approfondimento – Le coperture a verde sono raggruppabili in due grandi classi o tipologie, come riportato nella norma UNI 11235:2007.

La distinzione dei tipi dipende dalla frequenza e dal tipo di apporto energetico (nutritivo e idrico), dalla tipologia e dalla frequenza delle attività manutentive, dallo spessore dello strato colturale, dal tipo vegetativo e dall'apparato radicale, dalla distribuzione e dalla estensione dello strato vegetativo.

A verde estensivo
Si tratta di un sistema che utilizza specie vegetali in grado di adattarsi e svilupparsi nelle condizioni ambientali in cui sono poste, senza richiedere interventi di manutenzione (le specie vegetali hanno un'elevata capacità di rigenerazione e autopropagazione e una resistenza allo stress idrico e termico).  L'apporto idrico è limitato così come gli spessori dello strato colturale, compresi tra 8 e 15 cm, e il peso, che può variare tra 75 e 200 kg/m2. Vengono impiegati per coprire grandi superfici piane di capannoni commerciali e industriali con una duplice finalità: la regimazione delle acque e la protezione dell'elemento di tenuta.

A verde intensivo
Si tratta un sistema che utilizza specie vegetali in grado di adattarsi e svilupparsi nelle condizioni ambientali in cui sono poste, pur con il necessario ausilio di una manutenzione di intensità media e alta. Questa tipologia, caratterizzata da uno strato colturale avente spessore compreso - generalmente - tra i 15 e i 50 cm, una richiesta continua di apporto energetico e un peso proprio a saturazione d'acqua degli strati che può raggiungere i 700 kg/m2 (substrato pari a 50 cm), può essere
adottata anche per superfici inclinate. Dal punto di vista funzionale, le coperture a verde si possono distinguere anche tra soluzioni con o senza accumulo idrico.