L’intervento di riconversione della Caserma Garibaldi in un nuovo polo dell’Università Cattolica ha uno straordinario rilievo per la storia dell’Ateneo e per la città di Milano, ed è stato reso possibile dalla fattiva cooperazione di molte istituzioni.
L’Università Cattolica con la realizzazione di questo progetto, affidato allo studio Beretta Associati e che interessa una superficie di oltre 53.000 metri quadri, potrà ampliare in modo significativo la storica sede di largo Gemelli, dando forma a un esteso Campus universitario nel cuore di Milano.

La prima fase dei lavori, avviata lo scorso 30 gennaio, riguarda l’ala del fabbricato affacciata su via Santa Valeria. Questo primo intervento, relativo a una superficie di circa 11.500 mq consentirà di creare nuovi spazi didattici, fruibili a partire dal secondo semestre dell’anno didattico 2024/25 e per un’utenza di oltre 1.850 studenti.
Gli interventi di rifunzionalizzazione dell’Ala prospiciente via Santa Valeria sono volti alla conservazione dell’edificio esistente mediante opere di restauro garantendo al contempo una riqualificazione funzionale, impiantistica e strutturale per soddisfare le verifiche di sicurezza statiche e di miglioramento sismico del fabbricato, con analisi pre e post-intervento che hanno coinvolto non solo l’ala Santa Valeria ma anche l’intero complesso. Per quanto concerne la struttura, l’originaria copertura lignea, per questioni di sicurezza, è stata rimossa e ricostruita in acciaio, a eccezione di una porzione mantenuta come memoria storica della struttura.

La Caserma Garibaldi, di impostazione neoclassica con pianta quadrangolare, si articola intorno a due grandi corti di uguali dimensioni. La facciata principale si apre su piazza Sant’Ambrogio di fronte al Sacrario dei Caduti Milanesi per la Patria e alle spalle della Basilica di Sant’Ambrogio. Gli altri fronti costeggiano via Sant’Agnese e via Santa Valeria, sul retro i Giardini Calderini. Il progetto della Caserma Garibaldi, struttura dalla forte valenza monumentale, è stato sviluppato in accordo e sotto la tutela della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Milano e ha richiesto un iter progettuale ispirato al restauro conservativo con attenzione alle preesistenze. In questa ottica il progetto ha riportato l’edificio alla sua consistenza originale recuperando il disegno dei cortili attraverso la rimozione dei corpi accessori aggiunti negli anni Settanta per le esigenze funzionali della Polizia di Stato e ripristinando l’andamento delle falde di copertura.

L’impianto dei corpi di fabbrica consiste in una sequenza di spazi, delimitati da murature portanti trasversali, che si affacciano su corridoi centrali di dimensioni ampie e che disimpegnano le future aule con varie capienze per un’utenza complessiva di oltre 10.500 posti. Nel cortile nord è previsto un intervento ipogeo, dove era già presente una autorimessa sotterranea, con la realizzazione di grandi spazi didattici e un soprastante parallelepipedo vetrato al centro del cortile che contiene tutti i collegamenti verticali per l’accesso alle aule attraverso una sorta di pozzo di luce. L’ingresso principale verrà mantenuto al centro del fronte su piazza Sant’Ambrogio e valorizzato aumentando l’apertura fino a tutta la larghezza del colonnato prospiciente. In continuità con l’ingresso un grande atrio interesserà anche parte del corpo di fabbrica centrale che divide i due cortili.

Sempre dall’atrio d’ingresso, ma anche al centro dei corpi che delimitano il quadrato dell’intero edificio, sono collocati gli scaloni, le scale di sicurezza e gli ascensori di comunicazione verticale. Il progetto degli allestimenti interni è volto al rispetto e alla valorizzazione delle caratteristiche architettoniche dell’edificio dedicando attenzione al comfort sia per quanto riguarda la maggiore permeabilità possibile alla luce naturale sia per le caratteristiche acustiche tramite pannellature fonoassorbenti per le pareti dei corridoi voltati, mentre l’illuminazione dei corridoi è prevista tramite l’installazione di corpi illuminanti progettati su misura e integrati nelle pannellature.

Per quanto riguarda le facciate, il progetto prevede il recupero degli intonaci a calce ottocenteschi, dei decori e della bicromia cromatica di gusto neoclassico come raffigurata nelle originarie vedute ottocentesche dell’edificio.
A livello impiantistico, per la climatizzazione delle aule si prevede un sistema a tutt’aria a portata variabile per singola aula, che in fase successiva verrà implementato dallo sfruttamento di fonte geotermica tramite estrazione di acqua di falda con pompe di calore ad alto rendimento, garantendo l’abbattimento emissioni di anidride carbonica e la riduzione dei costi energetici. La distribuzione impiantistica principale è integrata nei controsoffitti in modo da preservare inalterata l’estetica dei corridoi voltati. L’impianto elettrico è previsto con sistemi ausiliari di alimentazione per garantire continuità di esercizio in ogni condizione e impiantistica speciale secondo le ultime tecnologie disponibili volte al mondo IoT - Internet of Things.

L’intero complesso sarà certificato secondo lo standard LEED BD+C v4 Core & Shell livello GOLD, protocollo volontario orientato alla sostenibilità, risparmio energetico e idrico, riduzione delle emissioni e miglioramento della qualità ecologica degli interni con l’uso di materiali a bassa emissività e contenuti di riciclati.
Il complesso immobiliare verrà inoltre certificato secondo il protocollo WELL®, gestito dall’International WELL® Building Institute (IWBI), per il comfort, la salute e al benessere delle persone.