Intervista – Roberto Snaidero, direttore di Federlegno-Arredo, spiega le novità della fiera milanese dedicata all'edilizia

E' il debutto per Made expo, il nuovo progetto fieristico di Made Eventi, promosso da Federlegno-Arredo e Uncsaal, con l'obbiettivo di dare una “casa comune” a tutte le merceologie e le tematiche del sistema delle costruzioni. Per Roberto Snaidero, direttore generale di Federlegno-Arredo, il concept fieristico rafforza l'intero sistema, innescando nuove opportunità anche per i settori della filiera del legno. La manifestazione anima gli spazi di Fiera Milano Rho dal 5 al 9 febbraio 2008.

Quali sono, secondo lei, in un mercato dell'integrazione e della globalizzazione, il ruolo e le finalità che una manifestazione fieristica può assolvere?
«Possiamo dire che Federlegno-Arredo, con il progetto Made expo, ha inaugurato un nuovo modo di fare federazione. Perché questa è una fiera che non valorizza specificamente solo i singoli comparti della federazione, ma è anche una fiera di sistema. Insomma, questo è un evento che rafforza l'intera filiera delle costruzioni e dei progetti e, a ricaduta, anche il comparto del legno. Tanto più che si tratta di una manifestazione che ha tutto in regola per diventare il principale appuntamento espositivo italiano e internazionale dedicato all'edilizia, all'architettura e al design».

Quale ritiene che potrà essere il ruolo di Made expo nella mappa delle grandi fiere internazionali europee?
«Made Expo è un progetto innovativo nella formula e nel contenuto. Perciò, crediamo che si ritaglierà un ruolo di protagonista, offrendo una visione globale dell'offerta e valorizzando allo stesso tempo le soluzioni più innovative e la ricerca tecnologica degli espositori».

Quali bisogni e quali aspettative, emersi in questi ultimi anni nel mondo delle imprese, hanno favorito un ripensamento dei format espositivi del Saiedue di Bologna?
«Va subito precisato che Made expo raccoglie l'eredità di Saiedue, senza sacrificare la tradizione sviluppata dalla manifestazione in 26 anni di storia, ma ne supera e ne amplia il concetto. La nascita di Made expo è stata infatti determinata da una richiesta specifica delle aziende, che chiedevano una fiera con caratteristiche di internazionalità, maggiori servizi, ampiezza dell'offerta espositiva».

Come avete risolto, sul piano espositivo, la compresenza di settorialità e integrazione, di specializzazione e totalità dell'offerta, di architettura ed edilizia?
«All'interno di Made expo è coinvolta la filiera di tutto il sistema dell'edilizia, dal progetto ai servizi, e insieme le realtà che vi ruotano intorno. Ma questo coinvolgimento avviene mantenendo ben definita la specificità dei singoli comparti. L'esposizione è infatti divisa per aree tematiche, all'interno delle quali si articolano i saloni specialistici, per consentire al visitatore di orientarsi con facilità nell'ampia vetrina fieristica».

Quali nuove opportunità si augura che si apriranno, grazie alla fiera, per i settori della filiera del legno coinvolti?
«Il vantaggio offerto da Made expo è che accanto al comparto delle rifiniture d'interno, viene dato ampio spazio anche al settore del legno strutturale, cioè del legno utilizzato per grandi opere. Questo per Federlegno-Arredo è molto importante, soprattutto perché si tratta di un comparto in continua ascesa».

La “sostenibilità ambientale” dei manufatti in legno è un nuovo punto di forza per l'industria del legno-arredamento, un'opportunità di sviluppo. Quali iniziative d'analisi sono state previste durante la manifestazione?
«Innanzi tutto un convegno internazionale dell'architettura, in programma il 5 e il 6 febbraio. A questo si aggiungono circa 100 incontri organizzati dalle associazioni di categoria, oltre che da centri di ricerca e università. Inoltre la mostra Skin presenterà le ultime realizzazioni firmate dai più illustri architetti nazionali, per scoprire le declinazioni dell'architettura nelle diverse culture del mondo».

Quali sono le strategie e gli impegni di Federlegno-Arredo sul fronte delle complesse problematiche legate al tema dello sviluppo sostenibile?
«Federlegno-Arredo mette in campo grande impegno e responsabilità per uno sviluppo sostenibile, all'insegna di un'industria non solo amica ma riequilibratrice della natura. Esempio di questo impegno è il nostro ufficio Normativa, ambiente e sicurezza, che opera con un'ottica di sinergia e tempestività per la diffusione della cultura normativa e della qualità. Senza dimenticare che da mesi stiamo lavorando con il Ministero dell'ambiente e con quello delle Risorse agricole e forestali per la creazione di un sistema integrato agro-forestale: recupero delle aree agricole marginali, utilizzo del legno anche nei suoi residui a fini energetici, contributo delle coltivazioni legnose per il riequilibrio del ciclo del carbonio».

La nuova fiera di Rho è anche un cantiere di idee sul prossimo futuro del costruire e dell'abitare. Qual è l'auspicio che si sente di rivolgere ai diversi soggetti coinvolti in un'iniziativa così complessa come Made expo?
«Innanzi tutto ci tengo a ricordare che il successo di Made expo è stato possibile anche grazie alla partecipazione delle associazioni di categoria, soprattutto di Uncsaal. Mi auguro che la formula operativa di Made expo sia una sorta di matrice intersettoriale, che consenta di dialogare su tutte le tematiche che ruotano intorno al mondo dell'edilizia, dell'architettura e delle costruzioni».

*Architetto