hotel – In pochissimo tempo, l’Hotel Icon di Hong Kong ha scalato le classifiche dei migliori hotel di lusso secondo gli osservatori di tutto il mondo. A renderlo davvero straordinario, però, è la sua doppia destinazione

Nominato Best New Luxury Hotel del
2012 durante gli ultimi World Luxury
Hotel Awards
, segnalato nella Hot
List
di Condé Nast Traveller UK e, già nel 2011, nella lista dei migliori business
hotels secondo Wallpaper*: viene facile sostenere che l'Hotel Icon di Hong Kong sia una struttura
straordinaria.
Più che l'accoglienza a cinque stelle, a renderla tale è l'ambizione del concept
nella sua totalità, a cominciare dal modello di business. Niente, infatti,
porta ad associare una struttura
alberghiera
di tale magnificenza a un
ente scolastico
, se si eccettua forse l'età media del suo staff.
Sta proprio in questo la radicalità dell'iniziativa: come spiegato dal General
Manager dell'Hotel Icon, Richard Hatter,
i profitti generati dalla gestione commerciale dell'albergo attestano la
qualità dell'insegnamento offerto dalla Hong
Kong Polytechnic University
, che in effetti risulta proprietaria della
struttura e la utilizza (anche finanziariamente) per i corsi formativi della
sua School of Hotel and Tourism Management.
Se gli alti standard nel design permettono all'Hotel Icon di rappresentare l'eccellenza
del settore, il fatto che qui si formi la
prossima generazione di albergatori di Hong Kong
assicura il mantenimento
di questi stessi standard, a beneficio però di tutta l'industria turistica
metropolitana. Insomma, la struttura rappresenta “la vera essenza di Hong
Kong”, e lo fa non solo nell'aspetto vivace e nella tradizione di
un'accoglienza tutta dettagli e premure: investe innanzitutto sui suoi giovani.

Tra i tanti progettisti coinvolti, sono stati gli studi Rocco Design Architects, CL3 e Conran & Partners i maggiori
artefici della “trasformazione invisibile” dell'hotel, alla cui destinazione
classica si è aggiunta quella di centro di ricerca per il settore e struttura
per l'insegnamento sul campo.
Lo studio di Hong Kong Rocco Design
Architects
ha progettato la torre di 28 piani, creando prospettive aeree attraverso l'introduzione di atri vetrati a varie
quote. La stessa lobby è visivamente
aperta al contesto, dalla quale riceve la luce naturale necessaria al benessere
del giardino verticale di 18 metri
d'altezza, appositamente progettato e allestito dal botanico francese Patrick
Blanc: solo su questa suggestiva parete figurano 8.000 piante, appartenenti a
75 differenti specie.

Tornando al design made in Hong Kong,
CL3 ha firmato invece gli interni
della lobby, della sala da ballo Silverbox e di 262 camere. Il Managing
Director dello studio, William Lim,
spiega quanto sia stato impegnativo questo progetto, in considerazione della mission formativa dell'hotel, che deve
rappresentare innanzitutto una fonte d'ispirazione per i suoi studenti: “Abbiamo dovuto ripensare tutte le
convenzioni, pensare a come proiettarle verso un ulteriore livello di sviluppo
e innovazione.
” Era da considerare inoltre l'uso flessibile degli spazi
in base all'utenza e agli orari della giornata, cosicché per esempio una sala
può all'occorrenza fungere da auditorium scolastico.
La vitalità della metropoli, con i suoi improvvisi cambi di scenari, è stata la
fonte d'ispirazione anche per le camere dell'hotel,
che nell'80% dei casi sono appunto concepite per godere della vista panoramica
sul porto di Hong Kong. Per non deludere la fama di hotel innovativo,
naturalmente ogni stanza è dotata di tutta una serie di accessori tecnologicamente avanzati: si spazia dagli schermi
televisivi a LED ad altissima risoluzione alle docking stations per iPhone e iPod, dalla connessione wi-fi ad alta
velocità agli arredi ecosostenibili e progettati sulla base dei movimenti
dell'utenza.

A completamento del lato più “futuristico” della struttura, i progettisti hanno
realizzato anche diversi elementi espressamente dedicati alla ricerca e
all'insegnamento. Il Vinoteca Lab,
dedicato appunto alla degustazione dei vini, è gestito direttamente dagli
studenti, mentre presso il Samsung
Digital Lab for Hospitality Technology
gli stessi giovani possono prendere
confidenza con i software sempre nuovi utilizzati nell'industria alberghiera.
Il futuro del settore, infine, si può già scorgere in tre stanze-prototipo, destinate a sperimentare concept creativi sui
temi dell'hospitality design, dell'innovazione tecnologica e
del benessere degli ospiti.