In cantiere – All'ombra dei gasometri della Bovisa la società Expo 2015 Spa ha insediato la sede della squadra di professionisti che elaborerà il masterplan dell'area espositiva in base alle linee guida concettuali messe a punto dai cinque architetti della Consulta architettonica.

All'Ufficio di piano, presentato dal A.D. Lucio Stanca, lavora un gruppo di giovani promesse dell'urbanistica e della progettazione: 15 neolaureati, tutti rigorosamente under 30 e selezionati tra 278 candidati a un bando del Politecnico, guidati da Matteo Gatto (34 anni) e da altri quattro professionisti che hanno dai 32 ai 46 anni.
"Abbiamo voluto creare una composizione - ha spiegato Stanca, presentando il nuovo team insieme al direttore Infrastrutture Renzo Gorini - tra la freschezza, la gioventù e l'entusiasmo di 15 neolaureati e la maturità e l'esperienza di cinque professionisti".

Il concept masterplan

Lo scorso 11 settembre Alla presenza del Presidente di Expo 2015 Spa Diana Bracco, e dei consiglieri di amministrazione della società, del presidente della Camera di Commercio di Milano, Carlo Sangalli, del Presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, del Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, del Sindaco di Milano e Commissario straordinario di Governo per l'Expo Letizia Moratti, dopo l'introduzione dell'on. Lucio Stanca, Amministratore Delegato di Expo 2015 Spa, gli architetti Stefano Boeri, Richard Burdett, Mark Rylander e Jacques Herzog hanno illustrato le linee di sviluppo, di stile e i principi creativi che caratterizzeranno l'Area sulla quale dal 1° maggio al 30 ottobre del 2015 si svolgerà l'Expo.
È stato progettato un grande parco botanico planetario come luogo inedito di un nuovo incontro tra agricoltura e città che nutrirà Milano sia nel senso letterale, che in quello spirituale e intellettuale. Un orto botanico planetario, di dimensioni gigantesche, di oltre un milione di metri quadrati, con di fianco un canale navigabile, con serre e terreni dove ciascun paese potrà ricreare il proprio microclima, da un lato, e una grande tavola dove sarà possibile ricreare tutte le specialità alimentari degli stati partecipanti, dall'altro, sono, in estrema sintesi, il concept del Master Plan di Expo 2015.
Fra le novità rispetto alla versione originale la scomparsa della torre alta 200 metri (progetto accantonato subito dopo la vittoria), l'eliminazione della MM6 (lo sdoppiamento della linea 1 metropolitana da Pagano) e, complice la crisi, anche un progetto meno sfarzoso, più sobrio e meno dispendioso, con padiglioni più funzionali in vetro e metallo al posto del cemento che potranno essere smontati dopo l'evento. Una soluzione, dunque, che richiamerà la sostenibilità ambientale, la precisione tecnica e la struggente bellezza delle calli di Venezia, dei canali navigabili disegnati da Leonardo, dalle grandi campiture agricole per la coltivazione del riso e del vino.
"Nel progettare il giardino planetario - proseguono nella spiegazione gli architetti - ci siamo basati sui principi insediatici della città romana e dei suoi due assi generatori: il cardo e il decumano, quello straordinario paradigma composto da due tracciati perpendicolari con un foro al centro che ha guidato lo sviluppo nei secoli di migliaia di città in tutto il mondo. Un primo asse, di un chilometro e quattrocento metri, disposto in linea con il tracciato storico del Sempione, ospiterà un grande boulevard pedonale e ciclabile dove si muoveranno i visitatori, mentre un secondo asse, perpendicolare, che riprende le geometrie dei tracciati agricoli che circondano Milano sarà, invece, il riferimento per la suddivisione dei lotti destinati ai padiglioni nazionali che si affacceranno sull'asse centrale e avranno tutti a disposizione una stessa campitura di terreno".
Il Presidente di Expo 2015 Spa Diana Bracco ha evidenziato come "la sfida adesso è coinvolgere il sistema produttivo e il territorio", l'A.D. Lucio Stanca ha sottolineato che il concept masterplan non è il progetto del sito, ma una idea guida, una visione. Di diverso tenore i commenti dell'opposizione. Ezio Casati, segretario Pd metropolitano di Milano, ha evidenziato come "finito l'entusiasmo Expo iniziale, il Comitato ha presentato un progetto al ribasso", l'Ex Presidente della Provincia Filippo Penati parla di "opportunità mancata", evidenziando come tutte le decisioni vengano prese a casa di Berlusconi.