Macchine idrauliche

Autore testo: Manuela Ena

Le macchine idrauliche secondo le norme e le codificazioni dell'UNI (Ente Nazionale di codificazione) sono definite come l'insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio a cui è demandata la funzione di modificare una delle caratteristiche fisico-chimiche dell'acqua. Mediante l'intervento di tali macchine si procede generalmente a modificare i valori di pressione, di presenza di cloro, di presenza di carbonato di calcio, di presenza di impurità.
Fra gli elementi tecnici di questa classe sono inclusi quelli utili alla realizzazione del basamento della macchina e dei dispositivi eventualmente assunti per attenuare la propagazione al suolo dei rumori da essa prodotti.
Dall'arteria stradale si dipartono gli attacchi per le colonne montanti che adducono l'acqua all'interno degli edifici.
Quando la pressione della rete urbana è bassa è necessario munire lo stabile di un impianto che possa assicurare l'erogazione dell'acqua nel punto più alto e nelle ore di massima punta.
In questo caso si dovrà ricorrere all'ausilio di un autoclave o di una pompa.

L'autoclave è costituito da:
una pompa che aspira l'acqua dalla riserva idrica e la immette nel serbatoio dell'autoclave;
il serbatoio dell'autoclave, in ferro zincato, munito di: indicatore di livello; presso stato di comando per l'inserimento e distacco della pompa; valvola di sicurezza; scarico per la pulizia; manometri per la lettura delle pressioni, tubazioni di adduzione e erogazione con le relative valvole di ritegno e saracinesche; un compressore o una valvola d'aria (tubo Venturi) per l'aumento della pressione utile.
I vantaggi dell'uso dell'autoclave sono:
si evita l'inquinamento dell'acqua essendo il circuito completamente chiuso;
è possibile ottenere nella rete la pressione desiderata;
è possibile avere la riserva idrica non nel sottotetto o nelle cabine idriche, sistemate nei pressi dei volumi tecnici dei terrazzi solari, ma nel piano seminterrato o cantinato, anche in cisterne in muratura.
Il funzionamento dell'autoclave è il seguente: la pompa aspira l'acqua e l'immette nel serbatoio dell'autoclave. L'aria contenuta nel serbatoio viene compressa in alto fino alla pressione massima voluta e il presso stato, opportunamente tarato, stacca la pompa.
Nell'autoclave vi è quindi acqua e aria a una determinata pressione P1. Erogando l'acqua, la sua quantità nell'autoclave diminuisce, il cuscinetto di aria si dilata per cui la pressione scende a un valore P2
Le pompe sono di due tipi:
pompe a stantuffo;
pompe centrifughe.
Generalmente si usano le pompe centrifughe azionate da motori elettrici.
Per quanto riguarda l'accoppiamento motore-pompa possiamo avere:
accoppiamento diretto coassiale, in cui la girante della pompa è solidale con l'albero motore attraverso un giunto cardanico;
accoppiamento mediante cinghie e pulegge.
In riferimento alla tenuta idraulica vi sono pompe con premistoppa e pompe senza premistoppa.
La pompa centrifuga è in effetti una ruota con canali radiali partenti dal centro ricavati mediante alettatura della girante.
Nel movimento rotatorio della girante la porzione di liquido nel canale viene spinta verso l'esterno della pompa centrifuga dal moto della girante, creando una depressione a monte che richiama altro liquido dal centro, per cui si stabilisce un flusso continuo dal centro alla periferia. Il liquido giunto alla periferia viene proiettato sotto l'azione della risultante della forza centrifuga e della spinta dovuta alla girante in rotazione, viene raccolto da una coclea ed inviato alla bocca di uscita. Quando la bocca di erogazione è chiusa la pressione è nulla in quanto essa si genera solo quando vi è un flusso continuo di liquido.
Le caratteristiche di una pompa sono:
la portata, cioè il volume erogato nell'unità di tempo (mc/secondo);
la prevalenza monometrica, cioè l'incremento di energia che subisce 1 Kg di liquido fra l'ingresso e l'uscita della pompa. Essa è proporzionale al quadrato della velocità angolare cioè al quadrato del numero dei giri.
Le pompe possono essere collegate in serie o in parallelo. Nel primo caso l'acqua che esce dalla prima pompa entra nella seconda e così via fino ad essere immessa nel circuito: si sommano così le prevalenze mentre la portata totale rimane uguale a quella di una sola pompa mentre si sommano le portate.
 
Fonte testo
Vito Giorgio Colaianni, Impianti tecnici dell'edilizia, Ed. Francoangeli, Milano, 2000.
 
Fonte disegno
F. Landini, R. Roda, Costruire a regola d'arte, Ed. BEMA, Milano, 1989. 
 
Autore disegno
Giovanni Fortenio

IMPIANTO IDROSANITARIO MACCHINE IDRAULICHE

IMPIANTO IDROSANITARIO MACCHINE IDRAULICHE

Autoclave

Autoclave

Struttura di una autoclave

Struttura di una autoclave

Impianto con autoclave

Impianto con autoclave