L'ANNUARIO DEI LAUREATI DEL POLITECNICO DI MILANO
   

Gabriele Basilico è stato l'ospite d'onore della serata di presentazione
della 5^ edizione dell'Annuario della Facoltà di Architettura e Società del
Politecnico, il 17 dicembre scorso.

Il celebre fotografo è ritornato al Politecnico milanese, dove si è laureato
in architettura nei primi anni Settanta, per tenere una lezione dedicata al suo
lavoro attraverso il racconto degli inizi, degli ispiratori e delle principali
opere che hanno segnato la sua carriera. Il rapporto stretto tra fotografia e
architettura, la sua ricerca narrativa più che documentale, la volontà di
instaurare un rapporto costruttivo e proficuo tra queste arti e i cittadini (più
che con i tecnici e il pubblicod egli "esperti"...) sono i punti cardine intorno
cui si è svolto il racconto di Basilico.
Parte da lontano. Dagli esordi di
quest'arte moderna, addirittura dal suo creatore e dalla prima fotografia
realizzata. Da Niepce e da quella vista sui tetti di Parigi da cui tutto ha
avuto inizio. Un caso, quasi certamente, però quell'immagine è innegabilmente un
paesaggio urbano, sui generis e scelto involontariamente guardando fuori dalla
finestra della propria casa, però curioso e significativo allo stesso tempo che
il legame tra fotografia e architettura appaia già diretto fin dagli esordi. Il
contributo che la fotografia ha dato all'arte del costruire e all'urbanistica
passa poi attraverso altri autori fondamentali: da Marville e le sue vedute
della Parigi prima del piano del barone Hausmann ad Atget con il suo bisogno
quasi ossessivo di raccontare la capitale francese per immagini, realizzando un
autentico censimento della città, fino a Bernd e Hilla Becher e il loro lavoro
tassonomico dedicato ai luoghi industriali, una raccolta per tipi di edifici,
potenzialmente senza fine, che ha sedotto e ispirato Basilico per il suo primo
lavoro.
Tutto ha inizio con "Milano. Ritratti di fabbriche", realizzato nel
biennio 1978-80, un racconto semplice ed essenziale delle perfierie industriali
della città: un progetto sul costruire e sul costruito visivo e non realizzato
con i tradizionali strumenti dell'architetto. Il lavoro tradisce già la volontà
narrativa dell'autore, il bisogno di raccontare attraverso sequenze e non
singole immagini la città e i sui paesaggi, che ritornerà in maniera sempre più
decisa nelle oepre successive su cui Basilico ha posto l'accento, "Interrupted
City" e "Beirut".
Il primo, avviato con Italo Rota e realizzato tra il 1995 e
il 1996, nasce con l'intento esplicito di recuperare e ricostruire l'immagine
della città di Milano e il rapporto di questa con i cittadini, attraverso tre
racconti - nella zona Garibaldi-Isola-Varesine, nelle piazze e nei vuoti urbani,
nelle periferie della cintura più esterna - tutti spazi frammentati e lontani
dalla vista dei cittadini. Il fotografo diventa così una sorta di guida per far
(ri)scoprire la città anche a chi ci abita, a chi frequenta questi spazi
quotidianamente ma non li guarda, non li riconosce, non li capisce.
L'opera
su Beirut risale al 1991, poco dopo la fine della guerra civile che ha messo in
ginocchio una città e un'intera nazione, chiamato insieme ad altri cinque autori
per un progetto internazionale che doveva mostrare il "lascito" della guerra al
resto del mondo. Il suo lavoro sul centro cittadino è stato svolto secondo le
indicazioni del progetto copn grande libertà e indipendenza che non ha prodotto
un classico reportage ma una interpretazione dello stato di fatto delle cose
alla vigilia dell'annunciata ricostruzione della capitale libanese.

Il suo puntuale racconto della propria esperienza internazionale ha dato ai
numerosi studenti intervenuti l'occasione di avere un punto di vista non
tradizionale del lavoro di architetto, e di come approcciarsi alla professione
anche attraverso altre discipline ed esperienze. L'Annuario della Facoltà di
Architettura e Società raccoglie quest'anno 119 tesi selezionate di cui ben 28
hanno avuto una menzione speciale compresi testi ed immagini delle tesi di
laurea specialistica e del vecchio ordinamento segnalate da 16 commissioni di
laurea delle sedi politecniche di Milano e Mantova per l'anno accademico
2006/07. I lavori pubblicati sono anche esposti in mostra presso lo Spazio
Mostre Guido Nardi del Politecnico.

Nella staessa occasione è stata annunciata dall'architetto Giancarlo
Marzorati, Vicepresidente di ALP - Associazione Laureati del Politecnico di
Milano, un'importante novità: nasce ALP Architettura, la sezione dedicata agli
architetti laureati del Politecnico di Milano che riunisce tutti i laureati
triennali in Scienze dell'Architettura ed i laureati
specialistici/magistrali/quinquennali (vecchio ordinamento) in Architettura.

Per informazioni:
www.polimi.it