©Andrea Garzotto

Il quartiere di Wedding, a nord-ovest di Mitte e del Tiergarden, è uno dei distretti più vivaci della Berlino contemporanea. All’epoca del muro, Wedding era il quartiere operaio di Berlino ovest e ricadeva all’interno della competenza francese. Con il declino delle vecchie industrie e la caduta del muro, Wedding ha subìto un drastico spopolamento, ma la disponibilità di spazi di incredibile qualità architettonica ha attirato negli ultimi anni un numero sempre più alto di artisti, di gallerie d’arte e di laboratori creativi, molto spesso coesistenti in loft ricavati dalle strutture produttive abbandonate.
Oggi Wedding è un quartiere multiculturale molto vivace e si trova al centro delle politiche della Municipalità, nell’ambizioso programma di riqualificazione urbana attraverso la cultura.
Lindower 22 è il progetto di riconversione degli spazi abbandonati di Lindowerstrasse 22, dove era attiva la Max Hasse Maschinen Fabrik. Si tratta di un ampio complesso industriale, di oltre 10.000 metri quadri, in mattoni rossi del primo novecento. Il progetto di ASA studio albanese prevede la riattivazione, attraverso differenti strategie rigenerative, dei due edifici più pregiati (la cattedrale e Kondo), il recupero e ampliamento delle residenze sul fronte strada (Kondolin D) e l’abbattimento e la ricostruzione delle strutture meno efficienti e meno nobili (Kondolin B).

©Andrea Garzotto
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Lindower 22 è stato così pensato per diventare un urban think tank, uno spazio di libero pensiero aderente alla vita pubblica di Berlino. L’approccio filosofico al progetto scommette sull’idea di exaptation, un concetto coniato da Stepehn J. Gould nell’ambito della biologia evolutiva che descrive il fenomeno per cui un carattere o un tratto biologico, che si è evoluto per una particolare funzione, ne assume una nuova indipendente dalla primitiva. Allo stesso modo pensiamo che la vecchia fabbrica di Lindower possa svolgere una nuova funzione nel tessuto urbano di Berlino grazie alla capacità della cultura, della sperimentazione e dell’arte di riattivare i tessuti inerti del compound. Un distretto sperimentale dove artisti, ricercatori, start-up, associazioni culturali, fashion designer, gallerie d’arte, e piccoli artigiani 3.0 possano costituirsi in una comunità, contaminarsi e influenzarsi a vicenda, generando un hybrid hub che cresce e si evolve insieme alla città. L’approccio architettonico è la conseguenza di quello filosofico, e si genera nel rispetto dell’imponente edificio industriale, della sua storia e delle sue straordinarie qualità formali.

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Questa forma di rispetto si è tradotta in due concetti operativi: basic e useful.
Basic, come la strategia di retrofitting applicata a Lindower 22. Significa il tentativo di usare il massimo di efficienza, di funzionalità e di linearità per ridurre al minimo le manipolazioni sulle strutture esistenti: tutti i nuovi apporti sono “standard”, i più semplici possibili.
Useful, perché è stato recuperato e rimesso in funzione ogni elemento o impianto preesistente ancora in grado di funzionare, aggiungendo e rimodernando solo dove strettamente necessario. L’idea guida di questo approccio è quella della reversibilità dell’intervento: una volta esaurite le nuove funzioni per le quali Lindower 22 è stata riprogrammata, il progetto, rispettoso delle strutture, le riconsegna a futuri riadattamenti e quindi alla possibilità di evolvere ancora.
Nella prima fase sono stati rigenerati gli edifici della Cattedrale, il Kondo e Kondolin D che attualmente ospitano attività creative, atelier per artisti, spazi espositivi e il centro di coordinamento di Lindower22. Nella seconda fase, oggi in cantiere, gli edifici Kondolin B sono stati demoliti e lasceranno il posto a spazi multitasking collettivi (un cinema-teatro, una conference hall) e di supporto (caffè, food lab, residenze).
Il progetto architettonico-culturale di Lindower 22 è stato reso possibile da una committenza proattiva e illuminata, e dal supporto logistico e operativo come local architect dello studio Heim & Balp.

Scheda progetto
Cliente: Lind 22 GmbH-Kondo GmbH - Kondolin GmbH
Anno: 2011
Status: completato / in progress
Dimensione: 10.000 mq
Director of project: Franco Albanese, Flavio Albanese
Project Administrator: Simone Matteazzi
Team: Lorenzo Gentili, Sonia Menin, Francesco Marangoni, Giuseppe Santonocito, Diana Ledo, Filippo Zampese, Andrea Garzotto
Partners: Heim Balp Architeckten

CREDITI FOTOGRAFICI: Andrea Garzotto