L’Abbazia di Praglia è un antico monastero benedettino, che sorge ai piedi dei Colli Euganei, a circa 12 chilometri da Padova. Questo antico complesso presenta stratificazioni architettoniche di varie epoche, medioevali, tardo gotiche e rinascimentali.

Dal 2010 l’Abbazia, ancora oggi in uso alla comunità monastica, è stata sottoposta a importanti interventi di restauro e consolidamento. Il restauro dell’ala nord-est è stato affidato ad Architettura Tommasi, uno studio con sede a Saccolongo (Pd) e una lunga esperienza nel delicato lavoro di restauro e recupero degli edifici storici. Le attività svolte per l’Abbazia si sono svolte in collaborazione con la Sovraintendenza archeologica e ambientale del Veneto, per operare nel rispetto dei vincoli stretti che tutelano questo importante monumento.

L’Abbazia ha richiesto studi particolari - spiega l’arch. Tommaso Tommasi - con attenzione sono state studiate le soluzioni in linea alla nostra filosofia progettuale. L’esperienza e lo studio ci hanno permesso di operare nel rispetto delle precedenti maestranze”. I lavori sono stati eseguiti in diversi momenti e coordinati negli anni, vista la struttura e il grande impegno economico necessario.

Gli ultimi interventi sono stati quelli eseguiti all’interno della Sala Del Forno, affacciata su un chiostro dell’ala est, proprio sopra le rovine di un castello medioevale. Si tratta di un’area molto importante e viva per l’Abbazia. Qui infatti i monaci preparano e cuociono il loro pane tutt’oggi, come nel Cinquecento. La Sala viene inoltre impiegata anche come locale di degustazione per la cantina della comunità monastica.

Già alla fine degli anni Novanta questi spazi sono stati oggetto di interventi mirati, tesi a ricostruirne l’identità formale originaria. Un processo che si è portato a compimento grazie a interventi recenti. Si è trattato di un cantiere impegnativo, con frequenti rallentamenti dovuti alle delicate e continue verifiche di congruità. In primis il riposizionamento della pavimentazione originaria in cotto del XVI secolo precedentemente rimossa per poter eseguire le opere di consolidamento statico delle colonne interne alla Sala e del portico di accesso. Pulita e restaurata è stata integrata con la posa del cotto dell'antica Fornace di Arzerello Piove di Sacco. Per rendere l’ambiente confortevole sono stati installati dei pannelli radianti a basso consumo sotto il pavimento.

È stata inoltre realizzata una nuova scala di collegamento interno. Questo elemento, pensato in continuità formale ed estetica col contesto, è in acciaio corten e marmo rosa di Asiago. Pulizia e restauro hanno interessato il grande forno (per cui è stata anche realizzata una nuova canna fumaria), gli stipiti antichi in pietra recuperata e un’antica porta intagliata in noce recuperata per essere posta all’ingresso della Sala del Forno.

Gli intonaci delle pareti e delle volte sono stati restaurati e integrati con cocciopesto e intonachino. La Sala è stata inoltre dotata di un moderno sistema di illuminazione. I nuovi sistemi (di Kreon) sono stati collocati lungo la parete, a pavimento e sulle colonne portanti. Una luce studiata per non interferire con la vista e valorizzare la bellezza e la semplicità degli spazi.