 mq che ospita 2000 posti. La sala, realizzata in cemento armato e legno, è al centro dell'edificio e contiene un centinaio di colonne bianche con capitelli che ricordano l'antico fiore di loto egizio. Il soffitto della sala lettura è inclinato 16° verso il mare e la combinazione di vetro e alluminio permette di controllare la luce sia all'interno che all'esterno. La parete in vetro si affaccia a nord e il sole non vi arriva mai diretto (condizione ideale sia per la lettura che per la conservazione dei libri) e all'esterno proietta i suoi raggi verso il Mediterraneo in ricordo dell'antico faro di Alessandria, altro monumento simbolo della città.

La parete esterna dell'edificio è in granito grigio di Assuan, la pietra dei faraoni, senza finestre e porte. Incise su tutta la superficie le lettere di tutti gli alfabeti del mondo, antiche e moderne. Inoltre, per evitare che la nuova biblioteca venga distrutta da un incendio, come la precedente, gli ingegneri hanno costruito i soffitti in alluminio antincendio.

La nuova biblioteca è stata costruita nello stesso luogo dove sorgeva l'antica. Come allora raccoglie antichi manoscritti, libri rari, carte geografiche ma anche strumenti multimediali e audiovisivi.

Opera House di Oslo
Vivere un'opera "dentro" ma anche "sopra". Questo hanno pensato di fare i geniali architetti di Snøhetta per il nuovo Opera House di Oslo. Dare la possibilità di camminare sul tetto dell'edificio rendendolo percorribile con un piano inclinato che dal mare si solleva dolcemente fino a diventare la copertura dell'edificio. Un grande "tappeto" per il passeggio. Un'onda che si solleva imponente ma leggera dal golfo, innalzando i visitatori. La monumentalità dell'edificio espressa in senso orizzontale piuttosto che verticale.

La nuova struttura è in grado di ospitare, su una superficie complessiva di 38.500 metri quadrati, 1350 spettatori nell'auditorium principale e 400 nella sala piccola.

Gli ambienti di produzione sono racchiusi in un unico spazio che i progettisti norvegesi hanno chiamato "fabbrica". All'interno una "parete onda" in legno, riprendendo il tema del mare, accoglie gli spettatori.

Materiali: marmo bianco italiano per il "tappeto" pubblico; legno di quercia per la "parete onda", pavimenti, pareti e soffitti dell'auditorium; alluminio per i pannelli della "fabbrica"; vetro per la facciata della hall.

King Abdulaziz Centre for Knowledge and Culture in Sud Arabia
Ciottoli tondeggianti poggiati sulla sabbia. Il masso più grande al centro, in equilibrio tra due ciottoli più piccoli. Un'immagine assolutamente naturale, semplice, che ricorda i ciottoli dei fiumi, arrotondati dall'acqua e dalle intemperie. L' essenzialità del King Abdulaziz, Centro per la Conoscenza e Cultura, ne fanno un'opera unica, eccezionale ed audace.

Questo progetto coraggioso di Snøhetta è stato selezionato nel 2007dopo un concorso di progettazione architettonica ad inviti, dalla Società del Petrolio saudita Aramco, per promuovere lo sviluppo culturale all'interno del Regno.

Situato a Dhahran, il Centro Culturale fornirà una vasta gamma di attività al servizio della popolazione locale, diventando un punto di riferimento sia a livello regionale, che nazionale e globale. Una volta completato, nei suoi circa 45 000 mq, l'edificio conterrà diverse strutture culturali, tra cui un auditorium, un cinema, una biblioteca, una sala mostre, un museo.

Padiglione del Memoriale dell'11 Settembre a New York
Il Memorial Museum avrà il compito di offrire ai visitatori l'opportunità di ricordare quanto accaduto l'11 settembre 2001 a New York. Inserito nel parco dedicato al tragico evento, l'edificio è stato pensato come un cuneo tra le due "impronte d'acqua" lasciate dalle due torri.

Il cuore della struttura si svilupperà attorno ad un grande atrio vetrato che fungerà da ingresso al museo e che consentirà ai visitatori di guardare al suo interno. Qui troveranno spazio i due "tridenti" del World Trade Center. Si tratta delle colonne portanti di acciaio che erano il sostegno strutturale alle Torri Gemelle, rimaste in piedi dopo il crollo.

Tubaloon, la "grande tromba"
L'inverosimile "tromba" in membrana plastica è stata ideata dallo studio Snøhetta come padiglione smontabile per il più importante festival di jazz in Norvegia.

Il Tubaloon viene montato ogni anno per tre settimane, dopo le quali viene riposto in container. La tensostruttura, messa in tensione da tubi pneumatici ad aria, misura 20m in altezza e circa 40m in lunghezza. La sua forma ricorda lo strumento a fiato o un grande e vecchio grammofono che spande intorno la musica creata al suo interno.

Ras Al-Khaimah Gateway project
Come scavato dal vento nella sabbia, forato e sinuoso, morbidamente poggiato sulla duna desertica, il singolare edificio costituirà un punto di riferimento per l'ingresso alla città araba situata a 150 km ad est di Dubai.

La curvilinea struttura si eleva al centro con una slanciata torre che segna il piazzale principale del gateway. Questa torre di 200 metri accoglierà un hotel a 5 stelle con vista panoramica sul deserto, il golfo e le montagne. Il progetto prevede anche la realizzazione di un centro conferenze, un centro espositivo e spazi commerciali. In totale l'area avrà una superficie di 270000 mq. Alcune aree saranno destinate a verde. L'edificio sarà rivestito in pannelli di ceramica locale di Ras Al Khaimah, uno dei principali produttori mondali di questo materiale.