europarlamento24 – Uno studio della Commissione Itre fa il punto sul potenziale di sviluppo dei nuovi percorsi energetici. E Giovanni La Via indica l'uso sostenibile della Co2.

Uno studio realizzato dalla Commissione Industria, ricerca ed energia ha valutato il potenziale di sviluppo delle nuove tecnologie rinnovabili, utili a raggiungere uno degli obiettivi di Europa 2020, la produzione del 20% di energia pulita.

Fra quelle che avranno un ruolo chiave nei prossimi dieci-venti anni, l'energia eolica marina si riferisce alla costruzione di impianti eolici al largo degli oceani. In mare aperto, grazie alla maggiore forza del vento rispetto alla terraferma, sarà possibile produrre più energia ad un costo minore. I pannelli a concentrazione solare possono permettere, per il tramite di specchi, di concentrare una grande quantità di raggi solari, e quindi di energia termica, su una piccola superficie. L'elettricità è prodotta quando la luce è convertita in calore, usato poi per attivare il generatore di elettricità. Secondo gli esperti con questa nuova tecnologia sarà prodotto il 3% dell'energia totale europea entro il 2020. Spazio anche alla bioenergia, ossia quella ottenuta da biomasse come, ad esempio, il biodiesel e l'etanolo. Il suo potenziale di sfruttamento, però, è limitato rispetto all'energia eolica e solare. Mediante particolari dispositivi sarà possibile estrarre l'energia che si sviluppa sulla superficie ondosa degli oceani o nella zona sottostante, dove si producono continue fluttuazioni di pressione. Il potenziale di questa nuova fonte è enorme, tuttavia sono ancora molti gli ostacoli di ordine tecnico e ambientale alla realizzazione degli impianti. Infine, l'energia geotermica, quella che si sprigiona a causa della differenza di temperatura tra la superficie e il centro della terra. Si tratta del gradiente geotermico, che produce calore che si propaga costantemente dal nucleo terrestre alla superficie con una forza tale da poter fornire energia 24 ore al giorno. Prima che questa nuova tecnologia possa essere introdotta sul mercato è necessario ridurre i costi.

In tema di energia, presso il Parlamento Europeo l'eurodeputato italiano Giovanni La Via ha promosso un workshop organizzato in collaborazione con lo Stoa e con l'Emr-S (European Materials Research Society), società europea che raccoglie oltre 4.000 scienziati attualmente presieduta da Francesco Priolo, per presentare una proposta alternativa: trasformare la Co2 da problema ambientale a risorsa. La Commissione Europea ha infatti deciso di catturare la Co2 emessa dalle grandi fabbriche e conservarla in opportuni recipienti nel sottosuolo per evitarne il rilascio nell'atmosfera. L'operazione avrà un importante valore ecologico ma anche enormi costi ad essa associati. Gli scienziati che hanno partecipato al workshop hanno allora illustrato come sia possibile trasformare la Co2 catturata in un nuovo carburante sintetico attraverso opportune reazioni chimiche. Il processo dovrebbe essere economicamente percorribile ed a emissioni zero. La Co2 emessa da una fabbrica, quindi, verrebbe catturata, trasformata in carburante sintetico e riutilizzata per il funzionamento della stessa fabbrica.

«In tal modo - ha detto La Via - verrebbe così trasformata essa stessa in una nuova fonte energetica ma ovviamente per raggiungere questi obiettivi bisogna ancora impegnarsi in azioni di ricerca sia di base che a livello industriale. Ci impegneremo, quindi, al fine di prevedere nel prossimo 8° Programma Quadro per la Ricerca, ancora in fase di definizione, adeguate linee di intervento che possano approfondire tale progetto».