Siamo a Tilburg, nei Paesi Bassi, quasi al confine con il Belgio. Qui, in seguito a un concorso di progettazione, un grande capannone industriale del 1932 destinato alla riparazione delle locomotive torna a vivere con una nuova veste che non ne nasconde le tracce, anzi ne rafforza la memoria: oggi ospita la biblioteca pubblica, battezzata come LocHal e concepita in modo del tutto nuovo rispetto alle sale di lettura più tradizionali. Rispondente alle nuove esigenze di una struttura sociale in continua evoluzione, alla sempre più crescente presenza della tecnologia digitale nella vita delle persone, ai nuovi stili vita, da quando ha aperto i battenti LocHal è diventata il cuore pulsante della città, punto di riferimento per i grandi e per i più piccini. Un luogo per la lettura, certamente, ma anche per l’incontro, lo svago, il gioco, per prendere un caffè, per ascoltare conferenze e dibattiti come per frequentare i laboratori che promuovono la creatività.
LocHal è il frutto della sinergia fra diversi studi olandesi: Braaksma & Roos Architectenbureau per il progetto di ristrutturazione, Civic Architects per il progetto architettonico, Inside Outside/Petra Blaisse con TextielMuseum per i grandi schermi tessili, Mecanoo per l’interior design. Con i loro diversi e allo stesso tempo integrati contributi hanno interagito per dare vita a una biblioteca che si può considerare fra i più brillanti progetti di recupero realizzati negli ultimi anni in Europa.

Il tema che accomuna i loro interventi è la volontà di aggiornare l’enorme locale - 90x60 m per un’altezza di 15 - sulle tracce della sua prima destinazione. Il recupero della memoria e della storia dell’edificio diventa il filo conduttore per immaginare una nuova vita che- con i suoi colori e con l’acuta reinterpretazione dell’esistente- restituisce al mosaico della città uno dei suoi tasselli. L’approccio di Braaksma & Roos Architectenbureau muove dalla consapevolezza che, l’edificio -simile a una “cattedrale di vetro e acciaio” per le sue dimensioni- viveva fortemente radicato nella memoria collettiva dei cittadini. L’operazione quindi è stata quella di restituire il luogo alla città, rispettando la struttura originaria (l’imperfezione dei materiali esistenti e la loro lavorazione contribuiscono a restituire l’atmosfera autentica del luogo di un tempo) e allo stesso tempo creando le premesse affinché da luogo di lavoro potesse diventare un vivace tempio dedicato alla conoscenza e alla creatività. Concepito come una piazza coperta, LocHal diventa parte integrante del tessuto urbano.
All’interno dello scheletro riqualificato da Braaksma & Roos Architectenbureau, Civic Architects concepisce uno scenario monumentale di scale in legno di rovere massiccio che permette di raggiungere il primo e il secondo livello fino al terzo, pensato come una terrazza sulla città. Dal bar, situato nell’atrio a piano terra, la successione delle scale invita all’esplorazione dello spazio, nel quale è possibile leggere, chiacchierare, rilassarsi, assistere a un evento o a una conferenza così come visitare una mostra. Le gradonate esprimono la libertà di vivere la nuova biblioteca in maniera molto più creativa di quanto non conceda uno spazio di lettura dall’impianto convenzionale. Al secondo livello è possibile osservare più da vicino le storiche pareti di vetro che caratterizzano l’edificio fino a raggiungere un’ampia terrazza con vista panoramica su Tilburg. Ai vari livelli di questa “scalata” si trovano ambienti di diverso tipo organizzati grazie a una nuova struttura in acciaio verniciato di nero. Spazi di lettura si alternano a sale che consentono una maggiore concentrazione, alle aree dedicate ai bambini, alle sedi della Bibliotheek Midden-Brabant (biblioteca pubblica), del Kunstloc Brabant (centro per la cultura e per l’arte), del Brabant C (un fondo di investimento regionale per la cultura e l’industria creativa) e del Seats2Meet (spazio di co-working). Il contributo di Inside Outside/Petra Blaisse, in collaborazione con TextielMuseum, si estrinseca nel progetto di grandi schermi tessili mobili (per una superficie totale di oltre 4.000 mq) che permettono di creare luoghi più intimi e raccolti per esempio quando c’è una conferenza.

Questi schermi tessili si estendono fino al soffitto accentuando così la scala dell’edificio e migliorando le proprietà acustiche degli interni. Brio ed energia sottoforma di interior design li porta Mecanoo, al quale si devono il bar, i laboratori e gli uffici, tutti trattati con una selezione di colori che spazia dall’arancione al rosso, passando attraverso le loro sfumature. E così, per esempio, il bar risalta per il suo rivestimento in piastrelle di ceramica rossa, arancione, marrone e dorata. L’obiettivo di Mecanoo, come quello degli altri progettisti coinvolti, è stato quello di coniugare passato e presente. «Comprendere la vera natura e la storia dell’edificio è stato fondamentale per progettare un interno che rispettasse il passato industriale di Tilburg e che allo stesso tempo fosse vivace e allegro -racconta Francine Houben-. Per questo motivo, per esempio, abbiamo optato per l’introduzione di un registro cromatico dalle sfumature calde capace di alleggerire l’enfasi delle immense strutture in acciaio (…)».
Le vecchie tracce delle rotaie -visibili sul pavimento di cemento- sono utilizzate per spostare tre grandi tavoli “treno” su ruote: quando appaiati, i tavoli formano un palcoscenico davanti alle scale/tribuna. Possono anche essere spostati all’esterno lungo i binari per formare un palco per eventi sulla piazza.
Addentrandosi nell’edificio le storiche colonne industriali diventano il supporto per nuovi tavoli di legno dove è possibile leggere o studiare in maniera informale. Ancora, la biblioteca per i bimbi è ispirata al vicino parco a tema “Efteling” e al suo mondo fiabesco: le librerie assumono la forma di matite colorate e righelli, accanto ai libri di normali dimensioni si trovano libri giganti da attraversare, i pouf sono popolati da lettere giocose che ricordano animali delle favole. E poi ci sono una teoria di laboratori, sparsi in tutto l’edificio, che consentono di confrontarsi con le nuove tecnologie, di conoscere la storia della propria città, di eplorare attività e processi di produzione e, più in generale, di mettere alla prova la propria creatività. Gli uffici offrono le più svariate soluzioni: spazi per lavorare in gruppo o individualmente, open space, angolo caffè con postazioni per interazioni informali. Uno dei posti più originali? Una cava con piano rialzato dove un tempo veniva raccolto l’olio per la manutenzione dei macchinari, oggi colorata di un arancione brillante. Per lavorare a contatto con la memoria e con la contemporaneità.

Scheda progetto
Archiettti: Braaksma & Roos architectenbureau, CIVIC architects, Mecanoo
Committente: Bibliotheek Midden-Brabant and Kunstloc Brabant
Località: Burgemeester Brokxlaan 66, Tilburg, Paesi Bassi
Area: 11,200 mq
Periodo di costruzione: 2018
Superficie lorda: 11,200 m²
Studio per il recupero: Braaksma & Roos architectenbureau
Studio per il progetto architettura: CIVIC architects
Architettura degli interni (bar, laboratori e uffici): Mecanoo architecten
Concept degli interni e tessili: Petra Blaisse e TextielMuseum
Paesaggista: Donkergroen
Advisors per la Città di Tilburg: Stevens van Dijck Bouwmanagers & Adviseurs
Consulenza tecnica: Arup (strutture, ingegneria, meccanica, installazione di impianti tecnologici, sostenibilità, illuminazione, sicurezza antincendio, acustica)
Impresa di costruzioni: Binx Smartility
Consulenti: VDNDP Structural Engineers, F. Wiggers Ingenieursbureau, ABT Wassenaar, SOM Vetro della hall/Glass hall: Linneman (certificazione BREEAM), Zaanen Spanjers Architecten, Octatube
Schermi tessili: Inside Outside / Petra Blaisse (progettazione e installazione), Tilburg Textile Museum (sezioni del tessuto), Seilemaaker (sezioni della tela e installazione), Gerriets France (assistente), Theatex BV (sezioni del monofilamento), Gerriets Gmbh (binari e sistemi motorizzati), Levtec (software)
Premi: BNA Best Building, 2019, Ducth Design Award, 2019, Gulden Feniks Award, 2019, WAF Award, 2019
Photos:  Ossip Architectuurfotografie, Stijn Bollaert

Arketipo 138, Recupero, Maggio 2020