Testo a cura della redazione

LIGHTCHAMBERPAINTINGMUSIC
Fino al 15 febbraio 2008
Milano
   Testo a cura della redazione

Un'esposizione, installazione multimediale e una performance di Gabriele Amadori realizzata in collaborazione con Grossetti Arte Contemporanea si è svolta presso l'aula Carlo De Carli del Politecnico di Milano - campus Bovisa lo scorso 16 gennaio. Un progetto artistico che si rifà al titolo di un progetto multimediale e interdisciplinare dello stesso Amadori,  "Tableau Vivant", che il critico d'arte Vittorio Fagone, sottolineando il gioco di parole "vedere la musica e ascoltare l'immagine", aveva sintetizzato nella formula "lightchamberpaintingmusic".
Quest'opera era la conclusione e l'inizio di un processo abbastanza lungo e laborioso, che partiva da esperienze vissute in ambiti differenti del mondo dell'arte applicata -  pittura, scenografia, light design - che avevano a che fare costantemente, in un modo o nell'altro, con il mondo della musica. Il percorso sviluppato negli anni da Amadori si è ora concretizzato con questa mostra come sua rappresentazione tangibile e articolata, in cui si ritrovano tutti i momenti più importanti della sua ricerca, sottolineato da un allestimento che esalta il senso univoco delle esperienze attraverso il tempo e lo spazio, la luce e la materia, il suono e il colore.
L'installazione-esposizione si configura come una retrospettiva della trentennale attività artistica di Amadori, composta da bozzetti di scenografie e performance pittoriche, acquerelli, fotografie di scene e luci e sopratutto dalle grandi opere su tela, realizzate dal 1976 ad oggi, memorie delle performance realizzate in sinergia con famosi interpreti della musica sperimentale - John Cage, Demetrio Stratos, Steve Reich, Battistell - e della musica d' improvvisazione jazz contemporanea quali Paolo Fresu, Enrico Intra, Stefano Battaglia, Michele Rabbia, mentre su grandi schermi scorrono i documenti video delle installazioni multimediali, di alcune performance realizzate durante i concerti live, progetti di light design e scenografie per il teatro e il cinema. L'impianto luminoso ed acustico sottolineeranno la superficie delle opere pittoriche e la loro memoria musicale, cercando di creare insieme alle proiezioni video, un forte carattere di unità alla ricerca interdisciplinare dell'artista: un'unica opera d'arte multimediale.

Il giorno dell'inaugurazione della mostra Amadori ha realizzato una performance sotto forma di concerto live, con due grandi interpreti della musica di improvvisazione jazz, Stefano Battaglia al piano e Michele Rabbia alle percussioni, utilizzando come tema di rielaborazione e improvvisazione delle musiche quello della Sonata n° 1 per piano di Alban Berg (1908), durante il quale Amadori ha dipinto una grande tela di 10 m x 2,50 m e si è svolta un'azione teatrale integrata da parte di cinque allievi registi della Scuola d'Arte Drammatica "Paolo Grassi" di Milano. Introduzione alla serata è stata data dalla recitazione della poesia "Tre, Due, Uno...Partitura per un tempo nemico di uno spazio occupato" dall'attrice Giovanna Bozzolo.