Galleria fotografica – A Milano il recupero di un edificio industriale si distingue per la scelta dei materiali e l'attenzione all’ingresso della luce naturale: elementi che concorrono al controllo del consumo energetico

L'edificio che ospita la nuova sede di Value Team, società di servizi e produzione di software del gruppo Value Partners, costituisce un interessante esempio di ridefinizione formale e sostituzione funzionale all'interno del denso tessuto urbano milanese. Come testimonianza tangibile delle variazioni occorse negli ultimi decenni all'economia della metropoli lombarda, la realizzazione di questo progetto parte da una preesistenza industriale (fabbrica di macchine da cucire Virginio Rimoldi & C.), ridisegnata per ospitare spazi per il terziario secondo le attuali logiche di organizzazione del lavoro e di sostenibilità ambientale. Tre sono i corpi di fabbrica: un volume alto (5 piani fuori terra) fronteggia il lato strada a nord, mentre altri due elementi bassi (rispettivamente di 1 e 2 piani), disposti perpendicolarmente al primo, penetrano in profondità nel lotto liberando all'accesso solare la facciata sud interamente vetrata.

L'obiettivo della sostenibilità delle risorse

La ricerca di una ricomposizione del rapporto con l'intorno e con la città è basata, oltre che sul rispetto dei volumi e degli allineamenti, anche sulla reinterpretazione di alcuni stilemi tradizionali con un linguaggio contemporaneo (come lo zoccolo dell'edificio e la cornice delle finestre) che danno al fronte pubblico un aspetto essenziale ma, al tempo stesso, estremamente riconoscibile e caratterizzato. Gli spazi interni sono una sapiente combinazione di ambienti di lavoro tra loro morfologicamente e dimensionalmente diversificati che meglio rispondono alle dinamiche lavorative della Committenza rispetto a indistinti open space dall'estrema, ma spesso teorica, flessibilità. Guida nella composizione di tali spazi, e in definitiva dell'intero edificio, oltre ai più evoluti studi di sociologia del lavoro, sono stati elevati obiettivi di qualità ambientale interna raggiunti con un sostenibile utilizzo delle risorse, con un'accorta scelta di materiali e, non da ultimo, con il controllato e vibrante cromatismo delle finiture.

Emissioni di Co2 quasi assenti
Anche la relazione tra gli spazi esterni, l'accesso, la circolazione interna e gli ambienti di lavoro rispondono pienamente a queste logiche: tutto ciò concorre a ingenerare nel visitatore occasionale e nel fruitore permanente una sensazione di estrema gradevolezza e accoglienza. Il controllo dei consumi energetici, il rispetto per l'ambiente, la particolare attenzione per lo sviluppo di aree verdi e l'ingresso della luce naturale negli spazi di lavoro hanno contribuito a consentire la selezione di questo progetto per l'evento “Sustainab.Italy - Contemporary ecologies. Energies for Italian Architecture” presso il London Festival of Architecture 2008. In particolare, le soluzioni applicate comportano benefici non solo ai proprietari e agli utenti dello stabile, ma anche alla città di Milano, in quanto le emissioni di CO2 sono localmente nulle, la regimazione idrica e le temperature superficiali fortemente controllate grazie all'apporto del verde, dimostrando l'applicabilità una strada interessante per il contenimento del fenomeno dell'isola di calore urbana (peraltro suggerita anche dagli imminenti strumenti legislativi locali di prossima implementazione).

Il ruolo del colore verde
Il verde è l'elemento unificatore: visivo e simbolico. Segnala e accompagna i percorsi, dilata lo spazio e lo sguardo sia in orizzontale (verde pensile, giardini d'inverno) che sulla verticale (il verde rigoglioso esteso sui cinque piani di una parete dell'atrio di ingresso), concretizza il legame con la natura, programmatico per l'intero intervento. La luce naturale si modula diversamente secondo le esposizioni degli ambienti: fredda e diffusa (il cielo dalle finestre a nord), calda e abbondante, ma filtrata quando la stagione lo richiede (la facciata a sud con le tende esterne mobili), decisa e concentrata (attraverso le aperture zenitali di svariate forme e giaciture aperte su tutte le coperture). La presenza di un sistema BMS (Building Management System), che sovrintende a tutta l'impiantistica per il benessere e la sicurezza degli occupanti, permette di gestire automaticamente anche la disponibilità di tale fonte integrandola efficientemente con l'illuminazione artificiale. Da subito progettisti e consulenti hanno lavorato in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi sopra delineati: un approccio moderno e imprescindibile per edifici di tale complessità funzionale che si pongono ambiziosi obiettivi di efficienza energetica e qualità ambientale.
 

 


*Foto di Giacomo De Amicis e Eugenia Silvestri