Architettura – Nell'Olanda meridionale sono stati realizzati 125 appartamenti pensati per i giovani residenti

Il progetto Zootermeer prevede centoventicinque appartamenti progettati appositamente per i “giovani”, collocati su un'arteria di traffico che dal centro di Zootermeer conduce al distretto di Oosterheen, non lontano da Delft, nell'Olanda meridionale. L'opera è stata realizzata tra il 1999 ed il 2004 dall'architetto Marlies Rohmer, attivo progettista che, sin dal 1988, indirizza l'attività del proprio studio alla focalizzazione di tipologie per residenze collettive, strutture pubbliche come scuole e stazioni, servizi per la collettività, in grado di coniugare l'esigenza dell'economia alla cultura per il progetto architettonico attento alla forma ed alla figurazione. La strategia della Rohmer, che in questa realizzazione risulta particolarmente efficace, è quella di denotare il carattere di contenitore collettivo della costruzione seguendo le prescrizioni dell'ufficio di piano locale, ovvero mantenendo la linea di gronda delle facciate costante per non rompere con l'orizzontalità del contesto, ma riconoscendo in tale vincolo il confine entro il quale esercitare libertà ed opportunità compositive. È il programma di edilizia sovvenzionata, che parte da un budget non troppo elevato, a dettare le proprie condizioni; ne fanno seguito scelte funzionali ed espressive risolte in modo non banale, la cui forza iconica determina il complesso gioco di relazioni urbane, di legami con il passato della città ed il potenziale sviluppo dell'urbanizzazione che il progetto porta con sè.

La struttura degli alloggi
I quasi diecimila metri quadrati di residenze sono sviluppati all'interno di un lungo edificio dall'altezza costante di tre piani, eccetto la “torre” angolare a pianta quadrata dove le medesime forme si alzano per altri due livelli. È proprio nella soluzione angolare del complesso residenziale che i piani porticati sono sostenuti da un singolare pilastro in acciaio cromato composto ad “Y”. Gli alloggi si susseguono in modo regolare lungo la costruzione, accorpati di quattro in quattro per piano, con accesso sul vano scale e ingresso comune dallo spazio collettivo al piano terra. Le residenze si affacciano sulla strada e sullo spazio retrostante in modo simmetrico, configurando il complesso come una lunga siedlungen (edilizia popolare tedesca degli anni 20'-30') di contemporanea concezione, le cui masse, scandite dalle singolari partizioni in laterizio, risultano composte di soli fronti che si ripetono modularmente.

Un'interpretazione particolare della facciata
Ogni alloggio, al piano terra, è di cinquanta metri quadrati; sporgendo ogni piano di quaranta centimetri in più, la metratura va aumentando progressivamente nei livelli successivi affinché una pluralità di scelte tipologiche di appartamenti siano offerte ai residenti. Niente terrazzi, ma ampie porte-finestra alla “francese”, ovvero ad altezza di piano, che ritmano, con il succedersi regolare di vuoti, l'impaginato dei prospetti, captando la massima quantità di luce possibile. Tra finestra e finestra, in particolare, un brano di muratura riconduce la costruzione industrializzata al linguaggio della tradizione localmente conosciuto ai più. Si tratta di un'interpretazione della facciata fuori dall'ordinario, fatta di equilibrio tra insieme e particolare; la composizione delle partiture in laterizio costruisce un fronte che simula compattezza e unità. I pannelli ad altezza di vano, montati in opera a coprirne la luce ed alternati ai profili d'acciaio marcapiano, non hanno reso necessario la presenza di giunti di espansione. La costruzione diviene come una“macchina”di componenti da montare, esempio emblematico che mette in relazione la logica del progetto alle pratiche di cantiere odierno nordeuropeo.

Una costruzione che si allontana dai prefabbricati
La scelta è infatti indotta da un contesto tecnologico fortemente caratterizzato dall'industrializzazione dei processi di produzione - sono infatti localizzate tra Belgio e Olanda alcune delle più importanti aziende di prefabbricati a livello mondiale - dove le scelte di progetto sono dettate dalla necessità di contenere i tempi di costruzione in cantiere. È evidente, in questo caso,un maggiore investimento di tempo e cura nel disegno del particolare da parte del progettista, per raggiungere una proposta che si allontani dagli elementi a catalogo prefabbricati, facilmente adattabili, verso una formulazione non scontata. La cortina di mattoni e mezzi mattoni che valorizza i pannelli è composta entro un disegno che, con la sua geometria concentrica ed a rilievo, suggerisce all'occhio attento la funzione solo di ricoprimento dei pannelli stessi, senza generare dunque conflitti linguistico-costruttivi. L'architettura dell'insediamento residenziale risulta convincente nelle possibilità propositive ed espressive su scala urbana, come catalizzatrice d'attenzione, volta a promuovere e favorire le relazioni, l'incontro e, soprattutto, a farsi scena di qualità urbana.