Realizzazioni – Il complesso è caratterizzato da un grande atrio, coperto da una vetrata obliqua con un giardino d’inverno

L'ospedale di Mestre, progettato dallo studio Altieri con la consulenza artistica dell'architetto Emilio Ambasz, rappresenta un modello di struttura ospedaliera decisamente all'avanguardia. La filosofia che sottende l'intervento si fonda su alcuni propositi: il rispetto e la valorizzazione delle specificità del sito nella sua connotazione ambientale e nella sua dotazione infrastrutturale, l'umanizzazione dell'habitat ospedaliero attraverso la garanzia di flessibilità tipologica e tecnologica, e infine il controllo della commessa durante le fasi programmatiche, progettuali, costruttive e soprattutto gestionali. Il complesso è articolato in una piastra “tecnologica” di raccolta delle funzioni specifiche ospedaliere, e in un edificio in altezza con annessa una struttura vetrata. Al piano interrato della piastra sono localizzate le funzioni tecnologiche e le aree destinate agli spogliatoi del personale, al piano terra i servizi di diagnosi e cura, mentre al primo livello gli ambienti di accoglienza per i visitatori.

Soluzioni innovative
Una parte rilevante della volumetria prevista viene completamente nascosta; la piastra infatti è ricoperta interamente dal verde, così da configurarsi come un nuovo piano di fondazione per l'edificio delle degenze. Quest'ultimo in corrispondenza del versante sud/est è caratterizzato da una struttura piramidale a gradoni, dove ogni piano risulta sfalsato, in profondità rispetto al precedente, di 2,5 m. Grazie a questa soluzione è possibile migliorare la qualità dello spazio di pertinenza delle singole degenze, attraverso la realizzazione di terrazzamenti lungo il fronte nord/est, e diminuire notevolmente l'effetto termico dovuto all'irraggiamento solare lungo l'affaccio sud/ovest, mediante la presenza di zone d'ombra generate dall'aggetto dei piani. L'elemento caratterizzante del progetto, che mette in relazione le due strutture è una grande vetrata, alta quanto l'edificio delle degenze e che si sviluppa per tutta la lunghezza del corpo di fabbrica, dando vita al piano terreno a un ampio e luminoso atrio, su cui si attestano tutti servizi e gli spazi di relazione dell'ospedale.

L'atrio vetrato
L'intento principale nella progettazione dell'atrio è quello di convogliare tutti i flussi energetici in uno spazio e di utilizzare l'“effetto camino”, generato dalla forma inclinata della vetrata, in modo tale che il calore accumulato, sia per naturale stratificazione dell'aria, che per aria esausta del sistema di impianti, possa essere evacuato dall'alto. La struttura vetrata migliora inoltre il comfort dell'ambiente riducendo gli effetti di disturbo acustico prodotti dalla linea ferroviaria, e configurandosi così come un filtro per le camere di degenza esposte a sud/ovest. La facciata trasparente ricopre una superficie di circa 7000 m2, ed è stata concepita come una facciata attiva, che permetta quindi una gestione integrata e flessibile di tutte le soluzioni ideate per l'isolamento termico e acustico, per l'illuminazione (prediligendo quella naturale) e per la ventilazione.

La facciata
In questo caso la stratificazione del sistema è costituita da un vetrocamera posto verso l'esterno, un'intercapedine, dove è previsto sia localizzata una veneziana regolabile motorizzata, e un doppio vetro verso l'interno. La copertura vetrata della hall d'ingresso è stata realizzata mediante una struttura principale in acciaio, con grandi elementi tubolari a sezione ellittica, e una struttura secondaria in vetro e alluminio. Essa si sviluppa per circa 180 m in lunghezza e i montanti verticali che la sorreggono, ricavati da tubi non saldati con una sezione originaria di 406 mm, sono tutti orientati verso un punto focale unico. La facciata risulta leggermente rastremata e di conseguenza realizzata con pannelli vetrati tutti di diverse dimensioni e forme geometriche.

Il rivestimento vegetale
Il blocco costruito riservato ai parcheggi e antistante all'ospedale, costituisce un forte elemento di connessione per tutto il sistema. Esso si sviluppa su tre piani: quello interrato riservato al parcheggio del personale e raggiungibile dal percorso “controllato”, gli altri due, a livello zero e primo, per il parcheggio visitatori. Un sistema di scale mobili, ascensori e sovrappassi lo mette in collegamento con la piastra “tecnologica”, nonostante ne sia visivamente distante per la presenza della strada di collegamento con l'area economale realizzata a sud. Di forma semicircolare, l'edificio economale definisce un ampio cortile interno per le manovre di carico e scarico delle merci. La piastra dei servizi e degli ambulatori è molto estesa e coperta da un manto erboso che si prolunga fino a rivestire i parcheggi e il sistema tecnologico, per “arrampicarsi” poi lungo la struttura a gradoni dell'edificio, avvolgendolo completamente.

Una struttura immersa nel territorio
Il verde costituisce infatti uno dei principali temi progettuali: l'intera area appare come un parco, in cui vengono inseriti numerosi elementi naturali. L'acqua ad esempio, oltre a migliorare l'assetto paesaggistico dell'intervento, contribuisce a svolgere importanti funzioni relative alla sicurezza attiva e passiva. La stessa sequenza funzionale degli edifici, legata alla presenza dell'area a parcheggi, dell'atrio di ingresso, della parte a negozi e, infine, dei nodi verticali di collegamento con le funzioni sanitarie, propone un avvicinamento ed un approccio graduale, e non traumatico, agli ambienti ospedalieri. La scelta di usare il più possibile la vegetazione come elemento progettuale porta alla realizzazione di un intervento in cui edifici e paesaggio si compenetrano, e nasce proprio dalla volontà di creare una forte sinergia tra contesto e forme urbane, così da non costruire una struttura ospedaliera completamente avulsa dal territorio.


* Ricercatore, Dipartimento Best, Politecnico di Milano