Progetti e Media – La comunicazione diventa building nella città olandese di Hilversum: 2100 pannelli visuali avvolgono la nuova sede del Netherlands Institute for Sound and Vision

Il Netherlands Institute for Sound and Vision di Hilversum raccoglie tutto il materiale audiovisivo prodotto in Olanda dall’epoca della nascita di radio e televisione. La sua funzione di contenitore mediatico risulta evidente già dall’involucro esterno della nuova sede, ideata dallo studio Neutelings Riedijk Architecten. Tenuto in considerazione che più della metà del programma funzionale prevedeva spazi per magazzini e stanze per gli archivi, con la necessità di condizioni climatiche regolate ma senza il bisogno di luce diretta, l’edificio è organizzato intorno ad un pozzo centrale attraverso il quale la luce arriva, seppure riflessa, fino ai piani inferiori. lo studio Neutelings conferma così una tendenza attuale di rivestimento architettonico, che intesse la parete come un nuovo tessuto decorativo, richiamando esplicitamente le attività ospitate all’interno.

Il progetto spaziale
La costruzione è nettamente divisa in due: i piani superiori sembrano essere un rovesciamento in positivo di quelli inferiori. Lo svuotamento dei livelli inferiori si traduce, in alto, in una serie di gradoni capovolti costruiti come terrazzamenti che decrescono verso il centro e si affacciano sul pozzo centrale, e che contengono gli uffici, il museo e spazi di ricevimento per i clienti. Il piano terra diviene linea di demarcazione dove si trovano reception, corridoi, zone di servizio, aree di ristorazione e un sala per conferenze e proiezioni audio visive. I magazzini e gli archivi occupano i piani inferiori.
La corte si apre verso sud in modo che il sole pomeridiano penetri fino al cuore dell’edificio e la luce riflessa possa rifrangere sulle facciate interne degli uffici. Non sono solo le luci colorate che pervadono l’edifico e l’enorme vuoto centrale a ricordare un’architettura sacra, ma anche le trame realizzate in cemento come le forme cruciformi che si sovrappongono ai vetri dell’auditorio e ne modellano l’illuminazione.

Caleidoscopio d'immagini
Hilversum ha già un edificio icona del modernismo, il municipio progettato da Willelm Dudok alla fine degli anni Venti; la città olandese è spesso denominata “media city” per le infrastrutture tecniche e tutte le sedi radio-televisive che vi si trovano, per cui il nuovo tempio della comunicazione non poteva che trasmetterne l’importanza anche all’esterno.
Ci sono voluti tre anni di ricerca e studi per mettere a punto una tecnica in grado di trasmettere i concetti ai quali si era pensato, per tradurre in facciata le migliaia di immagini conservate all’interno degli archivi.
Grazie alla maestranza della fabbrica di vetro Saint Gobain, gli architetti hanno realizzato un prodotto nuovo. Il risultato è stata la scelta di 748 immagini in rilevo da applicare su più di 2100 pannelli di vetro-mattone. Attraverso le manipolazioni digitali, Jaap Drupsten, che ne ha curato il disegno grafico, ha elaborato le immagini televisive in modo tale da aumentarne il numero di varianti senza costi addizionali e presentare così una selezione casuale e varia del maggiore numero possibile di spezzoni recuperati dagli archivi.

La realizzazione dei pannelli
La difficoltà è stata quella di applicare le immagini in rilievo al vetro mattone scelto e dotarlo così anche di un effetto tattile oltre che visivo.
Con una speciale stampante, una fresa a controllo numerico, l’immagine selezionata è stata impressa su pannelli di compensato MDF. Il pannello di legno è stato ricoperto, su un lato, da una pasta di ceramica in grado di prenderne la forma e quindi cotto in un forno, immerso in un letto di sabbia, alla temperatura di 820 gradi. La pasta così ammorbidita era in grado di “bruciare” l’immagine sul vetro, plasmato con la forma dello stampo. I pannelli sono così resistenti ai raggi del sole, alle intemperie e al tempo. Le immagini, presenti 24 ore su 24, rappresentano un’architettura in grado di attirare i passanti e divenire così una nuova “interferenza” urbana.