L’architettura “notturna” dà il significato agli ambienti urbani, alle città, ed è sempre più l’equivalente delle immagini “diurne” dei mondi che conosciamo. La facciata tessile, in questa ottica, è l’elemento che più di ogni altro rende identificabile e memorabile non solo l’edificio che riveste, ma anche tutto il contesto che lo circonda. Lo rende riconoscibile, punto di riferimento, anche nelle ore notturne. Con qualunque tipo di facciata tessile l’edificio diventa un punto cardinale nella mappa di una città e “comunica” direttamente con le persone che, grazie a esso, si orientano.

Visuale notturna. Luci cangianti.

L’architectural floodlighting può esprimersi al massimo della creatività e dell’efficacia proprio attraverso una facciata tessile pensata già in fase di concept perché il tessuto è un materiale estremamente duttile con prestazioni ottico-solari di altissima variabilità: tanto variabile da diventare dominante anche quando il sole tramonta. L’involucro tessile è sempre più apprezzato dai progettisti sia per le possibilità estetiche, efficace anche per la ristrutturazione e l’ammodernamento, sia per la leggerezza e la durabilità oltre che per la performance efficiente dal punto di vista termico, acustico e ottico.
 Solaris finora - secondo la ricerca sui tre modelli classificati da Beata Polomová e Andrea Vargová (Institute of History and Theory of Architecture and Monument Restoration, Slovak University of Technology in Bratislava, Faculty of Architecture) - ha realizzato installazioni adatte a ognuno dei concept previsti.

Concept 1: senza riferimenti grafici.

Il più semplice è statico, con superfici illuminate tradizionalmente dall’esterno, con o senza riferimenti grafici impressi. L’immagine della facciata è la stessa di giorno e di notte. La superficie tessile è poco traslucida e l’edificio resta riconoscibile perché si distingue dagli altri proprio grazie alla scelta del materiale di facciata.

 

 

Concept 2: modellazione grafica della superfice tessile.

Il secondo modello è intenzionalmente trasparente. Durante il giorno la luce solare passa dolcemente attraverso la facciata verso l’interno, protegge dal calore e dalla luce intensa, mentre di notte le illuminazioni interne restituiscono la luce (artificiale) all’esterno. L’effetto facciata viene così valorizzato in ogni momento pur cambiando dal giorno alla notte. È l’edificio che brilla di luce propria e la facciata tessile amplifica questo effetto sempre unico, personalizzato e identitario.

 

Concept 3: visuale notturna. Luci cangianti.

Infine il concept più complesso: un design con un sistema di illuminazione a led in un involucro originale o lineare che dà una identità sempre cangiante non solo all’edificio, ma addirittura a tutto il contesto urbano che lo circonda. Lo stesso edificio può assumere aspetti estetici diversi se vissuto dall’esterno o dall’interno. L’impianto complessivo richiede un’esperienza e una capacità tecnica di installazione di lungo periodo e, in questo, Solaris – proprio in questo 2021 – vanta ben 50 anni di attività.

 

L’avanzare delle tecnologie, anche per i tessuti, oggi permette la massima personalizzazione e la “reale-izzazione” del concept anche più avveniristico. I tessuti sono disponibili alla stampa personalizzata e offrono grande durabilità e resistenza alle aggressioni climatiche (vento, grandine), longevità, leggerezza e stabilità oltre che protezione dal calore, dall’abbaglio e perfino dallo sguardo indiscreto. Inoltre, dal punto di vista prettamente tecnico, le facciate tessili Solaris rispondono alla sistematizzazione che le professoresse Carol Monticelli e Alessandra Zanelli del Politecnico di Milano hanno fatto proprio riguardo le membrane strutturali in architettura.
Doing more with less”: ovvero ridurre i materiali utilizzati alla quantità minima perché le costruzioni siano leggere e il consumo di energia ridotto al minimo.
Time-base structures”: ovvero tenere in conto la durata della vita di una struttura considerando la variabile tempo come funzione chiave in tutti i processi decisionali della progettazione. E oggi le facciate tessili hanno garanzie di durata quasi trentennali.
Closing the loop”: vale a dire prendere atto che le nuove tecnologie cercano di integrare i rifiuti polimerici nel ciclo di produzione di nuovi materiali strutturali e di trovare una nuova vita per le vecchie strutture disassemblate (riutilizzo o riciclaggio).

Pannelli tessili lineari.

Nelle istallazioni Solaris lo scenario riciclo/riutilizzo di facciate tessili fa parte integrante della progettazione del ciclo di vita così da arrivare al “Life cycle design”; ovvero alla consapevolezza dell’insieme dell’installazione per ottenere procedure sempre più sostenibili e strategie di costruzione - riferificate in ogni stadio successivo - “al fine - come scrivono le due autrici della ricerca - di orientare e trovare compromessi nella scelta di materiali e tecnologie in relazione alla destinazione d’uso e alla durata ipotizzata”.
Tutto questo ha un ruolo chiave nelle costruzioni leggere, come le facciate tessili, e nella qualificazione dell’ambiente costruito e nella sua valorizzazione, come abbiamo visto, anche per una consapevole “architettura notturna”.